6. Il pentacolo : gli elementi mancanti.

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Mentre decidevamo il da farsi si avvicinò Surflyn.

"Scusate, avrei bisogno di mettere in pratica quello che ho studiato."

"Pensi di essere pronto?"

"Credo di sì. Ho fatto delle prove, ora mi serve solo l'interessata."

"Ok Surflyn. Leyra avvicinati!"

Lentamente andai in contro a Surflyn, e uguale fece lui, trovandoci ad una distanza ragionevole per instaurare un dialogo. Bayon guardava ogni mossa, e Ryu teneva le dita incrociate sperando che non accadesse nulla di cui si sarebbe pentito. Surflyn chiuse gli occhi e portò le mani in avanti, ad altezza costole, concentrando tutta la sua energia in esse, tanto da diventare sempre più bianche e lucenti; nello spazio tra le mani si iniziò a formare un piccolo tornato, con saette che lo attraversavano e sfumature di grigio che gli davano vita. Intorno a noi si formò una sorta di barriera, fatta di vento che girava su se stesso ad una velocità molto elevata; provai a toccarla ma fui colpita da una scarica elettrica che mi buttò a terra. Vidi Ryu scattare per aiutarmi, ma Bayon lo afferrò, facendogli capire che non sarebbe mai riuscito ad oltrepassare quello scudo. Iniziarono a cedermi le gambe, e le forze mi abbandonavano, rimasi seduta a terra, provando a sorreggere il busto con le braccia, ma mi riusciva molto difficile, strinsi i denti, erano appuntiti, mi girai e vidi la paura crescere in Ryu, impotente al di là della barriera; diressi il mio sguardo a Surflyn, che non aveva perso un briciolo di concentrazione, il tornado nelle sue mani acquistava sempre più velocità ed era cresciuto un po'. Iniziai a sentire le fiamme che mi scorrevano dentro, erano pronte ad attaccare, ma in mezzo a loro c'era una forza sconosciuta, una brezza leggera che alimentava le fiamme e le faceva roteare come un uragano, in quel momento di panico lui aprì gli occhi, erano bianchi, con il grigio cenere dell'iride; si avvicinò lentamente, le mie unghie si conficcarono nel terreno, avevo il terrore di fargli del male, ma non rispondevo molto bene del mio corpo, si accovacciò e avvicinò la mano con il tornado al mio petto, talmente tanto che iniziai ad iglobarlo, fino a che Surflyn non fu espulso dalla barriera. Nell'esatto istante in cui uscì, in me si sprigionò il caos, sentivo ogni rumore dell'aria, ogni brezza che veniva dalle diverse zone del paese; poi mi accorsi che mi ero distaccata dal suolo, avvolta in una gabbia di vento, pian piano iniziò a striarsi di rosso, e capì che era il mio fuoco che si mescolava ad esso, divenendo un tutt'uno, ma assorbiva anche la mia energia, che di per sé scarseggiava, così caddi al suolo svenuta. Non so quanto tempo passò, al mio risveglio mi trovavo tra le braccia di Ryu che discuteva con Bayon sul fatto che nessun altro mi avrebbe ridotto così, anche se avrebbe giovato alla mia salute.

"Ryu!"

"Leyra, ti sei svegliata. Come stai?"

"Bene, non preoccuparti. Bayon non c'entra niente con quello che è successo, è necessario che io acquisti anche questi poteri, così da stabilizzarmi il più possibile."

"Non posso permetterlo. Non se dovrò raccoglierti da terra altre due volte!"

"Ryu, ascoltami!"

Presi il suo viso arrabbiato e frustrato tra le mie mani e instaurai un contatto visivo con i suoi bellissimi occhi dorati con pagliuzze rosse, e gli dissi:

"Non posso promettere che non accadrà di nuovo, ma se mi vuoi bene e vuoi passare più tempo con me, devi permettermi di farlo, anche se dovrai preoccuparti altre due volte di me."

"Non posso, non ce la faccio!"

"Si, so che sei forte. Nei prossimi giorni imparerò a conoscerti meglio, e credo che da quello che ho capito sei molto determinato è pronto ad ogni situazione, ma per me è diverso, il mio nemico è il dio dell'oltretomba e non credo che farà sconti, anzi mi attaccherà con tutte le sue forze, e non posso permettere di non essere in grado di difendermi."

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