41. Una combinazione straordinaria.

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Era la mia filastrocca preferita, la mamma l'aveva scritta apposta per me e le dava un'intonazione adeguata ad ogni strofa, tanto che quando cercava di mettermi paura io ridevo come una matta. A pensarci bene le parti della filastrocca riguardano il mio percorso d'avventura che ho intrapreso da quando l'ho lasciata; che sia la chiave del mio sapere? Riaprii gli occhi, che avevo chiuso mentre canticchiavo, cercando di immaginare la mamma, e vidi quello spirito che gridava ancora, ma quanto fiato aveva in corpo? Incontrai gli occhi di Dorotea, che mi imploravano di mantenere le orecchie coperte, ma io non sentivo alcun suono oltre il silenzio in quella barriera. Tolsi le mani dalle orecchie, e subito Dorotea si precipitò a mettermi le sue, ma si bloccò a metà strada, quando anche lei si rese conto che la barriera non faceva passare il grido.

"Come hai fatto?"

"Cosa? Io non ho fatto nulla!"

"Principessa, deve aver fatto qualcosa, io non sono così forte."

"In che senso Dorotea? Sono rimasta immobile."

"Mentre tenvate gli occhi chiusi, a cosa avete pensato?"

"Nulla di particolare, ho solo rivangato una filastrocca che la mamma mi raccontava prima di andare a letto."

"Dev'essere quella?"

"Spiegami, io non sto capendo nulla!"

"Prima anche voi sentivate l'urlo, giusto?"

Accennai un si con la testa, cercando di non perdere una sola parola che usciva dalla sua bocca.

"Quindi, quando avete pronunciato nella vostra testa quelle parole, si è creato una sorta di potenziamento alla barriera che non permette a qualsiasi suono di attraversarla."

"Vi fidate troppo delle mie capacità. Non sono in grado di fare un simile incantesimo."

"Voi non ne siete a conoscenza, ma il vostro corpo è capace di fare tutto. Siete in grado di possedere tutti gli elementi con la forza e la magnificenza di un drago, avete abilità divine, grazie alla metà dio che c'è in voi, inoltre avete delle capacità speciali nel dare origine ad incantesimi solo pensando a determinate parole, o in questo caso ad una filastrocca, che possiedono i più grandi maghi e stregoni, che in questo mondo pochi possiedono. Siete la creatura magica più forte di tutte, per questo vi temono, e non poco."

"Come sapete tutto questo?"

"Cara, sono una ninfa rinnegata, tutto il tempo passato in quella roccia sarà servito a qualcosa."

"Per cosa?"

"Ho studiato, so molto di tutti, ma delle creature come voi c'è poco, quindi ho tratto la conclusione che voi siete un misto di queste tre potenze che separate possono avere dei punti scoperti, ma unite all'interno di una sola persona posso essere un vero mistero di cui si deve aver paura."

Se veramente ero ciò che diceva, avevo paura anch'io di me stessa. Non potevo essere tanto forte, anche se questo spiegava in parte l'accanimento di Ade, ma mi chiedevo perché distruggermi? Poteva portarmi dalla sua parte? Erano tutte ipotesi campate in aria. Tornai alla realtà, lo spirito continuava il suo attacco, che non aveva frutti, ma come faceva a saperlo? Il mio corpo si mosse da solo, forse perché stufo di attendere, dalla mia mano uscì un fuoco strano, era bianco, intercettò il suo obiettivo e partì, con molta facilità si aprì un varco nella barriera, solo per il tempo che impiegava per passare, poi si chiuse alle sue spalle; tornò a mirare quella signora, che non si era mossa di un millimetro, andava ad una velocità elevata, ma io guardavo la scena a rallentatore, come se volevo gustarmi il momento in cui i miei poteri si scontravano con quello spirito, se ero ciò che Dorotea sosteneva, non avrei avuto nessuna difficoltà. Di fatti il mio fuoco bianco avvolse il suo obiettivo, dai movimenti capii che il suo grido si era intensificato, ma non sentivo assolutamente nulla, anche Dorotea al mio fianco era allibita; il fuoco la bruciava tutt'intorno, per lei non vi era via di scampo. Bruciò per qualche minuto, poi si dissolse e rimase solo il mio fuocherello, uscito vincitore; questo mi fece sorgere dei dubbi, Dorotea aveva ragione? Nel momento in cui sparì quella signora la barriera si dissolse e tutto tornò come prima, le alte montagne ai lati, i gaiser infuocati, e Wissen e Bliksem al mio fianco.

"Cosa vi siete persi."

"Cosa?"

"Dorotea non tenerci sulle spine."

"Wissen sei troppo precipitoso. Leyra ha prima insonorizzato la barriera, non facendo passare alcun suono dall'esterno, poi con una semplice fiammella bianca ha dissolto quello spirito."

"Come conoscevi questo trucco?"

"Io non ho fatto niente, è il mio corpo che si è mosso."

"Bliksem, forse la vicinanza con il castello ha risvegliato alcuni poteri."

"Impossibile, anche il mio padrone prima di poter fare una cosa del genere doveva lavorarci su molto."

"Bliksem! Wissen! Lei non è un drago. Non è un dio. Non è un mago. È l'insieme di queste tre potenze di cui conosciamo ogni particolare, ma tutte miscelate in un'unica creatura danno origine a qualcosa di sconosciuto e spaventoso."

"Dorotea, non ..."

"Ora basta, tutti e tre! Non metterei paura neanche ad una mosca, non alzerei un dito neanche sul signore dell'oltretomba, se non fossi obbligata, e voi credete che io possa spaventare gli altri?"

"No, avete inteso male, signorina."

"Cosa?"

"Leyra calmati!"

"No Wissen!"

"Si! Basta! Dorotea ha ragione, non sapere il punto debole di chi ti trovi davanti intimorisce chiunque."

"No Wissen, quante creature mi sono travata davanti di cui non conoscevo niente."

"Ma non erano alla sua portata, principessa."

"Cosa vuoi dire Bliksem?"

"Suo padre, e gli altri re draghi delle regioni confinanti, sono detti draghi maggiori, hanno conoscenze ampie su tutto quello che riguarda Eleftherya e poteri al di fuori del comune, rispetto agli altri loro simili. Voi rientrate nella cerchia come drago maggiore."

"Sono un drago maggiore?"

"Si! Gli Dèi hanno ogniuno un abilità precisa, con un potere specifico, eppure voi non essendo al cento per cento una di loro, possedete abilità varie che racchiudono un po' di ogniuno di loro. Quindi fate parte anche dell'Olimpo. Per finire, nella nostra isola esistono pochi maghi, che altro non sono chi ha studiato nel mondo umano in una scuola che ha diretto contatto con Elefytria. Sono pochi gli studenti in grado di entrare nel nostro mondo e vengono formati da un mago molto forte che ha imparato da Bayon, ma non ha le stesse capacità di quest'ultimo. Bayon è uno dei maghi più forti che esistano, se non fosse per il fatto che ha imposto a lui e agli altri della sua cerchia di usare gli incantesimi solo in casi eccezionali. Tralasciando questi dettagli, tu rientri anche in questo gruppo. Quindi ora capite perché chi vi incontra vi adora ma allo stesso tempo non sa come prendervi?"

"Credo di sì."

"Bene, ora che ci siamo chiariti ripartiamo, prima di imbatterci in qualcos'altro."

Dorotea tornò nella pietra al mio collo, unico pezzo rimasto della pietra nera che avevo distrutto su sue indicazioni; Wissen rientrò nel braccialetto al mio polso, mentre io salii in groppa a Bliksem e partimmo verso l'uscita di quel canyon.

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