Ora cosa fare? Chiusi gli occhi, in attesa che quei mostriciattoli si calmassero, quando tornò il silenzio, iniziai a pensare alla prova. Non potevo toccarli con le mani, ma anche se lo avrei fatto, chi le alzava delle tavole di quella lunghezza? In questo caso solo il vento poteva aiutarmi, e doveva trasformarsi nelle mie mani. Il lato era di trenta metri, e l'asse di ventotto, come dovevo fare per coprire la lunghezza mancante? Tre tavole da ventotto, due erano escluse, dovevano farmi da passaggio, ne rimanevano due, una uguale alle altre e una più lunga, che sicuramente mi sarebbe servita in seguito. Un altra regola era che dovevo usare per forza tutte le tavole, cosa possibile, ma quale ragionamento c'era dietro? Scelsi la tavola più corta, l'unico modo era utilizzarla in obliquo, dando forma ad un triangolo. Mi concentrai e cercando di fare meno rumore possibile, sollevai l'asse, e con movimenti lenti la posizionai; usciva molto dal bordo, da entrambi i lati, dovevo recuperare due metri, quindi bisognava spostarla più avanti. Utilizzai quasi tutta la sua lunghezza, e fiera del lavoro svolto, proseguii nel prendere l'altra tavola della stessa lunghezza, posizionandola in modo perpendicolare a quella già installata. Il centro era raggiunto, e avevo anche un po' di sfaldo. Tralasciai un attimo le altre tavole e iniziai la traversata. Non era il posto migliore dove mettersi a fare l'equilibrista, l'acqua era a due passi da me, un salto di quei mostri ed io sarei caduta. Presi alla lettera le parole della Naiade, e cercai di cacciare la paura, facendo respiri profondi, tenendo sotto controllo le bestie e non facendo movimenti bruschi, ma andando piano. Andavo contro a ciò che mio padre mi aveva chiesto, ma credo che volesse una figlia intera, invece che metà o per niente, quindi avrebbe aspettato un po' di più. Quelle tavole non erano per niente stabili, traballavano un po', e per una inesperta come me, non era un ottima cosa; raccolsi tutto il coraggio che potevo contenere, come sempre lo sguardo di Bliksem mi sosteneva, mettendo un piede avanti all'altro, senza perdere l'equilibrio sarei arrivata al centro. A parole filava tutto come l'olio, al fatto era un po' diverso, la calma c'era, per quanto possibile, la velocità veniva meno, soprattutto quando venne il momento di cambiare asse, e ruotarsi di novanta gradi. Con pazienza ci riuscii, e cominciai a percorrere il lato più lungo. Il centro mi sembrava lontanissimo da quando ero salita su quei pezzi di legno ballerini, ma fortunatamente ci arrivai sana e salva; la prima cosa che feci è abbassarmi di scatto e attirare l'attenzione di uno dei buru. Mannaggia, questo non andava bene per niente, non so per quale motivo, ma creai una barriera di fuoco, scritta da lame di vento, quell'animale tentò ugualmente di raggiungermi e fu fermato dallo scudo, anche se non capivo cosa lo avesse creato? La creatura orripilante tornò sott'acqua e la mia barriera divenne sempre più silenziosa, man mano che le acque si calmavano. Con la massima lentezza mi accucciai per prendere la chiave per uscire, ma la porta risultava ancora lontana; tornò la mia concentrazione, ripresi il controllo dei miei poteri, e sollevai l'asse più lunga, posizionandola con me la prima, questa volta però vicina al centro, che era il mio punto di partenza. Quella più piccola non sarebbe mai arrivata dall'altra parte, visto che era due metri più corta, quindi come avevo potuto iniziare il percorso dal lato, e non per forza dall'angolo, lo finii dall'altro lato. Collocai la tavola più corta alla mia sinistra a misura perfetta, in modo che raggiungesse la sponda, riposi la chiave nella tasca, assicurandomi che non cadesse, e continuai la traversata. Le belve affamate erano in movimento, non come all'inizio, calme, avevano intuito chi c'era nel loro habitat, e come il loro padrone, non gradivano questa presenza. Ripresi a respirare e cercai di non guardare i loro movimenti come se volessero attaccare, ma li dovevo solo mantenere sotto controllo in modo che sarei stata in grado di difendermi nel caso più estremo. Ormai ero quasi arrivata, non avevo infranto nessuna regola, posai i piedi a terra e andai spedita alla porta, feci solo un errore, girarmi prima di infilare la chiave. Dall'acqua stavano uscendo quelle gigantesche bestie, e avevano uno sguardo arrabbiato ed erano pronte a divorarmi qualora avessi fatto uno stupido movimento; la Naiade non aveva menzionato questo particolare, credevo non potessero uscire dalla vasca? In torno a me si ricreò quella barriera, solo la porta ne era esente, così da darmi la possibilità di uscire. Questa volta però si accanirono violentemente contro di essa, facendogli perdere la stabilità e forza, iniziò a scomparire dall'alto, e in pochi secondi sarei stata alla mercé di quegli animali; inserii la chiave, girai ed uscii il più veloce possibile da quell'inferno, dentro l'inferno.
"Siete stata brava."
"Grazie, ma non mi avete detto che potevano uscire?"
"Nella prova non era menzionato, e io non diriggo le redini di quella creazione."
"Certo, chi era dietro a tutto questo credeva che sarei caduta alla prima asse."
Bliksem mi raggiunse, e senza rivolgergli parola mi incamminai. Già ero al corrente che ci sarebbe stato minimo un altro trabocchetto, ma speravo che non si trattasse di pochi passi più in là, o avrei dato veramente di matto. Per mia fortuna fu così, riuscimmo a raggiungere le alture che vedevamo dall'ingresso, erano enormi, chissà quanto ci avremmo messo ad oltrepassarle, soprattutto se Ade aveva la bella idea di mettermi i bastoni tra le ruote. Da quello che avevo capito, la sua mente non era riuscita a buttare giù nient'altro di così cattivo, infatti mi aveva lasciato la strada libera, ma non ci speravo più di tanto.
"Principessa, salite in groppa a me. La strada è ripida, e voi non dovete affaticarvi troppo."
"Va bene Bliksem, ma all'improvviso non mi sentirai più."
"Che volete dire?"
"Ho la sensazione che ad Ade sia venuta in mente una prova con i fiocchi, e sai già che il suo bersaglio sono io."
"Proprio mentre scaliamo la montagna?"
"Non credo, ma all'apice troveremo una sorpresa. Aspettiamoci di tutto."
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Drago, la verità celata.
FantasyIn un posto sconosciuto della terra, abitano creature che nel mondo umano troviamo solo nei miti e nelle leggende. Una delle creature più potenti è il drago. Quattro ragazzi-drago, ogniuno appartenente ad un elemento diverso, si imbatteranno in una...