37. Un piano con i fiocchi.

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"Leyra cosa ci fai in piedi. Sai che potresti cadere."

"Non ti preoccupare Ryu, starò più attenta."

Si affiancò a me e mi portò in camera per farmi distendere, Vlam era pronto per medicarmi, sotto attenta supervisione di Ryu. Una volta finito, rimansi sola con i miei pensieri, di mangiare non ne avevo intenzione, ma riflettere sulle sue parole, sul bacio, che mi era sembrato una semplice dimostrazione di affetto, e il discorso instaurato con Fayonel, tutto ruotava intorno a dei sentimenti. Credevano che ci fosse qualcosa tra di noi? Possibile che non mi ero mai resa conto di niente? In tutto ciò, io cosa provavo per Ryu? La vista iniziò ad annebbiarsi, ero stanca, sì, ma non così tanto da farmi chiudere gli occhi; poi realizzai cosa stava succedendo.

"Leyra?"

"Papà!"

"Si piccola mia."

"Posso vederti?"

"Ancora no. Molto presto mi incontrerai, e stai pur sicura che non ti lascerò facilmente. Sei stata brava, hai trovato Bliksem, dimmi, come stai?"

"Meglio. L'energia che hai rinchiuso in lui mi sta aiutando, ma servi tu."

"Lo so tesoro. Devo chiederti qualcosa di molto rischioso e che so ti hanno vietato."

"Non importa. Cosa?"

"Speravo che questa parte avventurosa e spericolata non te l'avessi trasmessa. Comunque, l'inferno sta avendo degli alti e bassi, le forze sono concentrate tutte all'interno e nel Narak, dove mi trovo. Devi fare presto, hanno calcolato tre quattro giorni prima del tuo arrivo."

"Purtroppo è vero."

"Non se spicchi il volo."

"Non posso entrare nel raggio d'azione degli dei, se volo Ade mi perseguiterà con le furie."

"È il modo più veloce."

"Si, ma sarò anche un facile bersaglio, inoltre capiranno che voglio arrivare prima."

"Hai ragione. Le mie forze si stanno esaurendo, devo lasciarti, ma fai presto, bambina mia."

Quel posto nuvoloso, l'ombra sempre nascosta, perché non si mostrava, volevo solo sapere com'è fatto? Chissà cosa permetteva agli altri di catapultarmi in un limbo da così lontano? Solo io ero all'oscuro del procedimento? Aprii gli occhi di scatto, e mi ritrovai seduta sul letto, intorno era tutto buio, quanto tempo ero stata con papà? Nessun vociare invadeva la casa, ma sul mio ventre avevo un braccio; girai la testa e vidi Ryu, addormentato al mio fianco. Perché era lì? Quello che intendeva oggi era che l'odio si era tramutato in amore? Impossibile, neanche nelle favole può accadere una cosa del genere. Mi rimisi giù, e cercai di sistemare le coperte, ma nel farlo lo svegliai.

"Leyra, cosa c'è?"

La sua voce impastata dal sonno mi scaldava il cuore. Quindi quello che c'era tra noi neanche io lo reputavo solo una semplice amicizia.

"Nulla."

"Non fare la difficile, è già un po' che ti muovi."

"Tranquillo, dormi."

Accese la luce sul tavolino vicino a lui, si mise seduto sul letto, con quel volto che chiedeva fammi dormire, e iniziò a stropicciarsi gli occhi, per poi puntarli fissi nei miei.

"Non mi freghi! Quel tranquillo non mi torna."

"Puoi spegnere la luce, non è nulla di così importante da dire nel cuore della notte."

Spense la luce, ma rimase seduto al mio fianco, aspettando il momento in cui avrei iniziato a parlare. Mi arresi, se non avessi detto tutto fino al minimo particolare non sarebbe stato contento e non mi avrebbe fatto tornare nel mondo dei sogni, anche se molto spesso disturbati.

"Mio padre mi ha chiesto di velocizzare il viaggio."

"Non ho il potere del teletrasporto!"

"Voleva che volassimo."

"Gliel'hanno spiegato cosa vuol dire essere presi di mira?"

"Non scherzare."

"Leyra, come pensi di arrivare prima a Flakë?"

"Non lo so."

"Dobbiamo ancora attraversare Eldi e Palus, servono due giorni se facciamo tutta una tirata, riposando solo la notte..."

"Siamo fuori tempo."

"Come?"

"L'inferno si sta muovendo, sanno del mio intento è non vogliono semplificarmi le cose."

"Quindi?"

"Dobbiamo arrivare lì in due giorni al massimo."

"È una follia. Due giorni ce li metti volando."

"Lo so. Una soluzione potrebbe esserci."

"Quale?"

"La fiasca dei venti."

"Non è un'aggeggio di facile utilizzo."

"Ma potrei imparare."

"Ora?"

"Si. Domani mattina dobbiamo partire."

"Leyra io capisco che sei forte di costituzione, ma il tuo corpo non resisterà in eterno."

"Quando avrò salvato mio padre mi rimetterò in sesto, ora devo dare il tutto per tutto."

"Come posso aiutarti?"

"Davvero?"

"Ho altra scelta?"

"No."

Riaccese la luce, tirai fuori il libro dov'erano raffigurati gli oggetti che mi aveva dato la mamma, la fiasca era un'azzardo da utilizzare, soprattutto come avevo pensato, ma al mio fianco avevo un maestro dei venti. Ryu partì un po' contro voglia, non era d'accordo, ma se non mi avrebbe aiutato io lo avrei fatto comunque, quindi non gli conveniva litigare. Dopo ricerche incrociate tra due libri e l'aiuto di un amico che non avrei voluto disturbare, attuammo il piano, per poi crollare sfiniti sulle pagine dove avevamo studiato.

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