18. The future's in the air

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Se riuscite a leggere con musica in sottofondo, vi consiglio di far partire la canzone allegata a questo capitolo quando la narrazione torna su Patrick, perché è così che mi sono immaginata un' eventuale versione cinematografica della scena (Patrick diventerà una lunghissima serie TV, giusto? Giusto?) 💕💕

Ho molti capitoli pronti, quindi la settimana prossima ne pubblicherò tre: lunedì, mercoledì e venerdì, e sto valutando di far diventare questa frequenza una regola.

BUONA LETTURA!


«Mi ero scordata di dirvelo: verrà lui, non sa ancora quando, ma comunque a breve.»

«Dovresti chiarire subito la situazione, allora» intervenne Danilo. «Lui è innamorato di te, a quanto ci dici. Io ci rimarrei di merda se mi facessi più di cinquecento chilometri per conoscere finalmente una a cui non interesso più. Capace che quando scende tu e Patrick stiate già insieme.»

«Dani ha ragione» annuì Viola, colta da una fastidiosa intuizione. «Devi dirglielo, magari senza specificare che c'è un altro.»

«Mi sa che non avete capito: io non so ancora chi voglio dei due. Patrick mi piace tantissimo, sto bene con lui, in questo momento direi che è lui il mio preferito, ma come faccio a esserne sicura se non guardo Marco negli occhi? Ho bisogno di incontrarlo!»

«Ascolta Angy, io non mi sono mai innamorata di uno conosciuto online ma credo che sia facile idealizzare qualcuno con cui non hai un contatto vero, di cui non vedi l'espressione quando ti parla, che hai visto solo in foto e con cui comunichi prevalentemente con e-mail e messaggini.»

«E che c'entra? Non mi importa se è meno carino che in foto, io conosco la sua anima, è questa la cosa più importante!»

«Patata, io in chat sembro serio e intelligente, figurati!» Coniglio sbuffò. «Viola ha ragione.»

«Appunto, devo incontrare Marco. Voi non capite, siete cresciuti senza Internet e avete troppi preconcetti. Magari dietro un nick vi fingete diversi da quello che siete ma vi assicuro che di solito è proprio il contrario, in rete puoi essere te stesso e trovare qualcuno a cui vai bene così.»

Angelica recuperò il Nokia dalla borsa, controllò i nuovi messaggi e lo sventolò sotto il naso del fratello.

«Mi ha scritto che è a Lugano con degli amici e che hanno cenato sul lago. A te sarebbe piaciuto un casino. Gliel'ho detto solo una volta, due anni fa, che mi fanno impazzire i tramonti sul lago. Lui si ricorda tutto!»

«Fa' come vuoi, ma non prenderli in giro» tagliò corto Coniglio. «Tengo molto a Patrick.»

«E allora dì ai tuoi amici di fare meno gli spiritosi con lui!»

Infastidita, la ragazzina si rannicchiò di nuovo sul sedile e prese a digitare furiosamente un messaggio dopo l'altro.
Ripensando a quello che le aveva raccontato del suo amico veneto - bello, spigliato, un po' strafottente e molto sicuro di sé - Viola provò a mettersi nei suoi panni. Non si era mai trovata in una situazione del genere, nessun ragazzo le aveva mai fatto dubitare della scelta fatta con Danilo e i suoi corteggiatori erano tutti del tipo che non le sarebbe interessato neanche se fosse stata libera, ma c'era qualcosa nell'indecisione di Angelica che le ricordò una domanda che si poneva di tanto in tanto.

Sono innamorata di Danilo o di quello che rappresenta?

In un certo modo, Patrick le ricordava il suo ragazzo, c'era qualcosa in lui che prometteva stabilità. Era lontano anni luce dallo stereotipo del bello e dannato e, come Danilo, sembrava una persona semplice, lineare, con una vitalità contagiosa ma non rumorosa. Uno che non tradiva, non abbandonava.
Aveva una fisicità più marcata, più sensuale, e un velo di vivace irrequietezza negli occhi comunque limpidi e puliti, ma apparteneva senza ombra di dubbio alla categoria degli Uomini Affidabili, che con il loro modo di essere riuscivano ad arginare le sue acque torbide e insidiose.

PatrickDove le storie prendono vita. Scoprilo ora