La morte nel cuore

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Benvenute nel mio inferno my ladies 💕

Benvenute nel mio inferno my ladies 💕

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Spezzata, è così che mi sento.
Non ho spazio per emozioni positive, sento solo il dolore farsi largo nelle mie viscere.
Sento il dolore graffiare la mia anima, sporcarla e macchiarla, rendendomi solo un'ombra di me stessa. Ho provato ad essere forte, ho provato ad andare avanti, ma ci sono momenti in cui tutto vacilla. Oggi, è arrivato uno di quei momenti in cui mi spoglio di ogni mia corazza, di ogni mia maschera e crollo, crollo senza farmi scrupoli, senza vergognarmi di essere debole.

Oggi è il dieci Gennaio.

Oggi papà te ne sei andato per sempre insieme alla zia Aliss, lasciando dentro di me un vuoto incolmabile.

Ho passato tutta la notte a dipingere, per sfogarmi, per ricordarmi di loro nella mia arte. Ho creato due tele diverse, ma complementari. Proprio come loro, proprio come i miei due angeli. Ho dipinto una fenice, simbolo di rinascita e una libellula, simbolo di libertà.
Le ho dipinte una rivolta verso destra e di conseguenza l'altra verso sinistra.
Si guardano, si guardano perché insieme sono eterne.

Vorrei rinascere libera.
Libera dal dolore che non ho scelto.
Non ho scelto di crescere senza di voi.

Quanto è strana la vita papà?

Eravate semplicemente andati in vacanza come ogni anno, amavate stare tutti e quattro insieme come quando studiavate al college.

Vi fidavate talmente tanto di me e Andrew che  rimanevamo sempre a casa da soli mentre voi giravate il mondo. Per voi è sempre stato un modo di prendervi cura della vostra anima, ogni volta che tornavate sembravate ringiovaniti di dieci anni.

Fino a due anni fa.

A casa però, non ci siete mai arrivati insieme, non siete tornati da me e da Andrew, i vostri bambini. La macchina che avevate noleggiato all'aeroporto fu la vostra condanna e anche la mia.

Il perito meccanico ci disse che i freni smisero di funzionare all'improvviso, senza aver ben presente le cause di tale malfunzionamento.

Precipitarono rotolando più volte in un dirupo, dove rimasero bloccati per qualche ora.

Mia madre subì un trauma cranico, mentre il signor Cole aveva una gamba rotta e tre costole incrinate. Riuscirono a chiamare i soccorsi, ma nell'attesa mio padre e la zia Aliss, persero i sensi e John provò a trascinarli fuori dalla macchina nonostante avesse degli impedimenti fisici. Lo fece, aiutato da mia madre, ma il tempo aveva avuto la meglio.
Era troppo tardi per loro, erano già in paradiso.

Hanno aspettato i soccorsi abbracciati a loro, tra le lacrime e la disperazione di coloro che avevano appena perso l'amore della propria vita. Avevano perso la loro casa, il loro posto felice.

John chiamò Andrew, spiegandogli la situazione e quella notte fu la notte più brutta della nostra vita.

Flashback, due anni esatti prima.

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