Mi adagiò sul letto e tirò fuori bende nuove, disinfettante, e tutto ciò che poteva servirgli; una volta fatto mi fece alzare, sulle mie gambe, dandomi l'occasione di provare, anche se aveva detto dopo colazione. Colsi l'attimo e tentai un primo passo, andò a buon fine, anche se tutto il mio peso era appoggiato a Vlam. Con molta calma arrivai fino al tavolo dove mi attendevano gli altri un po' confusi e felici.
"Oggi Leyra vuole stupirci con la sua forza e determinazione, ma non dovrà strafare."
"Va bene Vlam."
"Ora per rendermi contento mangerai la mia macedonia di frutta, con tanta vitamina C e la tua bella tisana di Verbena."
"Grazie, ma non ti ho chiesto di prepararla."
"Non serve, questa Verbena non proviene dal nostro mondo, quindi credo possa aiutarti con quella ferita che non guarisce."
Perspicace, aveva intuito a pieno il suo utilizzo senza bisogno di farselo spiegare. L'atmosfera era spensierata, sembrava non fosse successo nulla, solo Ryu era un po' sulle sue, in fondo non gli avevo dato molto spazio. Il mio dubbio era se tornare a prima con qualche cambiamento, o lasciare questo solco che ci divideva, anche se non di molto.
"Leyra, ho bisogno di parlarti."
"Lo so."
"Appena hai finito ti va di uscire un attimo?"
"Certo."
Come volevasi dimostrare, la nostra breve conversazione era molto fredda, e lui era alquanto imbarazzato e teso. Da un lato volevo ingogliare tutto così com'era, dall'altro avrei voluto metterci più tempo possibile, sapere quello di cui mi voleva parlare era un interrogativo da ieri. Mangiai normalmente, continuando a chiacchierare con gli altri, ma ogni tanto l'occhio mi cadeva su Ryu, impaziente che io finissi.
"Bene ragazzi, ci vediamo dopo."
Salutai gli altri e con l'aiuto delle braccia mi sollevai, non era esattamente come aveva detto Vlam, il mio corpo lo sorreggevo, perdevo l'equilibrio ecco tutto, ma anche da spirito non ne avevo molto. Non appena mi alzai Ryu si precipitò al mio capezzale per sorreggermi, questa volta gli fui grata, perché non so se avrei azzardato un passo senza che qualcuno mi aiutasse, non volevo ritrovarmi a muso a terra, dovevo risparmiare energie, soprattutto ora che sapevo a cosa andavo in contro. Sorreggendomi al suo possente fisico, ci avviammo all'esterno; ma la panca lì vicino non gli piaceva, andammo verso la fontana della piazza. Una volta arrivati, io con la lingua quasi a terra, ci sedemmo sul bordo della fontana, l'acqua limpida al suo interno e la sua dolce melodia, mi rilassava un po'. Ryu era agitato, camminava davanti a me, avanti e indietro, senza dire una parola, quindi presi l'iniziativa.
"Allora, cos'è che non vuoi far sentire agli altri?"
"Non so come dirlo."
"Ryu sono io. Non servono convenevoli, puoi parlare tranquillamente."
"Non è così. Se avessi detto la piena verità quella volta, ora non saremmo qui, ma mi sono spiegato un tantino male."
"Se non era la verità la porta non si sarebbe aperta, quindi non ti sei sbagliato."
Si fermò di scatto, gli occhi erano attraversati da una scintilla rossa, si stava innervosendo.
"Invece si! Provo veramente qualcosa di orribile nei tuoi confronti, ma non è rivolto direttamente a te, tu ne sei la causa e il mio chiodo fisso, ma se vai a cercare dietro scopriresti che con chi ce l'ho veramente sono i miei genitori. Non dicendomi la verità mi hanno scalfito una ferita molto dolorosa."
"Non ti sei chiesto, forse non potevano dirmelo?"
"Perché dovevo? Sono un membro della famiglia reale, se avrei dovuto mantenere un segreto, lo avrei fatto senza problemi. Perché nasconderlo?"
"Eri un ragazzino quando sei andato via. Dirti una cosa del genere era molto pericoloso, rischiavano che tu lo raccontassi per sbaglio. Più crescevi e più per loro diventava difficile, e forse hanno preferito lasciare le cose così."
"Rovinando il rapporto con te?"
"Questo puoi deciderlo solo tu."
"A punto, io non riesco a capire come comportarmi. Se qualcuno ti facesse del male sarei il primo a schierarmi per annientarlo, sarei in prima fila per proteggerti, sostenerti, conoscerti, ma quando si presentano difficoltà sono il primo ad addossarti tutte le colpe e a scaraventare il mio odio represso contro di te."
"È inutile dirlo a me. Devi vedertela con te stesso, io posso fare pochissimo."
"Ho riflettuto molto mentre tu non c'eri, e l'unico risultato che ho ottenuto è volerti stare accanto, qualsiasi cosa succeda."
"Ryu, devo dirti che non ho avuto modo di pensarti molto nel tempo che siamo stati divisi. Ho dovuto provvedere a me, continuare il mio cammino, vedermela con la bestia dell'apocalisse, con la mia morte e tutto ciò che ne consegue, ma posso dirti che mi sei mancato molto, quindi se sei veramente deciso io ti starò a fianco, però non riuscirò a sopportare un'altra divisione."
"Non ci sarà. Ti prometto che mi impegnerò e che rivolgerò la mia rabbia e il mio odio contro coloro che se lo meritano."
"Non voglio, devi cercare di capire il loro gesto, non attaccarli e detestarli. Cosa dovrei fare io, allontanarli, odiarli? No, sono la mia famiglia, e anche Ade, che me le ha fatte passare brutte, è pur sempre un membro del nucleo familiare."
Si fermò, non so perché ma mi ammirava per quello che avevo appena detto. Non era una bugia, non odiavo Ade per quello che mi stava facendo, volevo capire cosa c'era dietro che lo spingeva a fare del male a me e alla sua famiglia. Venne verso di me molto lentamente, mise le sue braccia ai lati del mio corpo, come per sbarrarmi la strada, cosa impossibile visto che non riuscivo a stare sulle mie gambe, e mi fissava dritto negli occhi. Quanto mi era mancato quel dorato attraversato da pagliuzze rosse, anche se, allo stesso tempo, di quello sguardo avevo timore, ma dietro di loro si nascondeva un animo gentile e dolce coperto da muri spessi e indistruttibili, ecco dove volevo arrivare.
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Drago, la verità celata.
FantasyIn un posto sconosciuto della terra, abitano creature che nel mondo umano troviamo solo nei miti e nelle leggende. Una delle creature più potenti è il drago. Quattro ragazzi-drago, ogniuno appartenente ad un elemento diverso, si imbatteranno in una...