25-"Ho provato a proteggerti da questo..."

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Chris dorme beatamente sul mio petto, come sempre.

Infine ieri abbiamo continuato a passeggiare e di sera siamo andati in un ristorante super raffinato.

Siamo tornati a casa, e abbiamo fatto l'amore... poi lui è crollato sul letto e io sono sveglia più o meno da mezz'ora.

Sono le 5 del mattino, ho sentito i miei genitori uscire di casa per andare a lavoro e da allora non ho più dormito.

Vado verso la scrivania a prendere il computer, e inizio a fare qualche ricerca...

Voglio sapere qualcosa di Abby, e se Chris non me la dice, estorceró l'informazione dai meandri di Google. L'avevo detto che l'avrei fatto.

Cerco il nome di Abby con il cognome della madre... Abby Lancaster.

Non trovo nessuna ragazzina con questo nome, solo un articolo intitolato: "Candice Lancaster e la testimonianza per la figlia" È datato nel 2018, quasi 5 anni fa.

Clicco sopra l'articolo e leggo la parte interessata...

"La mamma di Abby Whel, Candice Lancaster, aggiunge di aver avuto un messaggio dalla figlia poco prima che la tragedia accadesse, la famiglia è spiazzata dal dolore... non si sa ancora bene cosa le sia successo."

Tragedia?! Tragedia di Abby Whel? Non era partita?

Cerco questo titolo su Google e leggo il primo articolo che mi spunta.

Nell'articolo c'è scritto: -Abby Whel, figlia della famosa scrittrice Candice Lancaster, è stata trovata morta all'interno della sua macchina, una Mini-Cooper rossa, in un burrone ai confini di New Orleans, uccisa da un colpo di pistola nella tempia. Le parole della madre: "Era uscita con il fidanzato, Joseph, e il loro gruppo di amici, non so cosa sia successo dopo. Tutt'ora i ragazzi che erano con lei sono anonimi, tranne Joseph, un ragazzo con cui si frequentava da poco... non so niente di questo tizio." Tutt'ora non si hanno notizie, il caso di Abby Whel, è ancora aperto.-

Chiudo il computer, lo sbatto così forte e sento Chris lamentarsi. Mi giro per guardarlo, fortunatamente continua a dormire.

Joseph...
Chris è coinvolto a pieno del caso di Abby e se non me ne vuole parlare sicuramente avrà le sue motivazioni... ma adesso sono sicura che si sia cacciato in un guaio più grande di lui.

Avevo la risposta davanti agli occhi, le reazioni di Chris ogni volta che parlano di Abby, da Abby si faceva chiamare Joseph, il suo secondo nome.

L'avrà cambiato dopo l'accaduto. Non ci sono molti articoli riguardanti il caso di Abby Whel, ma questo mi è sufficiente.

Non penso che Genevieve lo sappia, sapeva dei litigi, sapeva delle reazioni esagerate di Chris, mi ha detto lei il nome della madre di Abby, non si sarebbe incastrata da sola se l'avesse saputo.

Mi ha sempre detto che è un ragazzo violento, ma addirittura la pistola mi sembra troppo. Non so che pensare, in questo momento ho il cervello in blackout.

Perché sono sicura che ci sia coinvolto anche lui nel caso? Il mio cervello sta iniziando a tradire il mio buon senso.

Perché la madre è stata chiara... era con Chris e altri ragazzi.

Cazzo, non mi sento le gambe, mi sento bloccata sulla sedia a pensare, ma allo stesso tempo non riesco a pensare lucidamente.

Chris, che cosa hai combinato?

Mi alzo dalla sedia della scrivani e vado verso la cucina.

Mi viene difficile pensarlo, ma c'è una sorta di sospettato, o peggio... assassino nel mio letto?

Mentre sono girata e mi verso un sorso d'acqua nel bicchiere, con la luce soffusa dell'alba che illumina la cucina, immersa nei miei pensieri, sento sfiorarmi la schiena con la mano. Ancora tesa e spaventare, sobbalzo in aria, facendo uscire dalla mia bocca un piccolo urlo stridulo.

