DARK ROMANCE, LEGGERE LE AVVERTENZE
"Amor, ch'a nullo amato amar perdona."
DANTE ALIGHIERI
Amore e odio, due sentimenti opposti, ma allo stesso tempo così simili. Sono come luce e oscurità, giorno e notte. Dove c'è...
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❗️🚫AVVERTENZE❗️🚫 Il capitolo non è adatto a tutti. LINGUAGGIO E SCENE FORTI. TW: violenza generica, prostituzione, scene di sesso imposte.
INFORMO LE MIE AMATE LETTRICI DI PRENDERE UN PACCO DI FAZZOLETTI.
«Che la lussuria vi accolga e vi guidi» ridacchia quel figlio di puttana battendo le mani.
Prima che io possa rispondere vengo trascinata da Minosse verso un lungo tappeto rosso al centro della sala, è tutto così squallido.
«Spogliatevi, dovete restare in intimo per l'iniziazione» ordina e Andrew accanto a me grugnisce profondamente.
È pronto a scattare, ma se perderà ancora tempo non ne usciremo vivi e Ariel sarà la prima vittima del nostro indugiare. È un punto debole, la useranno sempre contro di noi.
«Slacciami il vestito» ordino avvicinandomi a lui fino a sentire il suo respiro caldo sul mio collo.
Se Minosse osasse mettermi le mani addosso gli staccherei le dita una ad una, perciò dovrà farlo lui per me.
«Allison...» sussurra accarezzandomi la schiena prima di armeggiare con la cerniera del mio abito.
«Non parlarmi» tuono mordendomi il labbro per non piangere dalla disperazione che sento invadermi secondo dopo secondo. Perché mi ha fatto questo? Forse non dovrei nemmeno più domandarmelo, dovrei mettermi l'anima in pace e accettarlo.
Quando l'abito cade ai miei piedi sussulto leggermente, ma sapendo di essere lo show di quei bastardi pervertiti raddrizzo immediatamente la schiena e mostro la sicurezza che mi contraddistingue.
Io non cadrò, non davanti a loro, e ne uscirò vincitrice anche a costo di sacrificare ogni parte di me.
Sento Andrew al mio fianco armeggiare con i suoi vestiti e, poco dopo, resta coperto soltanto da un paio di boxer neri.
«Almeno i tuoi non sono rossi» borbotto sarcastica facendo scorrere gli occhi sulla mia figura. Questo completino non lascia nulla all'immaginazione.
«Usare il sarcasmo come arma di difesa è sempre stato il tuo forte» sbuffa afferrandomi violentemente per un braccio e senza rendermi nemmeno conto di quello che sta succedendo, mi ingabbia tra i suoi muscoli.
«Che stai facendo?» domando scioccata dal suo comportamento, lui in risposta intensifica la stretta su di me.
«Non voglio che ti vedano» ringhia e mi rendo conto che le sue braccia stanno coprendo i miei seni e gran parte del busto, ma non solo. Le mie chiappe sono prepotentemente premute contro di lui, evitandomi che vengano fissate dalle persone dietro di noi.
