Resprirare

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Benvenute nel mio inferno my ladies 💕

«Non avrei mai pensato di vedervi scendere insieme, ancora una volta, queste benedette scale» commenta mia madre e scoppio a ridere

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«Non avrei mai pensato di vedervi scendere insieme, ancora una volta, queste benedette scale» commenta mia madre e scoppio a ridere.

Sono certa che nessuno di noi si aspettava una cosa del genere, ma c'è un sempre un risvolto inaspettato nelle cose. O almeno, così è stato per noi due. Una settimana fa credevo che fosse morto, credevo di averlo perso per sempre, e invece ora lo sento così vivo accanto a me.

«Non farci l'abitudine, mamma» smorzo l'imbarazzo mentre Andrew poggia la mano sulla mia schiena, rigorosamente coperta.

Perché ho bisogno che le mie cicatrici non siano in bella vista. Nonostante lui mi abbia detto quanto io sia bella anche così, non vedo altro che un corpo martoriato e imperfetto a causa di Lucifero.

«O magari sì» butta lì lui e lo guardo con la coda dell'occhio.

Non vorrei comunque illudermi. Le cose stanno andando per il verso giusto, ma abituarsi alla sua presenza mi spaventa e non poco.

C'è da dire che questi giorni tutto è andato liscio come l'olio. Siamo stati insieme quasi sempre e non ci sono stati mai momenti di tensione, ma quando gli ho esplicitamente detto di amarlo lui non ha risposto "anche io". Ha detto che lo sapeva, sapeva e sa quello che provo per lui, ma lui ricambia il mio sentimento?

«Attento a non fare promesse che non puoi mantenere» lo pizzico leggermente e lui scoppia a ridere, ma dietro la mia ironia si cela la paura di essere ancora ferita.

Vorrei che tutto tornasse come prima senza ritornare a sfuggirci a vicenda. Siamo qui, siamo forti, superiamo tutto e andiamo avanti. Vorrei urlarglielo, ma alla fine soccombo e faccio finta di stare bene.

«Comportati bene o ti punirò» mi minaccia e il suo avvertimento mi arriva dritto tra le gambe. Riesce sempre a mandarmi su di giri, anche quando la mia testa è carica di pensieri negativi.

«Vuoi punirmi con i denti?» domando a bassa voce per non farmi sentire da mia madre, ma è piuttosto abituata alle nostre interazioni.

«Ti punirò e basta, Allison» risponde facendomi venire le farfalle nello stomaco. Non voglio affatto comportarmi bene e lui lo sa.

È un gioco che conosce molto bene.

«Sembra piuttosto promettente» ghigno e lui alza gli occhi al cielo borbottando un "incorreggibile".

«Hai messo questo vestito per torturarmi?» domanda quando mi piego leggermente e i suoi occhi scorrono sulla mia figura, in particolare sulla mia scollatura pronunciata.

«Per incitarti a togliermelo» ammicco a un soffio dalle sulle labbra e lui mi bacia per zittirmi.

«Arriveremo in ritardo e finirete per battezzarmi il tavolo se continuate così» ci interrompe mia madre battendo le mani, «muovetevi o partirò senza di voi».

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