"Shh, tranquilla, sono io." Provo a divincolarmi dalla sua presa, ma non posso, non so che reazione avrebbe, non so se ha visto le cose che cercavo al computer.
Non so che aspettarmi.

"Lasciami, ti prego." Dico spingendolo con le mani sul petto, e andando a mettermi nell'angolo più luminoso della stanza.

"Hai fatto un brutto sogno?" Si avvicina a me e non riesco a trattenermi dal piangere, per i nervi, per lo shock, per la paura...

"Christian non ti muovere." Urlo tutto d'un fiato e appiccicandomi sempre di più al muro.

Lui si ferma, ha uno sguardo confuso, ma esegue ciò che gli ho detto.

"Amore, era solo un sogno..."
Magari Chris, magari.

"Torna in camera, andiamo, dammi la mano." Tende la mano verso di me; certo, in questo istante non ha proprio l'aria di un killer.

Gli afferro la mano, forse per la fiducia che provo nei suoi confronti, ma non mi muovo di un centimetro.

"Avanti, andiamo. Non è successo niente, era un brutto sogno."

Mi abbraccia fortissimo, quasi come per difendermi da qualcosa che non esiste, o che anzi, esiste, ma è lui e dovrei essere io a dovermi difendere.

"Chris, dimmi che non sei stato tu, ti prego." In quelle parole, si riesce a leggere il mio rifiuto nel pensare che lui possa essere coinvolto nel caso di Abby, lui chiude gli occhi e mi accarezza la fronte, mentre con le lacrime bagno tutta la sua palla.

"Dimmi che si sono inventati tutto, dimmi che non l'hai fatto davvero."

Arrivati a quel momento, penso che lui non potesse più sopportare le mie parole, quasi in tono di supplica, e allora mi trascina via da quell'angolo di stanza, facendomi posizionare sul divano.

"Devi spiegarti meglio..." Si era seduto accanto a me, e mi guardava con uno sguardo dolce, attento.

"Di Abby, dimmi che tu non c'entri niente." Provo a calmarmi, e togliere i residui di lacrime dai miei occhi.

Ma proprio in quel momento vidi il suo sguardo farsi duro, è arrabbiato, forse.

"Che cosa hai saputo?" Mi toglie la mano dal polso e si alza dal divano.

"Che cosa hai saputo?" Ripete alzando di poco il tono di voce, dando un pugno al muro.

Successivamente con le sue possenti braccia mi blocca sul divano.

"Dimmelo, devo sapere." Adesso è più sereno dalla voce, ma il suo sguardo sembra capace di uccidere chiunque lo guardi.

"Ho trovato le informazioni su Google. Non molto esaustive, ma la tua reazione mi sta confermando che c'entri qualcosa."

Lui da un altro pugno al muro, così forte che esso si ammacca e la sua mano inizia a perdere un po' di sangue dalle nocche.

"Ho provato a proteggerti da questo, Sophie."

Il suo sguardo è rassegnato, si avvicina verso di me con aria tranquilla, quasi in punta di piedi e lentamente, per non turbarmi. Cosa che non gli riesce molto.

Di scatto mi alzo e mi dirigo... dove? Dove penso di poter andare? Magari scappare, da lui?

Sento però le sue braccia avvolgermi il petto e fermarmi.

"Devi calmarti. Devi farmi spiegare." Dopo qualche minuto di totale panico, mi calmo tra le sue braccia, con la mia schiena poggiata sul suo petto, anche se i miei muscoli non riescono a rilassarsi.

Siamo ancora in piedi e lui mi sussurra "Shh" all'orecchio.

Smetto di singhiozzare e poco anche di piangere.

"Pretendo delle spiegazioni." Sussurro, prima di divincolarmi dalla sua presa definitivamente.

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