30. Gli amici ritrovati.

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Non mi tornava, dietro di me non doveva esserci nessuno, da dove era spuntata lei? Mi girai per pochi secondi e scorsi i ragazzi correre verso di noi. Le lacrime iniziarono ad inumidire gli occhi, alla fine di questo viaggio non sarei rimasta con loro, ma per me erano la cosa più importante a questo mondo, non volevo di certo rovinare la loro vita, al quanto scombussolata dal mio arrivo.

"Lasciala andare subito!"

"Ssssh. Ci tieni. Ssssh."

Il sangue mi ribolliva nel vedere il collo della bestia attorcigliato intorno al collo di Fayonel a due metri di altezza.

"Sono io la tua avversaria. Lasciala andare subito."

Questa volta non andavo a fuoco, ma sentivo i quattro elementi scorrere in me, credo che senza volerlo avevo liberato i miei poteri.

"Ssssh. Sei lei. Ssssh. Credevo avessi sbagliato. Ssssh."

"Ora che lo sai molla la presa."

"Ssssh. Come vuole, principessa. Ssssh."

Allentò la presa facendola cadere da quella altezza, da dietro di me si alzò una folata di vento, che la raccolse e la portò via.

"Ssssh. In cambio però, voglio te. Ssssh."

Non mi accorsi neanche che si mosse, attorcigliò il suo collo intorno ai miei fianchi, stringendo la presa, mentre qualcuno alle mie spalle gridava il mio nome. Non era Ryu.

"Lasciala andare."

"Surflyn, andate via!"

"Non se ne parla Leyra!"

"Andatevene!"

"Ssssh. Per loro potresti morire. Ssssh. Non fai nulla per allentare la mia presa, ssssh, o per liberarti. Ssssh"

Cercavo di fare qualcosa, ma il mio corpo era paralizzato, la stretta sulla ferita mi faceva vedere le stelle, e sentivo i panni umidi, avevo ricominciato a sanguinare, neanche era iniziato l'incontro e già sanguinavo.

"Lasciami."

"Ssssh. È l'unica parola che sai dirmi. Ssssh."

"Lasciala!"

"Mytorius, ti prego, dovete andarvene. Aaaaah!"

"Ssssh. Fa male. Ssssh."

"Non mi interessa cosa è successo tra te e Ryu, o tra te e Fayonel, anche se già ti ha perdonato, io non faccio parte di nessuna discussione, e personalmente avevo messo in conto che una volta tornati ad Elefytria non saresti rimasta, perché la tua vita non è lì. Quindi ora ti aiuto, non per andare contro a loro, o per influenzare la tua decisione, ma perché tengo a te come amica e non voglio perderti."

Mi aveva rivelato il suo pensiero, per la prima volta mi sentivo una sua amica.

"Ssssh. Commovente. Ssssh, ma non cambia."

Mytorius spiazzò la bestia, tagliando il collo che mi teneva prigioniera; le altre teste erano incredule.

"Vieni."

Surflyn corse subito al mio fianco, Mytorius teneva sotto tiro la bestia, Fayonel aveva uno sguardo distrutto e sofferente.

"Fayonel, tutto apposto?"

"Si, si Leyra. Tu come stai?"

"Non devi curarti di me. Dovete mettervi al riparo, io saprò cavarmela."

"Non hai ascoltato minimamente le mie parole."

"Le ho ascoltate Mytorius, ma questo è il mio scontro, voi mi siete sempre stati vicini, ma ora devo tenervi fuori."

Le loro facce erano sbalordite, inghiottii la tisana di Verbena, presi l'egida di mia madre e la Crono-clessidra, oltrepassai Mytorius e creai una cupola di protezione unendo il mio potere dell'acqua, e venne fuori una campana di vetro che li chiudeva dentro.

"Leyra, tiraci fuori di qui."

"Mi dispiace Surflyn, non posso."

