Semplicemente famiglia

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Benvenute nel mio inferno my ladies 💕

VI INFORMO CHE È STATO CREATO IL PROFILO ROLE DI ALLISON SU IG LO TROVATE SCRIVENDO: allison.smiith
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Grazie ancora, stellina⭐️🤍

«Dove sei sparita ieri sera?» domanda mia madre quando compaio con una vestaglia di seta in soggiorno

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«Dove sei sparita ieri sera?» domanda mia madre quando compaio con una vestaglia di seta in soggiorno.

Posso mentire o dirle la verità, ma tanto so già che se le dicessi una stronzata lo capirebbe semplicemente da come muovo la bocca.

«Threesome a quindici minuti dal locale» dico e per poco non le va di traverso il caffè per la mia schiettezza. Non si aspettava sicuramente che le spiattellassi a bruciapelo il tutto, ma è meglio togliersi il dente, la sua curiosità è frustrante.

«Amore, ci sei andata giù pesante» commenta ammiccando.

Mi sono divertita e tolta uno sfizio soprattutto dopo la mattinata controproducente con Cerbero, ci voleva qualcosa di più e finalmente, l'ho ottenuto.

«È stato... soddisfacente» ammetto ripensando a come Megan e Trent siano riusciti a stupirmi tra le lenzuola.

«E ci credo! Sei proprio una puttanella» ridacchia dandomi un bacio affettuoso sulla testa.

Sì, mia madre mi sta dando scherzosamente della puttanella. È tutto così folle, ma perfettamente normale.

«Sono puliti i tuoi capelli, vero?» domanda sbiancando subito dopo aver poggiato le labbra sulla mia cute.

«Ma per chi mi hai preso?! Mi sono lavata non appena sono tornata!» le urlo immediatamente per farla tranquillizzare.

«Non vorrei baciare i miei nipoti mancati» borbotta risoluta con un ghigno in volto.

«Non l'hai detto davvero...» la fulmino con lo sguardo mentre bevo il mio latte di soia.

«Eccome se l'ho detto!» annuisce disinvolta.

Questa donna mi manderà al manicomio prima o poi.

«Sei pazza, Carmela Smith» dico andando ad abbracciarla, ho bisogno di lei più che mai, «e ti voglio tanto, tanto, tanto bene» le dico stringendola, sentendomi grata per quello che ho.

Non ho più la fortuna di vivere mio padre, ma mia madre non mi ha fatto mai sentire sola.
Le devo tanto, fin troppo e non devo mai scordarlo, tanto meno sabato.

«Io a te, baby Smith» ricambia il mio abbraccio e mi culla su di lei, «oggi dobbiamo tornare alla realtà però, mi prometti che sarei forte e affronterai il dolore?» domanda con tono preoccupato.

Certo che sarò forte, lo sarò sicuramente.

«Sarà fatto» le dico, «le dive possono solo splendere, no?» domando sorridendo.

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