8- "So tutto su di te!"

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Dopo la lunga chiamata con Roy, dove ci siamo racconti tutto quello che è successo nell'arco della giornata, ho deciso di vestirmi in maniera più comoda.

Per cui mi dirigo verso l'armadio e prendo una felpa e un pantalone di tuta grigio.

Sento proprio il bisogno di togliermi questi vestiti.

Proprio mentre sto per abbassare i pantaloni sento qualcuno dire:
"Si spogliati, tanto per me non sarebbe la prima volta che qualcuno mi si spoglia davanti."
Salto in aria dallo spavento, mettendomi una mano sul petto.

"Cazzo."
Lui scoppia a ridere.

"Scusami, ma ho visto la finestra spalancata e ho pensato di entrate." Si siede nel letto e mi guarda.

"Sì, tutte le persone normali entrerebbero dalle finestre che vedono aperte. Ringrazia che non ti ho tirato niente." Lui annuisce.

"Ecco." Dice palesemente prendendomi in giro.

"Ma come fai ad entrare senza fare rumore?" Gli domando chiudendo l'armadio alle mie spalle e voltandomi verso di lui.

"Forse eri troppo immersa nei tuoi pensieri, perché non mi sono neanche sforzato per non farli."

"Chris davvero, vorrei che tu la smettessi di fare queste entrate ad effetto. Vattene di qua." Lui alza le mani in segno di resa.

"Davvero mi stai cacciando?" Annuisco rumorosamente.

"Lo faccio sempre. Ti caccio ogni volta che ti intrufoli in camera mia, sperando di ottenere chissà cosa."

Con nonchalance si distende sul mio letto, come se io non stessi parlando e soprattutto come se non lo stessi cacciando.

"Chris davvero… Vai via, non sei il tipo di persona che voglio intorno adesso. E io non voglio essere il giocattolino che prendi di mira solo perché è quello nuovo e ti piace più degli altri." Lui d'un tratto si mette dritto.

"Prenderti di mira?" Annuisco.

"Sì. Vorresti solo portarmi all'esasperazione." Continuo.

"Eh dimmi, ci sto riuscendo?" Sorride divertito.

"No." Mi blocco un attimo.
"Ma ci riuscirai perché usi le stesse tattiche con tutti quali, fingi di fare il poveretto indifeso e simpatico per prenderti la fiducia delle ragazze e la loro generosità e poi-"Mi blocca infastidito.

"Ah beh… vedo che la  nostra cara amica Gennie ti ha parlato di me."

Genevieve mi ha fatto una descrizione molto accurata sul suo conto. Durante la nostra uscita al centro commerciale mi ha anche confessato che per non farsi lasciare da Abby, lui la ricattava dicendole che avrebbe postato video di loro due,nei loro momenti di intimità.

"So tutto su di te!" Mi guarda divertito, ma anche con aria di sfida.

"Tutto?" Ripete in tono ironico.

"So di Abby, so tutto quello che le facevi."

Il suo sguardo sempre tutto d'un tratto spegnersi e diventare arrabbiato e cupo.

"Non ti azzardare a spendere una sola parola sul suo conto, e tanto meno sul mio." Si alza dal letto e viene verso di me.

"Tu non mi conosci, non sai niente di me, sono passati tantissimi anni da quando facevo quelle cose ad Abby, eravamo piccoli e io ero da solo ad affrontare la morte di…" Si blocca, ma non volutamente… sembra che non riesca a dire ciò che ha sulla punta della lingua.

Poi dopo vari secondi riprendere a parlare.

"Vorrei vedere tutte le persone che mi giudicano cosa avrebbero fatto se fossero stati al mio posto. Ero senza nessuna guida.
E non che io stia cercando di giustificarmi con te, perché non me ne frega niente, ma sono cresciuto e ho ammesso i miei errori più e più volte." Fa un breve pausa, e riprende il fiato che gli manca per via delle urla.

"Ma tanto, per tutti resterò sempre il ragazzo che ha rovinato la vita ad una povera ragazza indifesa...Certo, come se valesse la pena anche solo provare a spiegare le mie ragioni."

Dopo queste ennesime urla, esce dalla stanza, chiudo nuovamente la finestra. Non mi ha dato neanche il tempo di rispondere, ora mi sento ulteriormente in colpa.

Non avrei dovuto dirgli delle cose che sapevo, io non c'entro niente… ma ho paura, paura che voglia fare la stessa cosa a me.

Ho paura che voglia solo farmi del male.

Non sono mai un tipo di persona che ha dei pregiudizi su qualcuno, ma stavolta lui mi emana qualcosa di strano… non mi rasserena, mi sento sempre in subbuglio quando sto con lui, non è come Ryan, Chris mi fa venire una strana sensazione allo stomaco.

Sento bussare alla porta, distraendomi così dai miei pensieri.

"È arrivato Ryan, ed è pronta la cena. Vieni?" È Genevieve, con il suo solito entusiasmo.

"Arrivo subito, solo un momento."

Finisco ciò che stavo per iniziare, mi cambio e metto finalmente la mia adorata tuta e poi mi dirigo in cucina.
Mi siedo al mio solito posto della cena, ma stranamente i nostri genitori non ci sono.

"Dove sono i nostri genitori?" Domando tagliando il polpettone.

"Credo siano andati a cena fuori." Annuisco e continuo a mangiare.

"Hey, che c'è? Mi sembri un po' scossa. Nostalgia di casa?" Mi chiede Ryan.

"Eh sì, ogni tanto mi assale la mancanza per la mia amata città. Da quando sono qui, che non è molto visto che sono arrivata ieri, sento di aver fatto molte più cose qui che nella mia città…" Ryan mi ascolta attentamente.

"E nella tua città hai degli amici?"

Finisco di ingoiare prima di rispondere.
"Si, ho due migliori amici Gary e Scarlett… Davvero due ragazzi fantastici, ci conosciamo da davvero molti anni."

Lui sorride e poi un silenzio continuiamo a mangiare.

Dopo la cena ci sediamo sul divano Genevieve mette un film alla TV, sicuramente l'avrà messo per farmi sentire meno sola, perché noto che lei e Ryan iniziano a baciarsi,
Mi sento già di troppo.

"Ragazzi vado a fare una chiamata." Non sono nemmeno sicura del fatto che mi stiano ascoltando.

Entro in camera mia e chiamo Scarlett.
"Hey." Risponde in modo secco, quasi come se si aspettasse la mia chiamata ma comunque non ne fosse contenta.

"Ciao, come va?!" Domando a lei.

"Questo dovresti dirmelo tu. Come va?" Sembra quasi che lei stia usando un tono investigativo.

"Che ti prende Scarlett?" Dico abbastanza calma.

"Che mi prende? Sei sparita. Dovevi farti sentire non appena arrivata a New Orleans, non dopo due giorni." Ah ora capisco… mi sono dimenticata di chiamarla prima. Cazzo. Veramente ero convinta di averla chiamata ieri.

"Scusa Scarlett, davvero. Sono una pessima amica. Mi dispiace. Ero convinta di averti chiamata, davvero." Lei si ammorbidisce.

"Tranquilla, io e Gary ci siamo rimasti molto male. Ma almeno siamo sicuri che lì ti stai divertendo. Hai incontrato qualcuno di interessante? Qualche amica simpatica?"

"Beh sì, ho un'amica. Ma qui è tutto così caotico… Non ho avuto un attimo di stop, nemmeno due minuti…
Sono successe così tante cose strane, che non vedo l'ora di raccontarti, ma adesso devo andare. Volevo solo sentirti. Dai un enorme abbraccio a Gary." La sento sorridere.

"Non vedo l'ora di sentirti raccontare tutto quanto. Ciao amica mia, ti voglio bene."

Mi dirigo in cucina dai due piccioni per vedere se siano in vena di compagnia, invece continuano a fare come se io non ci fossi, prendo un bicchiere d'acqua e torno in camera mia.

Sono già le 11, penso proprio che mi metterò a dormire.
Però prima mando un messaggio a Roy
.
"Buonanotte Roy, ci sentiamo domani." Dopo pochi secondi la sua risposta arriva….
"Buonanotte piccola, a domani."

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