Vento nelle ossa

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Benvenute nel mio inferno my ladies 💕

Mi sveglio di soprassalto appena sento dei rumori insoliti provenire dalla camera accanto alla mia

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Mi sveglio di soprassalto appena sento dei rumori insoliti provenire dalla camera accanto alla mia.
Sono le 6:00 a.m, mia madre starà sicuramente dormendo. Quindi chi c'è in casa?

Mi alzo velocemente e prendo il coltello da difesa  che il signor Cole mi regalò anni fa. La sua fu una premura dettata dalla preoccupazione, dovuta alla scomparsa di una ragazza della mia età a pochi isolati da casa nostra. La conoscevo, frequentava la mia stessa scuola, fu ritrovata morta sei mesi dopo.
Lui e mio padre dopo quell'accaduto, iniziarono ad addestrarmi, oltre l'atletica che praticavo da anni e la boxe, iniziai anche a sparare al poligono, ma non solo. Seguivo lezioni mirate proprio per maneggiare armi da taglio. Sono sicuramente pronta ad ogni evenienza, motivo per il quale la paura è un sentimento che non mi appartiene.

Lo studio di papà non viene aperto dalla sua morte.
I rumori al suo interno non dovrebbero esistere.

Senza esitazioni, spalanco la porta accostata e quello che vedo mi destabilizza completamente. Il coltello mi scivola quasi dalle mani e la testa diventa improvvisamente pesante.

Non crollare, non tu.

«Mamma» la chiamo mentre mi avvicino a lei, è seduta sulla sua sedia di pelle e tiene la testa fra le mani, il suo sguardo è rivolto verso il basso.
Sta guardando una foto?

«Allison» sussulta appena mi sente, è talmente tanto assente in questo momento da non essersi accorta del mio ingresso nella stanza.

«Mamma, perché non sei a letto?» domando osservandola, i suoi occhi sono spenti e gonfi. Il suo viso è stanco, è stanca di tutto e non riesce più a nasconderlo.

«Domani sono due anni Alli, due... ci hanno lasciato così presto» risponde in preda ai singhiozzi.

Tutto precipita e si sfalda quando si avvicina quel giorno.

Siamo spezzate mamma, ma insieme.

Mi fiondo subito tra le sue braccia e mi lascio andare, scoppiando a piangere insieme a lei.

«Voglio essere un esempio per te, non vorrei farmi vedere così, mi dispiace se non sono forte anche per te» continua a sfogarsi, frantumandomi in mille pezzi il cuore.

«Mamma, tu non devi essere forte per entrambe. Io non voglio che fingi di essere felice se non lo sei..» ribatto con voce spezzata.

«Ti ricordi quando abbiamo fatto questa foto?» domanda accarezzandomi il viso rigato dalle lacrime.

«Sì mamma, mi ricordo.. eravamo felici» dico sorridendo, era un bel giorno. Il mio ottavo compleanno.

Flashback, otto anni

«Buon compleanno Ally del nostro cuore!» urlano i miei genitori entrando in camera. La mamma tiene tra le mani una torta rosa con otto candeline accese. Io amo il mio compleanno.

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