Zjarrit e papà uscirono un attimo dalla stanza, per poi rientrare con una strana pietra, il suo colore era arancione, ma sfumava e partiva quasi dal giallo, fino ad arrivare ad un rosso molto tenue, però predominava l'arancione. Inoltre papà teneva in mano una pietra uguale ma in miniatura.
"Allora, siete tutti pronti?"
"Piccola mia, fai attenzione."
"Si mamma, non preoccuparti."
"Leyra, ascolta tua madre, ricordati che il tuo nemico è mio fratello, e non bisogna prenderlo sotto gamba."
"Piccola, sai che puoi venire da noi quando vuoi. Ti voglio bene."
"Vi voglio bene ad entrambi, nonni. E terrò a mente il tuo consiglio nonno, ma sarà difficile scordarmi con chi devo vedermela."
"Leyra, hai finito."
"Si papà, arrivò."
Fece segno a Zjarrit, e davanti a noi si aprì un portale, il primo ad entrare fu proprio papà, seguito da me, Ryu, Fayonel, Mytorius e Surflyn. In un battito di ciglia eravamo davanti l'accademia di Eleftherya.
"Forza ragazzi, andiamo."
Papà sapeva benissimo dove andare, si destreggiava bene tra i corridoi della scuola, finché un professore, credo, ci fermò.
"Voi chi siete? Ryu, Fayonel, Mytorius e Surflyn, avete molto da recuperare. Le vostre assenze vi costeranno caro."
"Sono Sárkány, e se non sbaglio lei è il professore di magia, il suo nome era ... Ecco era Galdur!"
"Comunque mi chiamo Galdur. Sono ancora vivo, e non è possibile che siate chi dite di essere."
"Volete una dimostrazione. Nelle vostre lezioni ero l'unico a sbagliare sempre ogni incantesimo, infatti li facevo al contrario, e una volta vi ho trasformato in un topo facendo impazzire la professoressa Zaklęcia, che insegnava sortilegi e antidoni annessi."
"Che dovresti farci qui."
"Iscrivere mia figlia."
"Non è possibile. La storia continua."
Con le mani trai i capelli si allontanò, mente papà se la rideva a crepapelle.
"Andiamo ragazzi, mi è sempre piaciuto prenderlo in giro."
"Quindi voi conoscete sia la professoressa Zaklęcia, che il professore Galdur?"
"Certamente. Loro sono qui da molto tempo. Le uniche pecche di noi esseri magici è che viviamo molto a lungo, e durante tutta la nostra vita ne combiniamo di tutti i colori. Vedi Leyra, ti hai diciotto anni, mentre tua madre ne ha minimo duemila e cinquecento, mentre io ne ho quaranta, non credi sia ancora giovane?"
"Fino a che età puoi vivere?"
"Dipende. Gli anni variano in base a molte situazioni, un drago ha vissuto anche tremila anni, ma le forze vanno diminuendo. Tu ancora non hai studiato gli uomini, ma il ciclo della vita è più o meno lo stesso, solo che a noi gli anni sono molti di più, loro non durano neanche un secolo."
"Ma non hanno tutti i pericoli che incontriamo noi?"
"Bayon?"
"Sárkány, quanto tempo. Ragazzi siete tutti interi?"
"Certo direttore, abbiamo portato a termine la missione e Leyra è qui con noi."
"Lo vedo. Ora ho bisogno di parlare un attimo con tuo padre Leyra, stai con loro e non vi allontanate, dovrete raccontarmi tutto."
Papà e Bayon erano molto seri, conoscevano qualcosa di cui io ero all'oscuro. La questione non finiva qua, sarebbe continuata all'infinito o poteva avere un termine? Gli altri erano andati nelle proprie camere, mentre io ero rimasta sola con Ryu, davanti alla porta chiusa della torre. Ero poggiata a lui, che mi abbracciava cercando di darmi forza; ormai era mezz'ora che erano chiusi lì dentro, nessun rumore proveniva oltre quella soglia, so che erano diciotto anni che non si vedevano, ma c'era qualcuno che doveva avere delle importanti delucidazioni. La porta si aprì lentamente ed io scattai in piedi, come se non lo ero di già, in attesa di essere chiamata.
