5. I primi pezzi del puzzle.

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"Leyra svegliati, è mattina. Forza! Non costringermi a buttarti un secchio d'acqua gelata."

"No, mamma."

Ero seduta sul letto, con Fayonel che mi guardava alibita.

"Okay, ma non sono tua madre, si può sapere cosa hai sognato?"

In due secondi mi ero rannicchiata alla testiera del letto con le ginocchia al petto e la testa nascosta in esse, le braccia mi circondavano come se stessi stretta in un abbraccio.

"Buongiorno a tutti. Sono pronto per la giornata ... cosa ci siamo persi?"

"Non lo so Mytorius, ma se non facessi il tuo solito chiasso magari potremmo ascoltarla."

"Giusto, sono sempre io."

"No qualcun altro, si sempre tu."

"Basta! Vi voglio fuori."

Nei loro occhi vidi la paura, il terrore nel guardarmi, sentivo le fiamme crescermi dentro, in un lampo Ryu si sedette al mio fianco, cercando di tranquillizzarmi, ma cercai in tutti i modi di dimenarmi dalla sua presa.

"Andate, fuori! Cortesemente!"

Uscirono tutti e tre in men che non si dica e Ryu mi blocco alla testiera guardandomi dritta negli occhi.

"Calmati, siamo solo noi."

Non distoglieva minimamente lo sguardo dai miei occhi, che sentivo chiaramente in fiamme.

"Dimmi come sono."

La mia voce era grave, come se fossi posseduta da un uomo, solo ascoltarla mi incuteva timore.

"Non credo tu debba saperlo."

"Dimmelo!"

Ora avevo spaventato anche lui, cosa che non volevo assolutamente che accadesse, ma si ricompose immediatamente, raccolse un po' di coraggio e iniziò a descrivermi.

"Ok, se è quello che vuoi, te lo dirò. Devi sapere però che non cambierà niente nel nostro rapporto."

Non capivo il senso, ma annuì leggermente, in modo che proseguisse il discorso.

"La tua faccia non cambia mai, resta sempre uguale, sono i tuoi occhi a diventare rossi, e ad assomigliare a quelli di un drago, i tuoi denti diventano taglienti e appuntiti, mentre i tui capelli sono sospesi a mezz'aria come la criniera di un drago. Non sei orrenda."

Non riuscivo a gestire la mia mente come volevo, ma grazie a Ryu al mio fianco, potevo rilassarmi e tornare normale. Restammo in silenzio in quella posizione, mentre la mia faccia tornava come prima, la sua si rilassava sempre di più e pian piano comparve quel dolce sorriso sulle sue labbra.

"Ora, vorresti dirmi cosa è successo?"

"Non lo so di preciso, ma tra il sogno e le grida di Mytorius e Fayonel mi sono arrabbiata."

"Cosa hai sognato?"

"Mia madre."

Le lacrime iniziarono a solcarmi le guance, il solo pensiero di dover restare lontana da lei mi agitava, avevo paura di me stessa, erano pochi giorni che ci eravamo separate, ma avevo perso il conto di quante volte era iniziata la trasformazione.

"È accaduto qualcosa a lei?"

"No! Scusa. Non è successo niente."

"Scusami per aver pensato al peggio, non volevo farti stare ancora più male."

"Credo vada tutto bene. Si sta dando molto da fare per arrivare ad una conclusione diversa da come potrebbero andare le cose, e ha lasciato la sua ricerca nelle mani di Bayon, a quanto pare si conoscono. Mi ha detto di non utilizzare il fuoco, perché potrebbe attirare presenze indesiderate, e mi ha consigliato vivamente di fare quegli amuleti per i poteri che mancano. Ho paura di stare qui, sono sola."

Drago, la verità celata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora