20-"Posso aiutarti?"

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Non so da dove cominciare, seguendo un ordine cronologico inizierò a scrivere tutte le cose che mi sono successe in questo ultimo periodo, mi piace scrivere le cose per fare mente locale, sento come se scrivere i pensieri mi facesse un po' svuotare la mente.
Quindi, bene, dove eravamo rimasti?

Ah sì, sono tornata a casa da New Orleans, finalmente, di nuovo la mia amata New York, si fa per dire.

Sono tornata esattamente un mese fa, e quindi si, siamo ai primi di dicembre;con il bellissimo clima natalizio che la mia cittadina inizia a far respirare, belle le luci, la neve, il Natale... Beh peccato per il resto delle cose...

Vi starete chiedendo se con Roy ho risolto?!
Ecco, non ho risolto, perché non c'era più bisogno... si è fidanzato, con Alicia. Ho anche evitato di vederlo in questo ultimo periodo, nei posti che frequento di più come il "Joe's Bar", perché ammetto che risulterebbe una conversazione troppo imbarazzante da affrontare. Però ci siamo sentiti telefonicamente e abbiamo i punti fondamentali.

Con Gary e Scarlett non ho più un rapporto. A detta loro ho mandato tutto a puttane ricreandomi la vita a New Orleans...
È stato impossibile discostarli da questa credenza, per cui ad oggi se li incontro per strada, ad entrambi o anche separatamente, nessuno dei due mi rivolge lo sguardo, anzi fanno proprio finta di non vedermi.

Per cui eccomi qua, da un mese chiusa in casa a non fare niente, non nego che dentro sto impazzendo.
E come ciliegina sulla torta, tra me e Chris è finita...

O meglio, non so se sia proprio finita, prima ci sentivamo tutti i giorni, tramite Skype o con normali chiamate, stavamo praticamente interi giorni insieme, a fare le cose comuni che facciamo solitamente, io ho ripreso con alcuni corsi sulla lettura, lui a lavorare con le moto e ci divertivamo così.
Mi sentivo appagata.

Ma è da una settimana che non risponde più ai miei messaggi, alle mie chiamate, e risulta sparito da tutti i social.

Ho chiesto a Genevieve e a Ryan, che nonostante tutto sono stati gli unici a restarmi accanto sempre; e dicono che non trovano Chris da una settimana anche loro...
Da quel che ho capito è proprio sparito nel nulla.
Però Genevieve mi ha raccontato che ha lasciato una lettera con scritto che sarebbe sparito per un po', anche se la trovo come una grande cazzata detta solo per scaricarmi.

Quindi riassumendo? Passo le mie giornate a curarmi della mia bellezza, vado in palestra, cucino sano, corro nel tempo libero. Sto cercando di migliorarmi, perché se per un minimo istante penso  tutte le cose che stanno andando a rotoli nella mia vita scoppierei in una crisi depressiva.

Sono arrabbiata con Chris? Assolutamente si, se lo vedessi in questo momento lo prenderei a cazzotti.

Sono arrabbiata con tutto il resto delle persone che mi ha lasciata da sola? Si, ma il perché è abbastanza ovvio.

Bene, ora che ho fatto ordine mentale, posso procedere con la mia giornata.

Sono le 7 del mattino, sono già pronta, vestita in maniera sportiva per andare a correre. Esco di casa e il vento gelido mi entra dentro le narici, bloccandomi quasi il respiro, mi prendo due minuti per ammirare tutto quello che ho intorno...
I bar già aperti con le luci di natale, le decorazioni luminose della città, che messe in risalto dalla luce flebile dei primi raggi di luce della giornata,sono molto visibili.

Inizio a correre, sperando non cominci a piovere, per scaricare tutte le energie recuperate nella notte e arrivata al bar dove lavorava Roy, entro dentro e sedendomi in un tavolo, ordino un caffè.

Fortunatamente, a forza di evitarlo, ho imparato tutti i suoi turni lavorativi, per cui, apparte i turni extra, so già quando rischio di incontrarlo.

Prendo il telefono nella speranza sempre di avere qualche sorpresa da parte di Chris, ma non è così, è una settimana esatta che non lo sento, la mancanza mi logora dentro.

Intanto il caffè arriva al bar, e la cameriera si affretta a dire: " È già stato pagato."

Alzo la testa e mi guardo intorno, non mi sembra di vedere nessuna persona che conosco.

"E da chi?" Lei sorride imbarazzata e risponde.

"Mi scusi, ma la persona mi ha detto di non dirglielo."

Apro la tasca della mia tuta e tiro fuori un dollaro.

"Senta, dica per favore a questa persona che non ho bisogno della carità di nessuno." Dico in tono serio, porgendole un dollaro.

"Non penso volesse essere caritatevole, ha lasciato un dollaro, sottolineando che era il conto di questo tavolo ed è uscito, però mi ha chiesto di non dirle niente, né tantomeno di farle una sua descrizione fisica. Ora continuo con il lavoro, buona giornata." Si allontana dal tavolo.

Mah... che strano.
Riprendo a controllare il telefono, ma niente, nessuna notifica.
Solo Genevieve, che come al solito mi manda il buongiorno.
Chissà perché lei si è alzata così presto, appena torno a casa la chiamo.

Esco dal locale, e mi rimetto a correre nella direzione opposta da dove sono arrivata.

Corro. Corro. Corro. Fino ad arrivare in un parco giochi per bambini, ricordo quando venivo qui da piccola a giocare con Scarlett e Gary... ci divertivamo. Ma adesso per via del freddo è deserto, solo un folle porterebbe un bambino qui a giocare con queste temperature.

Mi siedo nella panchina continuando a sospirare, fino a quando un attimo dopo, non sento dei passi dietro di me.

Mi giro di scatto, e subito balzo in aria. Un ragazzo tutto coperto in viso, con un cappotto nero è dietro di me e mi stava osservando.
"Posso aiutarti?" Dico continuando a toccarmi il petto per via dello spavento.

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