Mi diressi verso la bestia, che nel frattempo si stava riprendendo dall'attacco che l'aveva destabilizzata, al posto della testa mozzata ne uscirono due, ora avevo un problema in più.

"Ssssh. Questa me la pagherai moccioso. Ssssh."

"Non prendertela con lui. Veditela con me."

"Ssssh come vuoi. Ssssh."

Non fece in tempo a fare quel suo verso fastidioso che si stava avventando su di me.

"Ora Leyra."

Presi la Crono-clessidra, pensai intensamente a crono, i Titani, e quello che poteva essere la terra a quel tempo. In tanto mantenevo lo scudo di ghiaccio sulle teste dei miei amici, e la belva stava a due passi da me, in quel momento esatto il tempo si fermò per un istante e ci teletrasportò nel tempo.

"Ci sono riuscita."

"Si Leyra."

"Aaaaaaaaaa."

"Ssssh. Credevi di sfuggirmi. Ssssh."

Eravamo in un ambiente cupo, nero, fiamme ovunque e avevo sbagliato qualcosa, anzi dimenticato che la bestia si stava dirigendo verso di me prima del salto nel tempo, e che appena arrivati dovevo attaccare invece di esaltarmi per una sciocchezza. Ero di nuovo tra le sue grinfie, anzi con il suo collo attorcigliato intorno ai miei fianchi.

"Ssssh. Ora che sono nel mio tempo, Ssssh, posso essere libera ed usare tutta la mia forza. Ssssh."

"Quale?"

"Ssssh, tutti mi conoscono e sanno del mio veleno, ma nella tua epoca non era al massimo. Ssssh."

Continuava ad elogiarsi da sola, tentavo di liberare la mano con la spada, ma la stretta era salda. Il mio timore era che se tagliavo il collo, sarei venuta in contatto con il veleno, visto che la via d'uscita dei gas era la bocca.

"Leyra, devi trovare la pietra nera."

"Cosa significa Wissen."

"Solo se voli puoi scovare, la pietra che nel suo corpo scompare. È l'indovinello della bestia dell'apocalisse, è su tutti i libri, se ti inbatti in essa è bene saperlo."

"Ssssh. Questo stupido pensa di saperne più di tutti. Ssssh"

"È inutile. ...... La tua avversaria ....... Sono io."

"Ssssh. Ti torturerò ancora un po'. Ssssh poi porterò il tuo cadavere al mio signore. Ssssh."

"Finché non avrò ...... Raggiunto il mio scopo, ....... Io ...... Non morirò!"

Per la sua agitazione, mi muoveva senza sosta avanti e indietro provocandomi forti scosse di dolore ogni volta che cambiava direzione; chi l'aveva mandata era all'oscuro di informazioni risalienti a me, penso di aver capito l'artefice, e credo che non gli aveva detto qual era la mia vera forza, forse perché neanche lui la conosceva? Pensavo alla pietra nera, nel suo corpo non vedevo nulla, poi era tutta nera, cosa avrei visto? L'unica cosa a cui dovevo pensare ora era liberarmi e cercare il modo di tornare con i piedi per terra; mi venne in mente che la spada tornava sempre da me, quale migliore idea poteva venirmi, se non lasciar cadere la mia spada quando mi portava sopra il suo dorso? L'unico intralcio erano le corna che potevano deviare il colpo, dovevo essere precisa e veloce, anche perché sostenere una barriera e vedersela con la bestia dell'apocalisse non era facilissimo. Parlava da sola, ormai non la ascoltavo più, stavo scegliendo accuratamente il punto di sgancio, avevo un solo tentativo non mi avrebbe permesso di riprendere la spada, ma soprattutto di provarci nuovamente.

"Leyra, attenta."

Lasciai la presa della spada nel mio punto prefissato con grande soddisfazione, seguendola fino a quando si conficcò tra il primo corno e l'attacco dei lunghi colli che portavano alle teste.

Drago, la verità celata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora