51. Lo scontro peggiore.

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Come aveva previsto Bliksem, la salita era al quanto ripida anche per lui, e io salendo sul suo dorso avevo solo aggravato la situazione, ma non mi avrebbe mai permesso di stare male in un posto come questo. Man mano che la vetta si avvicinava, maturava in me una sensazione negativa che preannunciava qualcosa di molto spaventoso. Non potevo ancora ammirare ciò che era nascosto dietro quelle imponenti rocce, e credo che non lo avrei fatto molto presto. Ci fermammo e scesi da Bliksem, non so il motivo della sosta, ma appena pogiai i piedi a terra iniziai a scomparire. Non era come le altre volte, avveniva più velocemente, e non capivo cosa stesse accadendo, ma soprattutto la stessa cosa stava accadendo a Bliksem, che fin'ora non era mai venuto con me. Il nastro della mia vita si riarrotolò, fermandosi a quando iniziai a scrivere, la mamma mi era sempre vicino, mi accarezzava in continuazione come se fossi la cosa più delicata e importante del mondo, sicuramente per lei lo ero; passarono gli anni, e iniziarono gli allenamenti con lo zio Poseidone e il nonno Zeus, che tentavano di darmi una mano con la spada, al principio perdevo sempre, ma divenni più furba, e cominciai a studiare le loro mosse, i loro movimenti e soprattutto le loro differenze, cosa che era il punto debole dell'avversario. Una volta imparato a maneggiare la spada, la mamma mi inculcò le sue strategie di guerra, era un genio, con un disegno ti diceva chi avrebbe vinto e perso, o se potevano arrivare a un accordo, ma questa situazione si presentava di rado; il tempo trascorse e nelle immagini apparve il mio arrivo ad Elefytria, dove tutto era iniziato e dove avevo trovato compagnia per il viaggio; arrivò il punto in cui mi separai per la prima volta dal gruppo, non era una cosa che avrei voluto ricordare, anche perché era molto più specifica delle altre, il resto era futile a quanto pare, visto che saltò direttamente al secondo addio, partendo dalla prova della verità. Quelle parole ancora risuonavano nella mia testa, e come una lama a doppio taglio mi ferirono di nuovo, ma la sua espressione seria e composta era una cosa che non avevo notato, non sembrava lui, i suoi occhi erano neri come la pece, quello che diceva era celato nel suo io ma le parole che aveva usato non provenivano dalla sua mente, era posseduto? Da quel limbo fummo trasferiti in un'arena, sempre sotto il cielo rosso, Bliksem a due passi da me, ma la domanda che mi veniva era una, perché mi aveva mostrato quei ricordi?

"Ade a che gioco stai giocando? Cos'hai veramente in mente?"

La risposta fu nulla, anche Bliksem era un po' confuso, non capivo cosa volesse e non c'era l'ombra di una Naiade. Iniziai a guardarmi in torno, solo quello potevo fare, poi davanti a noi , a circa una trentina di passi si formò una nuvola nera, molto compatta; fu colpita da un fulmine, un raggio infuocato e una scia di acqua, tutto inglobato al suo interno, cosa stava realmente accadendo?

"Leyra!"

"Wissen, che c'è?"

"Sii pronta!"

"Per cosa?"

"Quello è un potente incantesimo di unione, due elementi più un legante, il fulmine, sono un'unione molto forte. Tira fuori l'egida di tua madre e la spada, e tieniti pronta, quando la nuvola si dissolverà sarai in seri problemi."

"Wissen, credi davvero che possa essere tanto pericoloso."

"Non credo, lo sarà. Questo è solo l'incipit, il continuo arriverà in seguito."

"Wissen non mi abbandonare!"

"Leyra sono sempre con te. Per qualsiasi cosa puoi chiamarmi, ma sappi che io ti aiuterò comunque."

"Quindi eri tu a erigere la barriera prima?"

"Si, collegandomi a te, avevi bisogno di protezione. Tua madre mi ha avvisato per questo, conosce bene il tuo carattere e sa che molte cose le fai da sola, non credeva di doverti mandare all'inferno, ma se lo avesse impedito prima o poi saresti dovuta venire lo stesso, questo è il tuo destino."

Aveva ragione, la mamma avrebbe solo potuto rimandare l'inevitabile. Tra quella nuvola e me, apparve di nuovo un'immagine in movimento, era di qualche ora fa, non so da quanto ero qui sotto. La mamma piegata in due a piangere, vicino a quel vortice, perché non era riuscita a fermarmi, poi delle braccia la tirarono via, di forza, non voleva smuoversi di lì. In un attimo venni sopraffatta dal dolore immenso che avevo dato alla mamma, poi la ripresero nella libreria, mentre era sul divano, si era addormentata, ma si capiva benissimo il perché del viso rosso e degli occhi gonfi, non aveva mai smesso di piangere finché non era crollata. Delle possenti mani le accarezzavano la testa, cercavano di rassicurarla, e dietro di lei un vestito che avrei riconosciuto ovunque. Erano il nonno e la nonna, stavano lì per la mamma. Ero un po' più sollevata, ma se erano scesi dall'Olimpo anche loro significava che ero in serio pericolo qui sotto, come poteva papà chiederemi una cosa del genere?
Quella specie di schermo svanì, e la nube iniziò a diradarsi, ero pronta, anche se mentalmente sconnessa, ma dovevo portare a termine ciò che avevo iniziato, mi fidavo, anche se solo per un briciolo, di me stessa. Si iniziò ad intravedere una sagoma, gli occhi rossi puntavano dritto verso di me, una mano era stretta attorno ad un fulmine, l'altra stringeva un tridente, e dalle narici usciva del fumo; sembrava un uomo, ma più la nebbia si dissolveva, più io avevo indizi su chi era. Bliksem si strinse a me, e mi ricordò della catenina di Zikla, che non ero riuscita ad usare con la bestia dell'apocalisse, magari qui sarebbe stato diverso, inoltre mi avvertí della sua aura molto forte, cosa che mi metteva fifa, anche se conoscevo le mie abilità nascoste. Il sipario si tolse, e venne allo scoperto un ragazzo, le braccia assolutamente familiari, le mani con cui mi teneva stretta a sé, il suo fisico possente, il petto dove avevo aspettato con tanto fermento che il suo cuore ripartisse. Tutto questo era davanti a me, le lacrime erano incontrollabili, scendevano a fiumi sulle guance, ma lasciavano la vista limpida, non potevo permettermi di perderla proprio ora. Solo una parola, una sola, poteva riassumere chi e cosa avessi davanti: "Ryu!"

Drago, la verità celata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora