DARK ROMANCE, LEGGERE LE AVVERTENZE
"Amor, ch'a nullo amato amar perdona."
DANTE ALIGHIERI
Amore e odio, due sentimenti opposti, ma allo stesso tempo così simili. Sono come luce e oscurità, giorno e notte. Dove c'è...
SPAZIO AUTORE: Non mi sento granché perciò aggiorno prima di mezzanotte, baci🤍
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❗️🚫AVVERTENZE❗️🚫 Il capitolo non è adatto a tutti. LINGUAGGIO E SCENE FORTI. TW: violenza generica, violenza su animali, utilizzo d'arma da fuoco.
«Sei un codardo senza spina dorsale» gli sputo addosso sentendo il cuore in gola.
Non posso far altro che respirare per cercare di calmarmi, ma questo è stato un vero colpo basso. Usare degli animali innocenti per indebolirci è veramente meschino e spregevole, anche per lui.
«Entrate nella gabbia e fate silenzio» ordina categorico e nemmeno due secondi dopo veniamo spinti con poca grazia nel fango.
«Venite qui» dico cercando di pulirmi mentre tengo il mio bo ben stretto. Credo che sia l'unica arma che possiamo utilizzare senza ferire gravemente gli organi.
«Siamo fottuti» ringhia Andrew scuro in volto e vorrei non sentirmi come lui, ma è impossibile.
L'unica cosa che mi consola è sapere di avere delle indicazioni per svolgere la prova senza infliggere dolore inutilmente, ma bisogna davvero sfruttarle al meglio, per quanto possibile.
«Ariel non correre e sai perché. Resta dietro di noi e cerca di captare il pericolo, spostati camminando. E tu Andrew, fingi meglio che puoi: quando arriveranno vicino a te urla loro "Morte" e fai sembrare il tutto reale» sussurro e se prima appare confuso, poi annuisce con decisione.
«Cerchiamo di tenere alta la guardia» mi fa presente e capisco a cosa si riferisce immediatamente: sta parlando di Ariel. Dobbiamo proteggerla e lo faremo, siamo una squadra.
«Non preoccupatevi troppo per me, me la caverò» prova a dire lei, ma viene zittita dal suono dei vìolini che ci fanno rabbrividire ogni volta.
Mi giro verso Cerbero nel momento in cui vengono aperte le gabbie e capisco che non è qui di sua spontanea volontà, o non avrebbe mai messo in pericolo i suoi cani.
«Cazzo» ringhio quando arrivano sempre più vicini e con l'intento di sbranarci.
Devo combattere ma senza uccidere, e devo farlo anche senza farmi uccidere; ma la realtà è che i cani così puntano a lasciarti agonizzante una volta azzannato il collo.
Non si staccano finché non crolli a terra, morto.
«Faccio io da scudo, proteggi Ariel» mi informa iniziando a correre e attira immediatamente l'attenzione dei dobermann, che si indirizzano verso di lui.
«Allison, se lo mordono è fottuto!» esclama la mia migliore amica e quando noto la difficoltà che sta avendo nel gestirli, le lancio un'occhiata di avvertimento e inizio a correre.
