51- Aiutatelo!

20 2 0
                                    

ELISABETH

Una volta si diceva che le madri fossero il solo porto sicuro per i figli, be' per me non era mai stato così, per Hope invece sì. Proprio per questo motivo non riuscivo a capire come si fosse trasformato un porto sicuro, in un porto da cui stare vivamente alla larga. Doveva essere un esempio per i suoi figli, non doveva terrorizzarli in quel modo, soprattutto non capivo come fosse possibile permettere a degli uomini di ferire a morte il sangue del tuo sangue. Thomas era stato colpito tante di quelle volte che il suo viso non aveva più la stessa armonia di sempre, i suoi capelli non erano più marroni ma rossi, il suo corpo però parve essere rilassato. Era svenuto? No, non era possibile... ero sicura che a breve si fosse alzato con i suoi piedi. Il problema era che erano passati almeno venti minuti e il mio Thomas, non si era alzato grazie alle sue gambe, ma grazie a Damon e Philip che con fatica lo trascinarono sul nostro divano. <<Damon, che succede?>>, gli chiesi tremando, non mi guardò ma sospirò. <<Ora passa tutto Beth, non perdere la calma. Un dottore sta venendo qui, l'ho chiamato io e visiterà Thomas, non preoccuparti ok?>>, come potevo mantenere la calma o non preoccuparmi se il mio fidanzato era stato pestato a morte? Afferrai una sedia vicino al tavolo, la trascinai e la portai vicino al divano, poi mi sedetti. <<Com'è possibile che sua madre abbia permesso ciò? Che razza di persona è? Thomas ti prego svegliati>>, gli afferrai una mano, anch'essa ricoperta dal suo sangue e la strinsi forte tra le mie, non poteva lasciarmi così. Dovevamo ancora fare mille viaggi insieme, dovevamo ancora discutere su quanti bambini avere e dovevamo sposarci, lui doveva ancora farmi una bellissima proposta di matrimonio ma soprattutto dovevamo amarci. <<Non mi lascerai sola capito? Apri quei cazzo di occhi Thomas!>>, il dolore si trasformò inspiegabilmente in rabbia, non riuscii a calmarmi e Damon dovette allontanarmi da lì. <

<Ora basta, non è così che salverai Thomas. Vedi di calmarti altrimenti ti chiudo in una stanza e ti faccio uscire solo quando il dottore sarà andato via>>, aveva ragione ed io lo sapevo, ma in quel momento e in quel contesto, non riuscivo a non pensare a quanta rabbia mi facesse sapere che, se lui era in queste condizioni, la colpa era della sua stessa madre, una madre che fin ora aveva probabilmente solo finto di volergli bene e questo mi faceva imbestialire. <<No, non capisci Damon io devo stare vicino a lui, devo fargli forza! Quella stronza di sua madre la pagherà cara per ciò che gli ha fatto>>, presi a pugni il petto di Damon che in quel momento era l'unica cosa che riuscivo a vedere, lui con tanta pazienza, mi bloccò i polsi e semplicemente mi avvolse in un abbraccio, dandomi modo di sfogare il dolore che provavo. <<Lo so cosa provi, ma non è il momento di pensare a Stephanie, ok? Puoi starne certa che la pagherà, ha preso in ostaggio la madre dei miei figli, ha quasi ucciso il fratello della madre dei miei figli, credi che me ne starò con le mani in mano fin quando lei non decide di farsi viva? Devo solo aspettare il momento giusto e sicuramente non è adesso, visto che devo pensare al tuo ragazzo>>, avevo bisogno di quell'abbraccio per cacciare tutte le lacrime che avevo voluto trattenere, Damon mi accarezzava i capelli dolcemente e io mi stringevo a lui, perché in quel momento, era come un fratello per me. In realtà lo era già da un po', tra me e Damon si era instaurato un bellissimo rapporto da quando quel bastardo di Josh mi aveva tradita, umiliata e trattata male. Damon era stato la mia salvezza, mi aveva accolta a casa sua senza se e senza ma, mi aveva fatto da barriera nel momento in cui la vita era troppo sfrontata con me, mi aveva protetta forse più di quanto era necessario e sapevo che anche per lui fosse la stessa cosa. <<Perché doveva capitargli una cosa del genere? Perché proprio a lui che non ha mai fatto niente di male nella sua vita?>>, <<non lo so Beth, ma so che non è il momento adatto per pensarci, adesso dobbiamo pensare a Thomas>>, annuii e mi strofinai gli occhi, lo seguii e mi coprì la visuale con il suo corpo, il dottore era arrivato. <<Sia chiaro Damon, quando ti ho detto che se ti fosse servito un piacere mi avresti potuto chiamare, non intendevo coprire una rissa o chissà che altro>>, iniziò a inveire contro l'uomo che mi nascondeva dietro di sé, probabilmente per non farmi vedere Thomas. 

<<Lo so, ha ragione dottor Salvo ma ho bisogno del vostro aiuto. Dei ladri sono entrati in casa e l'hanno pestato. Non sono riuscito a fermarli e non ho visto i volti, erano coperti da passamontagna, mi serve aiuto>>, <<potevi portarlo in ospedale, perché non l'hai fatto?>>, questo tizio faceva troppe domande a cui non potevo rispondere. <<Possiamo non perdere altro tempo per favore? Non vede in che condizioni sta, allora ci aiuta o lo lascia morire per fare domande?>>, sbottai allontanandomi da Damon per avvicinarmi al dottore, indicai il punto in cui c'era il mio ragazzo privo di sensi e così si arrese alle domande, afferrò la sua valigetta e si mise i guanti. <<Ci sono andati giù pesante, questi ladri>>, commentò facendo un controllo generale di tutte le ferite che aveva sul corpo, gli tolse la maglia e scoprì altre ferite di cui non ero a conoscenza. <<Purtroppo non è quel tipo di persona che sa come difendersi>>, rispose scocciato Damon, era evidente che tutte quelle domande gli davano fastidio come a me. <<Non ci sono apparentemente ferite gravi, ma ha perso i sensi per il dolore. Gli farò una flebo ma dovrebbe farsi una radiografia ed ecografia all'addome per essere sicuri che non ci sono lesioni interne>>, guardavo ogni movimento del dottore, mi chiesi come avremmo fatto questi accertamenti se l'ospedale non era un opzione da considerare fattibile. <<Può effettuare l'ecografia lei? Magari la radiografia la facciamo privata quando si sveglia>>, propose Damon.

 Philip era stranamente silenzioso, pensieroso soprattutto, mi avvicinai a lui. In tutto quel casino avevo quasi dimenticato che sua figlia era stata rapita dall'ex migliore amica del suo grande amore e che Samantha, se quella donna non diceva il falso, era viva e vegeta. <<Cosa stai pensando?>>, gli chiesi accarezzandogli le spalle, era un po' come se fosse anche mio padre, in fondo la famiglia di Hope era sempre stata anche la mia. <<Com'è possibile che non mi sono accorto dell'inganno dietro la morte di Samantha? Ero così disperato per averla persa da non capire che non fosse lei?>>, <<l'amore ci rende ciechi Philip, l'hanno sempre detto ma in questo caso è stato il dolore a renderti cieco. Lo capisco, ti sei sentito morire quando l'hai persa e la ragione di colpo è sparita, c'era solo quel vuoto che ti aveva lasciato. Non fartene una colpa, eri un giovane ragazzo innamorato, addolorato e non potevi saperlo>>, si irrigidì sotto le mie mani e capii che stesse trattenendo qualsiasi cosa provasse in quel momento, lo stava tenendo per sé, come faceva sempre del resto. <<Secondo te dov'è adesso? Non so nemmeno se la riconoscerò vedendola dopo anni, sarà sicuramente cambiata. Adesso ho perso anche mia figlia, mi chiedo se non abbia sbagliato tutto dall'inizio>>, era un padre meraviglioso, nonostante i suoi trascorsi con la mafia e tutte le cose losche, aveva rinunciato a qualsiasi cosa per sua figlia e quindi non poteva non essere un padre meraviglioso. Mi strinse una mano, ancora ferma sulla sua spalla, come se si dovesse per forza aggrappare a qualcosa, per non perdere la ragione, per restare lucido anche se era complicato farlo in un momento del genere.

 <<Da quando mi ha conosciuto, sono stato un pericolo per lei. La verità è che forse se le cose fossero rimaste normali, non avrebbe rischiato la vita così tante volte. Avrebbe condotto una vita normale, spensierata, felice e probabilmente sarebbe stato molto meglio per lei, mentre io sarei rimasto il capo clan più temuto>>, era assurdo che pensasse ciò di sé stesso. Philip era quell'uomo che aveva avuto una vita dura ed aveva imparato ad essere duro con la vita, ma certamente non era un male nella vita di Hope.

All is lost.🌚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora