Figlio di puttana

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Benvenute nel mio inferno my ladies 💕

«Sei pronta?» domanda Ariel mentre mi guarda indossare una tuta da combattimento piuttosto professionale

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«Sei pronta?» domanda Ariel mentre mi guarda indossare una tuta da combattimento piuttosto professionale.

Questa volta non lascerò niente al caso e, per quanto io sia spaventata, non permetterò a un malato di mente di piegarmi alle sue volontà. Lo devo ad Andrew, lo devo a me stessa.

In questi giorni ho pianto fino a consumarmi, e se mi strappassero il cuore a mani nude probabilmente sentirei meno dolore, ma oggi ci sarà la resa dei conti. Sento fluire la rabbia, il rancore e la voglia di rivalsa nelle vene. Mi sento un mostro, quel mostro, e non mi fermerò finché non avrà giustizia.

Ho riflettuto dopo che Patrick se ne è andato e ho capito che non posso arrendermi, non posso lasciare che il dolore mi annienti.
Devo reagire e inizierò proprio da oggi.

«Sì, sto finendo di sistemare le armi» annuisco mettendo una pistola dietro la schiena e afferro anche svariati coltelli, che risultano sempre molto pratici.

«Sembra che tu stia andando in guerra» commenta preoccupata e vorrei ridere. Se fossi in guerra avrei un mitra tra le mani e quegli stronzi sarebbero tutti in delle fosse, morti ad alimentare i rapaci.

«Qualcosa del genere» affermo, «se osa torturarmi di nuovo gli faccio saltare il cervello e lo faccio mangiare ai suoi discepoli del cazzo come spuntino di mezzanotte».

«Mi sembra giusto» sorride, ma gli occhi restano tristi, «cerca solo di essere lucida quando ti parleranno di Andrew, perché credo proprio che lo useranno contro di noi per far crollare le nostre difese».

Sono sicura che accadrà, mi pungolerà finché non crollerò ai suoi piedi, ma per quanto possa essere un argomento delicato devo fare del mio meglio per resistere o gliela darò vinta, di nuovo.

«Proverò a restare lucida e sono sicura di riuscirci. Ti ribadisco che non ho intenzione di piegarmi alle loro volontà. Se crede di annientarmi con le sue decisioni vedrà il peggio di me, e non basteranno i suoi uomini a fermarmi questa volta» la informo e per sicurezza prendo altre due pistole e altre munizioni.

Vuole fare un combattimento cinque contro uno anche questa volta? Li ammazzerò tutti, uno a uno, e non sentirò le ragioni di nessuno. Non avrò pietà, come loro non ne hanno avuta per me.

«Sei passata allo step della rabbia. Sempre meglio di piangersi addosso» risponde freddamente per nascondere le sue emozioni.

So quanto stia male, lo capisco, e mi dispiace di non poter far di più. Entrambe non vorremmo essere costrette ad andare lì in questo momento, ma devo trovare il suo corpo e capire cosa vuole fare di noi Lucifero, visto che non ho contro chi combattere ormai.

Le sue intenzioni sono a me oscure, ma la verità verrà a galla.

«Devo proteggere me stessa e anche te stasera. Quando torneremo a casa ci prenderemo il lusso di piangere come abbiamo fatto per una settimana, ma il dolore in questo momento lo dobbiamo mettere da parte» mormoro sentendomi in colpa, ma non posso essere vulnerabile e nemmeno lei.

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