34. Il viaggio continuerà.

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"Cosa..."

"Ryu ha iniziato a perdere sangue."

"Non è possibile, il suo spirito è ancora fuori dal corpo."

-Bliksem cosa mi succede?-

"Stai tornando in te."

"Sta per rientrare in possesso del suo corpo?"

"Si Fayonel."

-No Bliksem. Blocca tutto, non posso tornare ora nel mio corpo, non so se arriverò a Flakë, nelle condizioni in cui verto.-

"Non posso fermare il processo. Dorotea ha fatto tanto. Ti manterrò in vita io e ti porterò da tuo padre."

"Vi aiuterò anch'io, posso curarle le ferite e aiutarla com'è possibile."

-Grazie Vlam. Chiedigli di mettere a bollire dell'acqua, e di a Fayonel di prendere la Verbena nel mio zaino.-

"Vi ringrazia, e vi chiede dell'acqua calda, e di farne un infuso con la Verbena che si trova nel suo zaino."

Come sempre Ryu mi prese in braccio, ora iniziavo a sentire il suo calore. Seguirono Vlam fino a casa, poi lui fece quello che gli avevo chiesto, mentre Ryu mi adagiò delicatamente sul letto, mantenendo sempre una leggera pressione sulla ferita alla spalla. Appena fatto, Vlam si precipitò al mio fianco per medicarmi, mentre il mio spirito si schiariva sempre di più. Il bruciore, il dolore, erano cose che avevo rimosso, stavo così bene, invece ora sarei tornata alla realtà. Bliksem li teneva aggiornati sul mio status, e dopo un po' svanì dalla sua vista. Ero in me, le braccia, le gambe, tutto, mi sembrava un secolo.

"Leyra!"

"Ryu!"

"Aspettavo da tanto che pronunciassi il mio nome."

"Cos'ha la mia voce che gli altri non hanno?"

"Te!"

"Troppo vago!"

"No Leyra. Sono stato uno stupido. Quello che ti ho detto non è la piena verità, te l'ho detta in modo sbagliato."

"Qual è quello corretto?"

"Non ora."

"Come vuoi."

Si allontanò con la testa bassa e la coda tra le gambe, forse ero troppo distaccata?

"Leyra, mi sei mancata."

"Anche tu Fayonel."

"Sei mancata a tutti. Anche a quei due che stanno sempre in disparte, però ti voglio molto bene."

"Lo so."

"Ora non montarti la testa, capito?"

"Mytorius, perché devi negare l'evidenza."

"Perché non ti fai i fatti tuoi Surflyn!"

"Smettetela. Le volete bene, cosa c'è di male? Scusa, non dovevo dire tutte quelle cose, qualsiasi sia la tua decisione io l'accetterò, solo ad una condizione, ogni tanto mi verrai a trovare."

"Ci sto."

"Non voglio che capiti più una separazione, dobbiamo rimanere insieme."

"Ci proverò."

"Non solo tu. Non oso immaginare come potrei ritrovarti se dovesse ricapitare."

"Ho esaurito le idee."

"Non solo. Ora fatela rifocillare, perché deve riposare se volete ripartire il prima possibile."

"Ha ragione, tutti fuori."

"Fayonel, ci vediamo domani."

"Certo, aspetterò il tuo risveglio."

Uscirono tutti, tranne Bliksem che mi infondeva energia e Vlam, che mi aveva preparato una minestrina calda, aveva un odore orribile e alla vista era anche peggio, ma aveva detto che faceva bene e controvoglia iniziai a mangiarla. Fortuna che aveva preparato anche la Verbena, quella aveva un gusto cento volte più gradevole rispetto alla schifezza. Finito di mangiare, fino a l'ultimo boccone, mi cambiò le bende tutto contento, perché la ferita si stava rimarginando; quando scese al fianco si incupì, ma medicò ugualmente, per poi lasciare la stanza. La ferita al fianco era sempre uguale, non potevo dire che era peggiorata, ma neanche migliorata, l'unica cosa era che con Bliksem al mio fianco si era stabilizzata, grazie alla forza di mio padre. Qualcuno mi deve spiegare ancora perché solo lui ha il potere di aiutarmi, la mamma non può?

