51-"Chi era il ragazzo che ti faceva gli occhi dolci?"

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"Hai preso i passaporti?" Domando sistemando le ultime cose in casa, prima di chiuderla definitamente per i prossimi 10 giorni.

"No." Risponde secco trascinando le due valigie mastodontiche piede di abiti che sicuramente si staranno sgualcendo.

"Cazzo, Chris... ti ho chiesto solo una cosa", mi lamento correndo verso la cassettiera della nostra stanza da letto e li prendo, fortunatamente erano messi ben in vista, sennò non ci sarebbe stato il tempo materiale di cercarli.

"Te l'ho mai detto che sei bellissima quando ti agiti?" Dice Chris comparendo sullo stipite della porta.

"Si, me l'hai detto durante una scopata, nel letto di casa mia." Quel ricordo, spontaneamente fa comparire una curva sul mio volto... stavo sorridendo come una stupida nel pensare a quante cose sono cambiate da quella "scopata" che
poi, fondamentalmente, non era solo quello.

"Il taxi ci aspetta giù da 5 minuti. Qui è tutto apposto. Andiamo?" Domanda Chris, do un ultima occhiata alla casa, e annuisco, prendendo i biglietti dell'aereo e i passaporti.

Vado per prendere la mia valigia, ma Christian mi afferra il polso.

"Non preoccuparti, ci penso io." Senza lasciarmi il tempo di rispondere, afferra la mia valigia e si catapulta fuori dalla porta di ingresso.

"Chiudi tu la porta." Aggiunge poco dopo.

"Siamo sicuri di aver preso tutto?" Chiedo con un po' di titubanza, quasi mi viene voglia di perlustrare di nuovo la casa.

"Non essere paranoica. Abbiamo tutto, avanti scendi." Faccio come mi dice, non prima di aver chiuso la porta con la massima attenzione.

Usciamo dal portoncino e carichiamo le valigie in macchine.
Ci sediamo pure noi all'interno di essa, e Chris da la destinazione al tassista.

"Ci fermiamo a fare colazione da qualche parte?" Mi sussurra all'orecchio.

"Veramente ho un po' di nausea, ma se tu hai fame-" Non mi fa nemmeno concludere la frase che risponde prontamente.

"È da due settimane che hai la nausea. Sono stato un incosciente a non convincerti di fare alcune visite."  Si rimprovera, dandosi alcuni pugnetti sulla gamba.

Blocco quel suo movimento insensato e gli bacio la mano.
"Smettila. Tu non c'entri niente, sicuramente sono agitata per il viaggio." Posiziono la mano con cui si stava colpendo la gamba, tra le mie e la stringo forte.

"Okay, ma appena torniamo ti avviso che andrai a fare delle visite." Dice la stessa cosa da almeno due settimane, inizialmente mi ribellavo a questa sua richiesta strana e insensata, ma ormai non mi resta che annuire.

"Comunque, nessuno mi aveva fatto un regalo così bello..." Sorrido e gli schiocco un bacio sulle labbra.

                                     ~

La mano di Chris si poggia sulla mia gamba una volta raggiunti i nostri posti in aereo.

Sono sedili che hanno tre posti, ma fortunatamente siamo vicini ad un signore anziano che non fa altro che dormire da quando abbiamo messo piede in questo aereo.

"Come va la nausea?" Male.

Devo essere sincera, sto iniziando a preoccuparmi anche io... continuo a pensare che sia solo un po' di spossatezza data dall'arrivo del caldo, ma Chris con le sue domande mi sottolinea sempre di più quanto sia anormale.

"Sto bene, non preoccuparti." Non vorrei rovinare il suo primo viaggio in Europa per colpa del mio malessere, quindi fingerò di star bene, almeno fino a quando non diventerà insopportabile.

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