HOPE
Mi avevano spiegato cos'era successo, soprattutto perché ero svenuta. Quella cosa che si muoveva, che avevo toccato prima di svenire, era la mano di mio marito. Esatto, ero svenuta per colpa sua in un certo senso, non aveva avuto il tempo per dirmelo che ero già priva di sensi. Mio padre mi aveva spiegato che i ragazzi avevano sentito dei rumori strani nella camera da letto, ma non avevano avuto il tempo per urlare, qualcuno li aveva aggrediti. Ero sconvolta quando me lo raccontò, ma fortunatamente Abel fu furbo. Chiamò mio padre con il suo cellulare e riuscì a fargli sentire cosa stesse succedendo, così mentre noi eravamo in trappola, loro sì nascosero per sfuggire a quest'uomo di cui non sappiamo niente. Mio padre era per strada, corse qui ma quando arrivò non c'era nessuno e i bambini stavano bene. Tuttavia, a distanza di due settimane, non riusciamo ancora a spiegarci il motivo, né a capire chi sia. In compenso, avevamo denunciato l'accaduto ai carabinieri e ci avevano garantito che non c'era alcun pericolo. Per sicurezza, Alessio aveva messo un sistema d'allarme, e i miei figli non tornavano più da scuola autonomamente, la paura era troppa per permetterlo. Adesso sembrava tutto normale, nessun altro attacco, nessuna cosa fuori posto. <<Alessio puoi ascoltarmi almeno un attimo?>>, erano le cinque del pomeriggio ed era appena tornato a casa, nonostante ciò, non mi prendeva in considerazione e iniziavo ad innervosirmi. <<Cosa c'è Hope? Te l'ho detto, probabilmente ha avuto paura di tuo padre ed era un ladro qualsiasi, posso succedere queste cose sai? Sono passate due settimane, puoi stare tranquilla e non stressarmi>>. Lo stressavo poiché avevo paura per la vita dei nostri figli e per la sua? Assurdo, era semplicemente assurdo. Il sangue mi si infuocò, talmente ero arrabbiata con lui. <<Ah davvero? Ti stresso? Scusami tanto se mi preoccupo per la vita dei nostri figli e per la tua! Accidenti, ma non ti rendi conto che c'è qualcosa di strano? Perché rinunciare così facilmente? E tu invece di preoccuparti per noi, pensi solo al tuo lavoro>>. <<Allora è questo il punto, il mio lavoro? Hope, il mio lavoro richiede tempo e dedizione, soprattutto porta avanti questa famiglia; quindi, perdonami ma non ho il tempo di compensare la tua mancanza di affetto. Inoltre, credo davvero che sia stato solo un ladro sfortunato>>, <<non provare a cambiare discorso, la mia mancanza di affetto non c'entra nulla e non esiste. Qui si tratta di ben altro, sono mesi e mesi che non ti preoccupi di noi, poiché pensi al tuo fottuto lavoro. Sono mesi che dici ad Alice che la porterai al parco, come un tempo, e rimandi sempre. Sono mesi che non assisti a una partita di calcio di Abel o a quella di basket di Arthur. Non ci sei per noi. È solo questo il punto. E per la cronaca, un ladro sfortunato non tenta di uccidere i tuoi figli, tenta di rubare oggetti e soprattutto non agisce di giorno>>.
Mi ero tolta un grande peso di dosso, finalmente ero riuscita ad esporre il vero problema, la sua assenza. Il suo non esserci mai, mi spaventava. Avevo costantemente paura che non tornasse più. Avevo paura che sarebbe andato via un giorno e che non sarebbe tornato, esattamente come avevo fatto io con lui, con l'uomo che amavo. <<Sono impegnato con quel caso e lo sai, passo notte e giorno in ufficio o chiuso nel mio studio e non riesco a venirne a capo, e questo mi innervosisce. Ma sono più che sicuro che il tuo problema non sia questo; quindi, Hope perché non la smetti di nasconderti dietro ai tuoi figli, a cui nego attenzioni, e mi dici qual è il tuo vero problema?>>, aveva capito e io sapevo che l'avesse fatto. Eppure, voleva che lo dicessi, perché avevo questa voglia costante di nascondermi dietro ai motivi piuttosto che affrontare i miei problemi. E Alessio cercava sempre il modo di mettermi a confronto con me stessa prima che con lui, anche se solitamente lo faceva con la calma che lo caratterizzava, mentre ora era più nervoso. <<Il mio problema sei tu, sei contento?>>, <<no, non lo sono fin quando non sarai sincera al cento per cento. So che mi stai mentendo, e so che menti anche a te stessa, devi smetterla Hope, smetti di farlo e dimmi cosa cazzo ti succede, perché io non posso e non voglio indovinarlo. Sei mia moglie, dopotutto dovresti voler parlare con me>>. Aveva ragione, ma parlarne con lui, era ammettere che il suo fantasma era ancora qui con me, a perseguitarmi e non volevo renderlo ufficiale anche a mio marito, non volevo ferirlo ricordandogli che il mio vecchio amore, aveva lasciato spazio a nuove paure che adesso, con lui, prendevano il sopravvento su di me. <<Non è che io non voglia parlarne, solo non è il caso di farlo>>, <<vedi continui a fuggire da me>>, <<ma cosa dici? Io non fuggo da te, semmai fuggo da me stessa>>.
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All is lost.🌚
RomanceSEQUEL DI "NOTHING IS LOST".🌻 Hope ha deciso di cambiare vita nel momento in cui ha scoperto di essere in dolce attesa mentre, il suo grande amore, non aveva alcun ricordo di lei. Si è trasferita in Italia, ha cresciuto i suoi figli come meglio pot...