Presi il mio zaino e a fatica mi avviai in città. Non mi voltai indietro, anche se faceva molto male e avrei voluto salutarli col sorriso, ma non potevo perdonarmi di come li avevo presi in giro, era meglio tagliare ogni rapporto e finirla qui. Fayonel piangeva mentre le dicevo che se dovevo andarmene lo avrei fatto, Ryu era impassibile, ma come giudicarlo, il suo unico sentimento era odio. Mytorius e Surflyn non sapevo cosa ne pensassero, non si erano intromessi più di tanto nella discussione, ma non volevo separarli, ora sarebbero tornati ad Elefytria, mi avrebbero rimossa e sarebbero andati avanti con le loro vite. Iniziavo a pensare che era un bene se non si fossero opposti e mi avrebbero lasciato andare insieme a tutti quei bambini, non avrei avuto nessun problema, non li avrei mai incontrati e stravolto le loro vite. Tutti sarebbero stati più sereni compresa io. La fatica si faceva sentire, mettere un piede avanti all'altro era un enigma da risolvere ad ogni passo, in queste condizioni non sarei arrivata neanche a Bonfire, ma dovevo farcela non potevo arrendermi, ormai avevo fatto più di metà strada, ero quasi arrivata, mancava poco. Iniziai a vedere le case, tutte in legno, era la prima città che incontravo da tutto il viaggio, da qui il cammino sarebbe stato più semplice e affollato fino a Flakë. Entrai nella piazza, c'era gente ovunque, un bambino mi rimase a guardare mentre io ero ferma al centro della piazza, non capivo cosa avessi per attirare la sua attenzione, abbassai lo sguardo, perdevo sangue, ecco perché mi fissava; così come il mio pensiero arrivò veloce io caddi a terra, il sangue ribolliva come se stesse iniziando la trasformazione, la gente iniziò ad accalcarsi intorno a me, avevo paura di ferirli.
"Vi prego ... allontanatevi. ..... Non state in torno a me."
"Fate largo! Sparpagliatevi!"
Una voce possente e decisa veniva da dietro quella folla, in torno a me il cerchio si allargo e uno spiraglio tra la gente si aprì lasciando spazio ad un signore con la valigetta in mano.
"Ehi ragazza, cosa hai?"
"La prego ... non, non possono ... stare vicino."
"Chi?"
"Lasciatemi qui! .... allontanatevi da me!"
"Sono un medico, vi porterò a casa."
Le forze erano esaurite, anche pronunciare una parola era troppo complicato, avevo difficoltà a respirare in modo adeguato, credevo di avere in atto la trasformazione, ma il viso del dottore non era spaventato, quindi le mani e gli occhi erano normali. Cosa stava bloccando questo processo? Mi ritrovai in un limbo, i passi non li sentivo più, la strada non la vedevo, le case scomparse, dov'ero? -Non spaventarti, non ti ho rapito. Ora sei a conoscenza di cose che ti faranno capire chi sono. Trovarmi non sarà più un problema, ma non credere che sia facile. Per raggiungere il tuo obiettivo, ossia arrivare a Flakë, devi trovare Bliksem, è un mio fedele amico e saprà farti arrivare qui con facilità e in salute.
"Perché solo ora hai iniziato a parlarmi?"
-Devo intuire che hai capito chi sono. Sei intelligente ragazza mia, ma quando ci vedremo risponderò a tutte le domande che vorrai, ma devi arrivarci da me, quindi non arrenderti, roccia."
"Aspetta, papà!"
Per tutto questo tempo cercava di aiutarmi nel migliore dei modi e nelle sue possibilità, ma non mi aveva mai rivelato il suo volto o il suo nome, e tutt'ora ho dei dubbi sulla sua identità, per il novanta per cento ero sicura che fosse mio padre, Sárkány.
"Ragazza, vi siete svegliata."
"Dove sono?"
"Non muoverti di scatto, potresti peggiorare. Non ti faccio nulla, sei a casa mia, ti sto aiutando."
"Perché siete tutti gentili, non sapete neanche chi avete di fronte."
"Un re ci ha insegnato ad aiutare il prossimo, anche se poi ci saremmo trovato davanti qualcuno di ingrato."
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Drago, la verità celata.
FantasíaIn un posto sconosciuto della terra, abitano creature che nel mondo umano troviamo solo nei miti e nelle leggende. Una delle creature più potenti è il drago. Quattro ragazzi-drago, ogniuno appartenente ad un elemento diverso, si imbatteranno in una...