SPAZIO AUTORE:
Eccomi amori🤍
Ho finalmente rimesso i capitoli.
Non so sicura che riusciremo ad arrivare all'epilogo, ma lo spero vivamente.
Non manca tantissimo, siamo a -23 capitoli e non sono pronta psicologicamente a lasciarvi. Vi avverto, questo capitolo non sarà facile per niente. È triste e ci sarà addirittura un POV Ariel.
Piantino, ciao🥲Benvenute nel mio inferno my ladies 💕
Tic tic tic.
Tic tic tic.
Tic tic tic.
Sento il suono incessante e fastidioso di un macchinario, ma non ho assolutamente la forza di aprire gli occhi. Non ricordo molto di ciò che è successo o forse non mi interessa ricordare, ma sento che dentro di me è cambiato irrimediabilmente qualcosa.
«Dovrei impegnarmi a capire dove io sia finita e perché...» mormoro dopo parecchio tempo, sollevandomi a fatica, e noto la flebo attaccata al braccio che mi impedisce di fare grandi movimenti.
La camera è spoglia ma essenziale, quasi come se fosse una camera d'ospedale, e ciò mi fa pensare che sono finita qui perché sono ridotta male. Beh, c'era da aspettarselo da me: mi credo inarrestabile, ma sono fatta di carne e ossa come tutti.
«Muovi il culo, Allison...» mi ordino provando ad alzarmi, ma il dolore alla schiena mi blocca il respiro e lancio un urlo, «cristo santo, perché non c'è della cazzo di morfina iniettata in questa maledetta flebo?».
«Perché dormivi tranquillamente anche
senza, ma posso rimediare subito» risponde un
uomo con il camice bianco alla mia meravigliosa imprecazione, varcando la porta con passo svelto. Sta stringendo tra le mani una cartellina e deduco che abbia fatto degli accertamenti sulle mie condizioni fisiche.«Ora sono decisamente sveglia e sento parecchio male, potrebbe rimediare velocemente, per favore?» domando facendo una smorfia, mi tira tutto se non rimango stesa, «e se può anche dirmi dove mi trovo e perché, non ricordo molto...».
Non ricordo niente a dire il vero, c'è un vuoto totale e non so come io sia finita in questo posto.
«Sono il dottor James Jardel. La signorina Black mi ha chiamato per aiutarla sabato notte e ora è in un posto sicuro sotto la mia tutela, lontano da occhi indiscreti» mi informa, «oggi è lunedì, ha dormito due giorni di fila».
«Parla di Ariel, giusto?» domando sollevata, «piacere di conoscerla, grazie per avermi rimesso in sesto mentre dormivo troppo».
Il mio terremoto riesce sempre a stupirmi, le voglio così bene e sono onorata di essere per lei come una sorella. È tornata per aiutarmi e credo che ci sia anche lo zampino di Icaro dietro tutto questo.
«Non che io abbia avuto scelta. Sa che la sua migliore amica è in grado di spaventare le persone?» ridacchia e vorrei scoppiare a ridere di rimando, ma non ci riesco.
«Mi creda, lo so benissimo» annuisco alzando gli occhi al cielo, «è pericolosa quando vuole, ma non si preoccupi! La pagherò per il disturbo».
«Il conto è stato già saldato, non è un suo problema» mi rassicura e mi appunto di renderle i soldi. Posso pagarmi le cure da sola.
«Per quanto riguarda la mia condizione fisica...?» chiedo con titubanza.
«Ha diverse piaghe sulla schiena che vanno curate. Posso prescriverle degli antidolorifici, ma è importante che vengano disinfettate e bendate regolarmente» mi informa, «ha subito diverse lesioni, la lama non era sterilizzata ovviamente e i colpi non le hanno giovato, ha avuto una grave infezione».
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Inferno
ChickLitDARK ROMANCE, LEGGERE LE AVVERTENZE "Amor, ch'a nullo amato amar perdona." DANTE ALIGHIERI Amore e odio, due sentimenti opposti, ma allo stesso tempo così simili. Sono come luce e oscurità, giorno e notte. Dove c'è...