3. Il mio nemico.

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C'erano molte cose che non quadravano, mamma conosceva una storia che mai mi aveva raccontato, perché? In un posto a me sconosciuto, mi sarei dovuta affidare a persone altrettanto sconosciute, di cui non sapevo lo schieramento. Una cosa avevo focalizzato, dovevo vedermela con Ade, il Dio dell'oltretomba, che speranze potevo avere? Iniziai a leggere i fogli che contenevano la lettera, era una specie di diario sulla mia salute, tutti studi rimasti incompiuti, effetuati da mia madre allo scopo di farmi vivere. L'ultimo foglio però non era scrittura di mia madre, ma un'altra, e il foglio era di pergamena, lavorarto in oro e con un sigillo in fondo destra, in esso era intarsiata una "I". Il contenuto diceva che la mia forza era primordiale e veniva dalla fonte, tutta la restante doveva essere confiscata, e se tra le grandi menti nessuno l'aveva fatto, lui aveva assolto il compito. Quelle parole potevano venire solo da una persona a capo di un regno spaventoso, l'Inferno. Posai i fogli sul comodino e finalmente crollai in un sonno profondo, non sentii l'arrivo di Fayonel, ma al risveglio la trovai nel letto di fronte a me. Mi alzai cercando di non far rumore e con i fogli alla mano mi diressi verso la stanza di Bayon. Finalmente ero uscita e non l'avevo svegliata, ma qualcuno mi attendeva in corridoio.

-Si può sapere cosa stai cercando di fare? Vorresti dartela a gambe, non è così? -

La sua sfiducia nei miei confronti era veramente spaventosa, soprattutto per come aveva reagito prima di sapere chi fosse mio padre. Era come se quella personalità fosse sparita nel nulla.

-No, volevo andare da Bayon. -

La smorfia che fece mi preannunciò la risposta.

-Si, fai la vittima ora. -

Ero stata buona ad ascoltare, adesso basta, non avevo tutte le colpe che mi affibbiava, avevo solo detto la verità.

-Che problema hai? All'inizio non volevi neanche mostrarti di fronte a me, ora mi detesti così tanto da non credere a nessuna parola che fuoriesce dalla mia bocca. -

Rimase perplesso, non si aspettava quella mia reazione, ero spalle al muro, ma nonostante questo mi ero difesa. Però non gi abbastanza per zittirlo.

-Esatto! Ti odio! Tu non sei e non sarai mai mia sorella! -

Andò via in men che non si dica e poi sentii il cigolio della porta dietro di me.

-Scusa se ti ho svegliata. -

Fayonel aveva il viso assonnato, allo stesso tempo però era preoccupato.

-Tutto bene Leyra! -

Non poteva di certo andare bene, ma non volevo farla preoccupare.

-Si, cosa non dovrebbe andare. -

Non potevo dirle che le sue parole mi avevano ferita.

-Non te la prendere, non ha reagito bene alla probabilità che tu possa essere sua sorella. -

Ma non esisteva solo lui. Anch'io ero rimasta scioccata.

-Non solo lui. -

Doveva anche rendersene conto. Comportandosi così non avrebbe cambiato la situazione.

-Lo so, credo abbia sconvolto anche te, ma non è un bene, potreste essere felici. Cosa volevi fare a quest'ora? -

Difficile essere felici in questa condizione.

-Dovevo vedere Bayon. -

Mi tornarono in mente le parole di mia madre, dovevo fidarmi di queste persone.

-Allora bussa, magari ti apre. -

Lei tornò dentro, avevo la vaga sensazione che si sarebbe rimessa a letto, mentre io dopo aver bussato, vidi la porta aprirsi e una voce accogliermi con gentilezza.

Drago, la verità celata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora