Patrick si sentì alquanto sollevato quando Danilo, passato a prendere Viola nel tardo pomeriggio, declinò l'invito di sua madre a fermarsi per cena. L'aveva fatto salire per un caffè e il ragazzo gli era sembrato a proprio agio, come doveva essere naturale tra amici, per nulla insospettito o infastidito dal fatto che la sua compagna avesse trascorso qualche ora a casa di un altro. Mentre parlavano delle rispettive carriere universitarie, scoprendo di essere più simili di quanto credessero, erano rientrati Erika e Gabriele, in compagnia di Max, e poi anche Vincenzo. Erano tutti di buonumore, tutti felici per lui, consapevoli di quanto fosse importante quel ventotto a Sociologia, ma Patrick iniziò a provare un imbarazzo sempre più intenso. Non tanto per la presenza di Viola quanto per quella di Danilo, la prova più lampante del suo ennesimo fallimento in campo sentimentale.
L'idillio era terminato, era arrivato il momento di tornare coi piedi per terra, e forse, circondato dai suoi affetti, sarebbe riuscito a distrarsi, anche se temeva che qualcuno dicesse qualcosa, costringendolo ad ammettere che non se n'era davvero fatto una ragione, o a mentire.
«Fatemi sapere per venerdì, allora. Buona serata.»
«Buona serata e... grazie.» Danilo gli sorrise e gli strinse la mano, grato. Per quel che ne sapeva, Paddy aveva regalato alla sua Viola un pomeriggio piacevole, in un periodo in cui aveva tanto bisogno di compagnia e distrazioni che lui, preso dallo studio, non poteva darle costantemente. Danilo sembrava ingenuo e fiducioso come lui, forse anche di più.
Patrick chiuse la porta e si spostò in cucina, di fronte alla finestra che dava sul piazzale antistante il palazzo, e rimase a guardare i due ragazzi che camminavano verso la Panda verde menta tenendosi per mano, schivando le pozzanghere. Li vide fermarsi sotto un lampione e baciarsi. Nell'aria c'era ancora traccia del profumo di Viola, nel posacenere alcuni mozziconi macchiati del rossetto color ciliegia che ora stava lasciando una scia di passione sulle labbra di Danilo.
«Mi dispiace.» Max gli diede una pacca sulla spalla e tirò la tenda per impedirgli di continuare a farsi del male. «Ci sono passato anche io, lo so che non è così automatico azzerare i propri sentimenti.»
«È così evidente?» chiese Paddy, le gote in fiamme.
«No, ma per noi che sappiamo che sei in fissa per lei è facile capire cosa provi. A me è durata quasi un anno e lei era solo una compagna di università, non avevamo amici in comune.»
«Forse non dovrei frequentarla. Lontano dagli occhi lontano dal cuore. Sarà vero?»
«Per me sì. Magari riusciresti ad accorgerti che ci sono altre donne a cui interessi. Tipo la biondina del piano di sotto.»
«Ivanka?» Patrick si voltò, sinceramente stupito. Non aveva mai pensato che Ivanka potesse essere interessata a lui. «Ma no, per lei esiste solo Alessio...»
Perché mai dovrebbe interessarsi a un pel di carota goffo e grassoccio?
«Io, tuo fratello e tua madre la pensiamo diversamente. Sveglia, Petrick! Se ti piace faglielo capire prima che passi oltre. Non può aspettarti in eterno, come tu non puoi aspettare in eterno che Viola cambi idea su chi voglia accanto a sé.»
«Ivanka è bellissima, è simpaticissima, è dolcissima, ma la vedo solo come un'amica. E non è neanche detto che abbiate ragione voi.»
«Io ho sempre ragione» si intromise Gabriele, piazzandosi davanti alla finestra. «E anche mia suocera. Devi avere più fiducia in te stesso, fratellino. Non sei mediocre come credi ma se continui a reputarti tale lo diventerai.»
«Non è proprio il momento per le tue lezioni di vita.»
Infastidito, Patrick si allontanò, diretto in bagno. Le sottili cicatrici sul suo braccio sinistro pulsavano, urlavano, chiedevano di essere riaperte e trasformate in squarci più profondi. All'improvviso il dolore fisico gli parve l'unica via d'uscita dallo stato emotivo in cui stava scivolando e la giusta punizione per aver desiderato che Viola scegliesse lui.
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Patrick
General Fiction*storia fruibile anche senza aver letto il volume precedente* **Sono centosedici capitoli ma non molto lunghi** L'ultima estate del ventesimo secolo si preannuncia nient'affatto noiosa per il ventiduenne Patrick, un tranquillo studente universitario...