HOPE
Fortunatamente l'assistente di volo mi salvò da quella conversazione che iniziava a starmi stretta. Non capivo cosa volesse ottenere, nel conoscere cose riguardanti il periodo in cui eravamo divisi. Eravamo appena atterrati a Milano e non avevamo più parlato di qualsiasi cosa. Damon stava parlando con un uomo che metteva i brividi solo a guardarlo, probabilmente era uno dei suoi uomini che aveva mandato per spiarmi. Era piuttosto alto e robusto, mi chiesi come mai per tutto questo tempo, non l'avevo mai notato nelle vicinanze. Aveva i capelli arruffati, castani e la cosa che mi colpiva di più, erano i suoi occhi, neri. Nero catrame, erano due pozzi vuoti senza alcun tipo di espressione, per tutto il tempo in cui stavano parlando, non aveva fatto nemmeno un minimo di cambiamento, il suo volto era sempre lo stesso. Restarono in disparte un bel po' per parlare, dopodiché Damon mi chiamò, e con chiamare intendevo con gli occhi ovviamente, non mi avrebbe mai rivolto la parola per primo, l'uomo ci lasciò un'auto discreta a quel punto, per andare a casa mia. <<Lo lasciamo qui il tuo amico?>>, era concentrato alla guida, non guardava altro che la strada. Mi persi un po' nell'osservarlo, la postura così seria e rigida non gli apparteneva poi così tanto, non quando non c'era nessuno dei suoi uomini. Guidava utilizzando solamente la mano sinistra, appoggiando il braccio sulla portiera dell'auto. Era una bella visione, soprattutto quando doveva girare lo sterzo, rigorosamente con una mano, e le vene facevano la loro comparsa al di sotto del maglione che indossava. <<Non è mio amico, nessuno lo è. Comunque, Gerald sa cavarsela da solo>>, <<be' potevi offrirgli un passaggio, sai almeno per cortesia e gentilezza>>. Mi dispiaceva aver lasciato quel Gerald a piedi, dopo che aveva comunque tenuto d'occhio i miei figli e dopo che ci aveva aiutati. <<Che fai ti preoccupi per i miei uomini? Puoi stare tranquilla, ero in debito con lui e in questo momento sta aspettando il primo volo per Los Angeles>>, dopotutto erano solo le sei del mattino, avevo il diritto di preoccuparmi di una persona, anche se non la conoscevo, ci aveva comunque aiutati e mi sentivo in debito con lui.
<<Sì mi preoccupo per loro, e non perché sono i tuoi uomini, ma perché sono esseri umani e come se non bastasse sono in debito con loro, dopotutto hanno tenuto d'occhio i miei bambini mentre ero a Los Angeles e mentre non ero a conoscenza del pericolo a cui li ho sottoposti>>, si voltò solo per pochi secondi, per guardarmi male, chissà per cosa stavolta. <<Hope quelli sono uomini spietati che fanno cose orribili solo per soldi, come se non ne avessero già abbastanza per vivere. A quegli uomini piace togliere la vita alle persone e non importa se sono innocenti o meno, se hanno una vittima, pensano solo a fare il loro lavoro. Perciò ti assicuro che la tua preoccupazione non è riposta nelle persone adeguate, ti assicuro che ti lascerei senza parole, se solo ti dicessi la metà delle cose che hanno fatto durante la loro miserabile vita>>, non sembrava davvero così orribile come diceva. Certo non mi aveva dato delle belle sensazioni, né una buona impressione, eppure non l'avrei reputato una persona senz'anima, pronta a togliere qualunque vita, purché abbia un compenso generoso. <<Non sembra il mostro che dipingi tu, ma nemmeno una persona buona. Secondo me sono più pericolosi i mostri invisibili, quelli purtroppo non puoi vederli>>, <<come Alessio? Lui è decisamente un mostro invisibile, solo che adesso lo vedi, il mostro che è in lui, ovvero Marcus il cugino del mostro per eccellenza, Robin>>. Aveva ragione, lui era il mostro che avevo temuto di più anni fa, e quando era scomparso, non temevo più nulla, almeno fin quando non si era rifatto vivo, sotto il costume da marito perfetto che interpretava ogni giorno. <<Esatto, è proprio lui il mio mostro invisibile, quel mostro sotto il letto, ma che in questo caso, si trovava sul mio letto. Accanto a me, ogni giorno, dormiva il mio peggior incubo. Hai idea di come ci si sente? Mi chiedo perché ogni volta che decido di affidarmi al mio cuore, sbaglia e viene rotto in mille pezzi, che sono costretta sempre a mettere insieme da sola, per andare avanti come se non fosse successo niente>>.
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All is lost.🌚
RomanceSEQUEL DI "NOTHING IS LOST".🌻 Hope ha deciso di cambiare vita nel momento in cui ha scoperto di essere in dolce attesa mentre, il suo grande amore, non aveva alcun ricordo di lei. Si è trasferita in Italia, ha cresciuto i suoi figli come meglio pot...