...e batte forte il cuore,
anche per lo stupore,
di non capire l'orizzonte che colore ha...(Enrico Ruggeri, MISTERO)
«Visto che non sei potuto venire tu, siamo venuti noi» disse Angelica. Aveva i capelli sciolti, con due ciocche tinte di biondo a incorniciare il bel visetto fresco, e un velo di rossetto sulle labbra, rosso come l'abito di cotone leggero che le lasciava le spalle scoperte. Un misto intrigante di innocenza e sensualità.
«Loro sono i migliori amici di Matteo» continuò, indicandogli i tre sconosciuti. «Danilo, Viola e Gabriele.»
Il primo ad allungare la mano per presentarsi fu Danilo. Era un biondino riccioluto dall'aria simpatica, con limpidi occhi turchesi dal taglio vagamente est-europeo, e una polo blu scuro. Poi fu la volta di Viola, probabilmente la sua compagna a giudicare dal loro linguaggio corporeo. Anche lei bionda, anche lei con una polo blu, tesa sul seno abbondante in un modo a cui era difficile restare indifferenti. Per ultimo si presentò Gabriele, un ragazzone col fisico da rugbista in pensione, il viso ricoperto di efelidi e i capelli rossi, a differenza dei suoi più scuri, di una tonalità tendente al ruggine.
Sembra più irlandese di me, constatò Patrick tra sé e sé, pensando anche che in comune con suo fratello, oltre al nome, quel ragazzo aveva anche lo stesso modo diffidente di scrutare il prossimo. Con la coda dell'occhio, vide che Angelica sembrava un po' in imbarazzo e scambiava occhiate con l'altra ragazza.«Gabriele è roscio» disse Danilo. Di fronte a quell'ovvietà Patrick rimase spiazzato, non aveva idea di che reazione si aspettasse, se fosse il caso di rispondere o limitarsi a un sorriso educato.
«Siamo ovunque» si decise a replicare alla fine, alzando il taccuino per le ordinazioni e lasciando intendere che doveva lavorare. «Cosa vi porto?»
«Tre Guinness medie, una coca light e mais tostato, arachidi, fai tu. Angy?» Coniglio guardò la sorella e poi Patrick. Patrick guardò Angelica e le sorrise.
«Coca Cola con tanto ghiaccio e patatine fritte?»
La ragazza arrossì e gli fece il verso di Tuchulca, arricciando le labbra e roteando gli occhi.
«Immagino sia un sì.» Lui le sorrise di nuovo, stavolta più rilassato.
Mantenere una distanza professionale, non sfiorare quel nasino alla francese, fu difficilissimo ma necessario. Si sentiva osservato da quattro paia d'occhi, sotto esame. Angelica aveva parlato di lui agli amici del fratello? O l'aveva fatto lo stesso Coniglio? Oppure avevano intuito di essere stati portati allo Shamrock per un motivo ben preciso? O ancora, erano proprio così e l'avrebbero fissato comunque, per i suoi capelli rossi o per qualche altro motivo che a lui sfuggiva? Non sarebbero stati i primi, e neanche gli ultimi.
«Altro?»
«Ce l'avete l'insalata di trifogli, Patrick?» Danilo gli rivolse un'occhiata divertita e si girò verso gli amici, con l'aria di chi aveva fatto una battuta arguta. All'improvviso non gli parve più così simpatico.
«Di tipico abbiamo solo le cotolette di leprecano.»
Se sai cos'è, un leprecano.
Patrick raccolse i menu dal tavolo, lasciandone solo uno in caso volessero ordinare altro, e si allontanò, infastidito. Era arrivato quasi al bancone quando udì l'amico abbaiare e la voce di Danilo che lo incoraggiava. «Coniglio Cane. Lepre Cane. Geniale!»
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Patrick
General Fiction*storia fruibile anche senza aver letto il volume precedente* **Sono centosedici capitoli ma non molto lunghi** L'ultima estate del ventesimo secolo si preannuncia nient'affatto noiosa per il ventiduenne Patrick, un tranquillo studente universitario...