La luce della mia metà si allargò anche nella sua, e tutti e due a testa bassa la oltrepassammo.
"Salve ragazzi, avete detto all'altro verità che non volevate dire in nessuna occasione, ma che prima o poi sarebbero venute ugualmente a galla, e ne avreste solo subito le conseguenze. Bravi. Io sono Aletheia, e vi condurrò dalla guardiana. Non spaventatevi di fronte alla sua magnificenza, rimanete concentrati sul possibile indovinello che dovrete risolvere, altrimenti resterete tra la vita e la morte per l'eternità."
Come nelle altre volte, si aprì per l'ultima volta la luce, e come sempre dovevamo oltrepassarla, ma in precedenza camminavano l'uno al fianco dell'altro, mentre ora ero io ad andare avanti, e lui mi seguiva. Tornammo nel deserto, ero pronta a vedere tutti lì che ci aspettavano, ma nulla di tutto ciò, il viaggio ultraterreno ancora non era finito. Camminavamo a distanza, verso l'ignoto che ci aspettava, la verità aveva spiazzato tutti e due. Credevo che qualcosa si fosse risolto e che quella frase che mi aveva spinto ad andarmene era stata solo un errore, invece era tutto vero, dentro di sé celava solo odio, ma mi chiedevo come faceva ad essere così premuroso e preoccupato per me? La sua maschera la sapeva indossare bene. Ora che c'era questa enorme frattura tra di noi, saremmo riusciti a tornare sani e salvi? All'orizzonte avvistai una piramide davanti alla quale c'era la sfinge, non era vera, era solo una statua di mattoni. Mentre ci avvicinavamo dalla statua iniziarono a staccarsi pezzi di sabbia, come se fosse intonaco, mostrando il vero aspetto della sfinge. Il suo manto dorato risplendeva alla luce del sole, i gioielli blu delineavano il suo corpo, e la criniera ben sistemata gli regalava ancora più importanza di quanto non ce l'avesse già.
"Voi che attraversate le mie terre, chi siete?"
"Siamo solo di passaggio, vorremmo arrivare alla piramide."
"Avreste il coraggio di entrare nel Duat, dov'è custodita?"
"Certo, non siamo mica fifoni come te."
"Ryu!"
Lo ghiacciai con lo sguardo, l'arrabbiatura lo faceva diventare scorbutico, e maleducato.
"Scusi per quelle parole, avremmo un appuntamento con Uthingo."
"Se volete entrare, dovrete rispondere al mio indovinello."
"Si, siamo già stati informati."
"Bene! Ripeterò solo una volta, quindi aprite bene le orecchie: Teneva davanti a sé i buoi, arava bianchi prati, aveva un bianco aratro e un nero seme seminava; di cosa si parla?"
Teneva i buoi, prati bianchi, aratro bianco, seme nero? La risposta non era una parola? Mi tornò in mente la mia infanzia, la mamma che mi insegnava a scrivere, utilizzavamo una piuma, che rubavamo sempre al dio Apollo, mentre riposava dopo aver svegliato il sole, e lui cercava ogni volta di essere minaccioso, ma alla fine scoppiava a ridere anche lui, anzi mi aiutava. Poi andavamo nello studio del nonno, e prendevamo i fogli che lui aveva sistemato, e che erano pronti per il lavoro del giorno, neanche lui riusciva a sgridarci più di tanto, perché gli mostravo i miei occhioni innocenti; infine per scrivere andavamo dallo zio Poseidone a sgraffinniare un po' di nero di seppia, che lui si faceva dare dal mare aperto ogni mese. Fortunatamente non ci aveva mai beccato, chi sa che strigliate ci avrebbe dato. Dopo aver fatto spesa, non vedevo l'ora di adoperare le cose prese, e la mamma passava l'intero pomeriggio cercando di farmi impugnare bene la piuma e poi metteva la sua mano sulla mia, e scrivevamo parole. Aspetta! Perché questa memoria proprio ora, c'era un legame?
"Lasciamo stare Leyra, non si può risolvere."
"Io non rimarrò qui per sempre, soprattutto con te."
Avevo montato molto le cose, e avevo detto quelle parole senza degnarlo di uno sguardo.
"So la risposta."
"Bene, ma se non sarà corretta sarete il mio pasto. Ora che lo sai vuoi rinunciare?"
"È inutile rinunciare, se non rispondo sarò confinata qui per sempre, se sbaglio verrò divorata da voi, ma ho qualche possibilità nel rispondere di salvare la mia vita ed arrivare dove devo."
"Vi ascolto."
"I buoi davanti, sono le dita, l'aratro è la piuma, i campi sono i fogli, il seme è l'inchiostro."
"Fin'ora è giusta, ma manca un pezzo."
"Cosa? Le dita avvolgono la piuma, che scrivono sui fogli bianchi con l'inchiostro, e ... certo, scrivono, quindi il seminava sono le parole."
"Complimenti, avete superato l'indovinello, vi è concesso l'ingresso alla piramide."
La sfinge si spostò e dietro di lei si aprì una porta, dove il sentiero era dorato, in una luce violacea che contornava la strada. Non guardai Ryu, mi incamminai da sola, come se non importasse la sua presenza. Certo era importante, ma il dolore stava mangiando tutto il bene e l'amore che provavo nei suoi confronti, e finché non lo avrebbe fermato sarebbe andato avanti, lasciando solo indifferenza. Intrapresi il sentiero con lui al seguito, avrei voluto scordarmene all'istante, ma era del tutto impossibile, anche per me, dopo qualche passo, la porta dietro di noi si chiuse, e davanti si iniziò a manifestare una veste bianca, linda, senza alcuna imperfezione, poi il volto, anch'esso perfetto e quel caschetto nero, simbolo dell'antico Egitto, non potevo non riconoscerla.
"Salve avventurieri, ho tenuto d'occhio le vostre prove, sapendo chi eravate, e soprattutto che vi aspettavano interi. Che sbadata, sono Maat, la dea della giustizia, verità, equilibrio, ordine, e tutto quello che volte aggiungere. Seguitemi vi portò da chi cercate."
Avrei voluto chiederle se lei mi aveva fatto ricordare la mia infanzia, per far si che rispondessi correttamente, ma solo il pensiero di rivelare qualcos'altro a Ryu mi infastidiva, ed ingogliai qualunque domanda mi attraversasse la mente. Ci avvicinavamo ad una piramide, questa però non era di sabbia, bensì di vetro, diamanti non so cosa, ma era vestita da tutti i colori dell'arcobaleno.
"Siamo arrivati, qui può entrare solo lei, noi l'aspetteremo qui fuori."
Ero felice di sapere che c'era qualcosa che solo io potevo fare, e che stavolta sarei stata sola.
"Ciao principessa, ci avete messo molto."
"Scusami Uthingo, ho avuto degli imprevisti."
"Come tutti. Bando alle ciance, ho delle informazioni che ti saranno molto utili, ma ci resta poco tempo, quindi dovrai agire in fretta, ci siamo capiti."
"Si."
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Drago, la verità celata.
FantasyIn un posto sconosciuto della terra, abitano creature che nel mondo umano troviamo solo nei miti e nelle leggende. Una delle creature più potenti è il drago. Quattro ragazzi-drago, ogniuno appartenente ad un elemento diverso, si imbatteranno in una...