Vipere, valzer e rimorsi

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Benvenute nel mio inferno my ladies 💕
Vi ricordo di mettere una stellina se vi è piaciuto il capitolo così da avere un feedback 🫶
LEGGETE LO SPAZIO AUTORE

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«Dov'eri?» chiede Connor porgendomi un piatto colmo di dolce.

Per colpa di quella stronza mi stavo perdendo il mio momento preferito.

«Quanto mi conosci» mugolo portandomi un cucchiaio abbondante di torta in bocca.

Questa è il paradiso, maledizione. 

«Hai ignorato la domanda» mi fa notare alzando un sopracciglio.

«Stavo ricordando a qualcuno di non giocare con la puttana sbagliata» lo informo facendogli l'occhiolino. Mai e dico mai, toccare le persone che amo.

«Che è successo?» chiede Jen alzando un sopracciglio.

«Basta che non andiate di matto e non facciate alcuna sceneggiata, non è il momento e il luogo adatto per farsi prendere dalle emozioni.
Se non sono stata con voi in alcuni momenti è perché dovevo risolvere la questione» premetto cercando di tranquillizzarli, ma sono convinta che Connor darà di matto perché lo conosco come le mie tasche.

«Non ti prometto nulla» ringhia lui in risposta scurendosi in volto.

«Quando sono arrivata, sono andata da mia madre e vedevo che mi nascondeva qualcosa, era sfuggente ed evasiva» spiego a bassa voce, non voglio che qualcuno sappi quello che è successo.

«Questa la dice lunga, la zia è più diretta di un calcio in faccia» borbotta Macaron preoccupata.

«Mi ha raccontato che mentre era al bagno, ha sentito una ragazza dire che avrebbe rovinato il vestito di Ariel lanciandole addosso un pezzo di dolce» dico apra. Se ci penso mi ribolle ancora il sangue.

«Che cazzo voleva fare?» urla Connor e gli tappo la bocca con una mano.

«Ti vuoi far sentire da tutti, razza di idiota?» lo ammonisco lasciandolo respirare.

«Allison, dimmi che stai scherzando» ringhia lei pronta ad esplodere.

«Non sto scherzando. Ho chiamato Leonard prima di raggiungervi e ho fatto ordinare un secondo abito da Chanel, incentivati dalla mia generosa mancia per provare ad arginare il danno» racconto come si sono svolte le cose, grata dell'esistenza di Leonard.

«Ma non è servito» commentano all'unisono e reprimo un ghigno divertito.

«Ho sentito quella ragazza parlare al telefono mentre mi avvicinavo al banchetto con la torta.
L'ho portata in bagno e le ho rotto il naso, ma questi sono dettagli» sorrido compiaciuta.

«Dio, ti amo!» esclama Jen tirando un respiro di sollievo.

«Dimmi chi era» ordina Connor, non entusiasta della situazione. Come biasimarlo, è sempre stato molto protettivo nei nostri confronti.

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