Sguardi di troppo

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Benvenute nel mio inferno my ladies 💕

«Allison» urla mia madre dal piano di sotto, non la sopporto quando fa così, cioè dammi tregua, è pur sempre mattina

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«Allison» urla mia madre dal piano di sotto, non la sopporto quando fa così, cioè dammi tregua, è pur sempre mattina.

«Arrivo!» esclamo stizzita mentre prendo la borsa e mi dirigo al piano di sotto.

«Eccoti finalmente amore, tutto bene?» mi domanda premurosa.

No mamma, non va tutto bene.
Fa tutto così schifo.

Come possono andare bene le cose in questo periodo? È gennaio, odio il freddo che c'è fuori e soprattutto dentro di me.

«Sì mamma, tutto bene» rispondo cercando di essere convincente, i miei pensieri non devono trapelare minimamente.

«Faccio finta di crederci» mi canzona osservandomi attentamente.

Avere una mamma psicologa significa in parole spicciole "no privacy", ormai sono un libro aperto per lei. E sinceramente, mi ritengo anche fortunata per certi aspetti, soprattutto dopo che ho visto quanto costano le sedute al giorno d'oggi. Bisogna spendere come minimo cento dollari per lamentarsi della propria vita di merda con qualcuno, molto entusiasmante. A questo punto, faccio shopping terapeutico e mi consolo.

«Tra qualche giorno è il dieci gennaio, non sto bene mamma. Mi manca papà, tanto.
Mi manca ogni suo particolare, anche i suoi difetti.
Mi manca vederlo in giro per casa, sentire la sua voce e mi manca essere la sua principessa. La vita è così ingiusta. E Aliss, per me era come una zia, non faceva altro che imbottirmi di biscotti, rigorosamente al cocco. Sapeva che erano i miei preferiti e me li preparava ogni lunedì.
Loro sono andati via così presto, io non riesco a superarlo» dico dando sfogo a tutte le mie frustrazioni, mi mancano. Terribilmente.

«E so di essere una stronza a dirti queste cose, perché anche tu li hai persi quel giorno, ma non ti lamenti mai, non ti fai mai vedere debole. Ma anche tu hai perso la tua migliore amica e tuo marito» concludo tra un singhiozzo strozzato e l'altro.

«Amore, non sei assolutamente una stronza! È giusto sfogarsi e se non lo fai con la tua mamma, con chi dovresti farlo? Loro continueranno sempre a mancarti, mancano anche a me. Il sorriso di tuo padre mi accompagna in ogni istante della giornata e Aliss, me la immagino proprio qui, in cucina a prepararti i biscotti. Nonostante non ci siano più, il legame tra tutti noi è ancora vivo. Ci osservano da lassù, il Paradiso non dovrebbe essere così male» cerca di tirarmi su il morale, asciugandomi tempestivamente qualche lacrima scappata dal mio controllo.

«Hai ragione mamma, loro sono orgogliosi di noi, almeno lo spero. E comunque, per questo crollo emotivo diamo la colpa pure al ciclo, mi rende decisamente un salice piangente, ma passerà» dico ricomponendomi, non posso abbattermi. Devo essere forte per me e per lei.

«Hai il ciclo e sono ancora viva?» domanda cercando di non ridere.

«Sono al quinto giorno, niente sangue ma umore ballerino» borbotto e lei scoppia in una fragorosa risata.

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