"Non può farlo?"

"Cosa?"

"Hai chiesto se tua madre può aiutarti con la ferita, ebbene no, solo tuo padre."

"Perché Bliksem?

"Il tuo fisico è diverso dagli dèi e dai draghi, ma i poteri provengono maggiormente dai secondi. Se fosse per le possibilità di tua madre non avresti dovuto affrontare neanche questo viaggio, chiediti com'è possibile che tu sia vissuta così allungo? Comunque, tuo padre è la fonte principale del tuo fuoco, perché anche se tu sei la tua fonte principale, da qualcuno devi attingere le forze. Lui è la tua fonte per eccellenza, mentre gli altri unicorni contribuiscono come ricarica."

"Bliksem, non ho capito benissimo."

"Tu puoi maneggiare tutti gli elementi, e come ogni creatura è legata alla sua terra tu sei legata a quattro creature magiche, ossia gli unicorni leggendari, ma per il fuoco io posso solo aiutarti, mentre tuo padre è libero di darti vita o morte."

"Se per il fuoco è mio padre, per gli altri tre elementi chi sono."

"Sono da determinare."

"Come?"

"Per il momento non serve saperlo, ma sappi che ne per tuo volere ne per quello di tua madre puoi tornare sull'Olimpo."

"Perché?"

"Hai iniziato a recuperare i pezzi della tua vita, pezzi che erano andati persi per via della tua mancanza di poteri. Grazie ai tuoi amici hai una piccola libertà, ma non puoi usare a pieno le tue abilità. Il tuo viaggio dovrà continuare."

"Quindi non risolverò nulla trovando mio padre?"

"Certo che risolverai! Ma sarà solo l'inizio. Ora riposa, domani ti attenderà qualcosa di molto importante."

Detto questo si dissolse, eppure sentivo la sua presenza; cosa mi attenderà era una sorpresa, ma la curiosità mi uccideva. Per la prima volta ebbi la risposta a una delle mie domande, almeno in parte; sapere che avrei dovuto continuare il viaggio mi spaventava, gli ostacoli andavano aumentando di grado, la mia speranza era che avrei acquisito più conoscenza di me stessa, quindi sarei diventata più forte. Il mio primo passo era ricongiungermi con papà, la chiave della mia vita. Però ora che riflettevo, non sarei tornata dalla mamma. Non credo sarei riuscita ancora per molto a vederla solo nei sogni. Quegli interrogativi, i dubbi che erano insorti, con tutto che dormivo non abbandonavano la mia mente, e tra loro c'era anche Ryu. La notte era stata tranquilla, aveva lavorato solo il cervello; appena aprii gli occhi mi sentii appagata, ero ancora in me, toccarmi era una cosa bellissima, non credevo ancora di non essere più uno spirito.

"Buongiorno principessa."

"Ti prego Vlam, chiamami Leyra."

"Va bene. Ora alzati che devo medicarti."

Non feci esattamente quello che voleva, tentai di mettermi in piedi, ma fallii.

"Cosa vuoi fare?"

"Grazie."

Mi prese al volo, prima che potessi cadere e farmi più male del normale.

"Devi imparare di nuovo a camminare."

"Perché?"

"Per quasi due giorni sei stata uno spirito, non ti serviva camminare, e il tuo corpo è rimasto immobile, quindi dei dargli un po' di tempo e di esercizio. Se vuoi dopo colazione possiamo provare."

"Si. Non intendo rimanere tanto su un letto."

Ero contenta che Vlam mi dava l'opportunità di potermi alzare così in fretta, mi veniva sempre ripetuto: devi riposare, invece lui no, so che alla fine mi bloccava quando esageravo, ma non me lo faceva notare e non mi pesava come le altre volte.

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