"Leyra, vieni! Anche tu Ryu."
Il posto non era cambiato, ma in confronto i libri contenuti lì dentro erano la metà di quelli nel castello di Fotiá. Papà aspettava seduto sul divano, e posso dire che guardandolo capivo cosa avesse fatto innamorare la mamma. Era bellissimo, certo Ryu di più, ma lui era sempre il mio papà.
"Allora Leyra. Tuo padre mi ha detto a grandi linee cosa vuole, ed io posso farlo."
"Quindi frequenterà le lezioni con noi?"
"No Ryu. Di quelle lezioni lei non ne ha bisogno, o meglio, si le servono perché deve conoscere quegli incantesimi, le formule e tutto quello che ne consegue, ma il suo potere funziona in maniera diversa. Tu allenandoti puoi attivare quello che vuoi, lei invece no."
"Ti vedo in confusione tesoro. Quello che vuole dire Bayon è che in base a chi ti trovi di fronte, il tuo corpo reagisce. Ad esempio, di fronte ai Bakeneko la forza che prevaleva e che annientava quelle bestiacce era l'acqua, quindi il tuo fisico concentra tutte le forze in quell'elemento. La differenza è che un qualsiasi incantesimo che non ha niente a che fare con l'acqua tu puoi usarlo, indipendentemente dall'elemento."
"Aspettate, capiamoci meglio. Io cosa dovrei fare?"
"Bayon imposterà delle lezioni solo per te. Ti spiegheranno molte cose, farai delle prove e soprattutto dovrai imparare a maneggiare la spada ed usarla in modo adeguato e infondendole potere. Inoltre avrai delle lezioni con i tuoi compagni di viaggio, siccome non ti fermerai qui."
"Parlando di questo. Sulla tua spada c'è una gemma rossa, giusto?"
"Si."
"Sei proprio mia figlia, non perdi tempo."
"Sárkány!"
"Scusa!"
"Dicevo, dovrai completare quel cerchio con le altre gemme e con la gemma legante."
"Cos'è questa gemma legante?"
"La tua gemma, ciò che unisce i tuoi poteri."
"Papà, io non ci sto capendo molto."
"È più semplice di quanto pensi. Come hai fatto a far apparire quella gemma rossa, le altre faranno lo stesso. Basta concentrare solo un elemento in essa ed usarlo. Il compito più difficile sarà far apparire quella viola, ma c'è la farai."
"Viola?"
"Ogni mezzosangue ha un colore proprio che si distingue dai classici rosso, bianco, blu e marrone. In questo caso il tuo è viola, e devo dire che sei la prima."
"Cioè?"
"Nei libri il tuo colore e raro."
"Quali libri?"
"Leyra, per ora non serve. Devi sapere il necessario che ti servirà per il prossimo viaggio. Sono contrario ma non posso ostacolarti o ti dovrò dire addio prima del tempo, ed ora che ti ho ritrovato è l'ultima cosa che vorrei fare; quindi impegnati e studia ciò che serve, a tempo debito risponderemo a qualsiasi domanda."
"Sárkány, le sue domande sono lecite, il problema Leyra e che sulla tua testa pende una clessidra, che purtroppo è già partita."
"Quanto tempo ho?"
"Un anno! Al massimo."
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Drago, la verità celata.
FantasyIn un posto sconosciuto della terra, abitano creature che nel mondo umano troviamo solo nei miti e nelle leggende. Una delle creature più potenti è il drago. Quattro ragazzi-drago, ogniuno appartenente ad un elemento diverso, si imbatteranno in una...