«Does you go to bed with my sister?»
Massimo accese la sua terza sigaretta in mezzora, e sicuramente più che di nicotina aveva voglia di infastidire il suo paziente insegnante di inglese, come suggeriva il suo sguardo divertito. Aveva gli stessi colori della sorella, gli stessi occhi penetranti, ma non era altrettanto attraente. Un ragazzotto grassoccio, tozzo, sciatto nonostante indossasse solo capi firmati e di ottima fattura.
«Do you. Does si usa solo per la terza persona singolare.»
Al loro primo incontro, Patrick aveva provato istantanea empatia per lui, rivedendo il se stesso tredicenne in quel fisico imperfetto, ma gli erano bastati pochi minuti per capire che li separava un abisso: il rampollo dei Valle era fin troppo sicuro di sé, strafottente e maleducato, svogliato e annoiato. La prima cosa che aveva fatto, dopo averlo scrutato dalla testa ai piedi, era stata informarlo che l'inglese è una lingua di merda, nonché inutile, ma era necessario la imparasse abbastanza da arrivare al sette in pagella affinché suo padre gli comprasse la moto. «Allora non è così inutile», aveva replicato lui, gettando le basi di un rapporto informale in cui però Massimo si concedeva troppe libertà.
Nonna Margareth non mi ha insegnato come si dice Fatti i cazzi tuoi. Forse basta aggiungere un fucking a Mind your own business? Mind your own fucking business. Suona bene.
Massimo non gli piaceva. La sua sensibilità gli permetteva di capire che era il risultato di una famiglia in cui qualcosa non andava, non soltanto un sedicenne viziato, ma sopportarlo richiedeva comunque un notevole sforzo. Persino Viviana faticava a non essere sgarbata con lui ed era stato un sollievo aver iniziato a dargli lezioni a domicilio. Cosa che tra l'altro aveva aumentato la sua tariffa oraria da quindicimila a ventimila lire. Pochi spiccioli, per Eugenio Valle, che la volta precedente, per due ore scarse, gli aveva allungato una banconota da cinquanta e non aveva voluto il resto, oltre a proporgli di seguire anche i figli di un suo amico.
«Vai a letto con mia sorella?»
«Credo che la cosa non ti riguardi.»
«Allora è sì. Anch'io mi farei tua sorella ma lei neanche mi saluta, non è che puoi aiutarmi? Te la tratto bene, eh!»
«Massi, basta!» intervenne Stefania, che era rimasta in cucina con loro tutto il tempo, seduta accanto alla finestra intenta a leggere riviste di moda. «Sono le cinque e dieci, direi che potete finire.»
«Bene, devo uscire con una.» Massimo si alzò, si infilò il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e se ne andò lasciando fogli, penne e libri sparsi sul tavolo, senza salutare.
Parte delle risposte alle domande che si era posto Patrick arrivarono poco dopo, mentre beveva un tè in soggiorno con l'amica, guardando uno strano film su una ragazza attratta sessualmente dai cadaveri.
La signora Valle li raggiunse preceduta da una scia di profumo dolciastro e opulento. Sembrava una diva in decadenza uscita da una vecchia pellicola in bianco e nero, nonostante fosse vestita di colori sgargianti, una sorta di Bette Davis o Joan Crawford aggiornata agli anni Novanta. Sopra i fuseaux viola, indossava una vestaglia di raso bordeaux. Ai piedi calzava un paio di pantofole rosa e pelose, i capelli sembravano freschi di parrucchiere e il suo viso - una versione più matura di quello di Stefania - era appesantito da un trucco eccessivo. Teneva tra le dita una sigaretta lunga e sottile, e si avvicinò a loro con movimenti lenti e teatrali.«Buona sera.»
Il ragazzo si alzò subito dal divano e le strinse la mano, sorridendo. La donna lo guardò negli occhi con molta attenzione, poi fece scivolare lo sguardo lungo il suo corpo, ancora più attenta.
«Io sono Patrick, molto piacere.»
«Barbara Vittoria Pieri. Chiamami Barbie.»
Stefania parve a disagio, non disse una parola. Scrutò entrambi con aria preoccupata.
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Patrick
General Fiction*storia fruibile anche senza aver letto il volume precedente* **Sono centosedici capitoli ma non molto lunghi** L'ultima estate del ventesimo secolo si preannuncia nient'affatto noiosa per il ventiduenne Patrick, un tranquillo studente universitario...