Come ai vecchi tempi

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Benvenute nel mio inferno my ladies 💕

❗️🚫AVVERTENZE❗️🚫Una parte del capitolo contiene scene di traffico e prostituzione minorile

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❗️🚫AVVERTENZE❗️🚫
Una parte del capitolo contiene scene di traffico e prostituzione minorile.
Consiglio la lettura a persone consapevoli.

Charles Bukowski disse "Alcune persone non meritano il nostro sorriso, figuriamoci le nostre lacrime."

Era terribilmente vero, era una cruda verità, così pertinente alla mia vita da farmi male.

Era così vero da farmi sentire sopraffatta, perché era così che mi sentivo, in bilico tra la malinconia e la rabbia.

Le occhiaie marcate erano la rappresentazione perfetta di come quella conversazione si fosse insediata nel mio cervello. Ogni parola era ben scolpita nella mia mente e quel poco sonno che ero riuscita a conquistare, era rovinato dai miei sogni. Gli incubi costanti mi perseguitavano e oltre a Coraline ed Amber, la Triade e tutto il suo contorno, si era aggiunto anche Patrick alla lista.

«Spegni il cervello Maya», era questo che mi ripeteva spesso. Vorrei spegnerlo più che volentieri e vorrei anche che la sua faccia da cane bastonato non mi ferisse ripensando a quelle scuse impacciate.

Non sto rimuginando perché non sarà più nella mia vita, ormai ho capito che quasi tutti siano di passaggio, lo sto facendo perché ho scelto di dedicarmi, anche se per poco, ad una persona che si è rivelata la copia tatuata del mio ex fidanzato. Era una sconfitta, ma d'altronde da lui non mi sarei dovuta aspettare granché.

«Non credi in me», questa rabbia in quattro semplici parole.

Come biasimarmi? Dovevo giustificare un comportamento folle, solo per ricevere in cambio una scopata occasionale?
Perché noi eravamo questo, sesso occasionale. Niente di più e niente di meno.

«Volevo vederti o magari scoparti di nuovo», era questo il motivo per cui mi aveva chiamato.
Lo stesso motivo per cui non arrivando subito, ha colmato la mia assenza con il corpo di un'altra ragazza. In altre circostanze, mi sarei aggiunta a loro, ma svalutandomi ha rovinato tutto, ha rovinato quel poco che si era costruito.

Ne valeva la pena continuare? Non credo, almeno non per me. Perché non avrei di certo sgretolato la mia dignità per qualcuno che in me non vedeva nient'altro che un corpo sinuoso pronto all'occorrenza, neppure ci pensavo a tornare sui miei passi.

«Hai intenzione di tenermi il broncio ancora per molto?» domanda mia madre varcando la porta della mia camera.

«Se non ti ho parlato sta mattina a colazione, non inizierò a farlo ora» tuono annodandomi il foulard di seta al collo.

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