HOPE
Arrivai dopo neanche dieci minuti in aeroporto, prima dovevo assicurarmi che Damon non avrebbe fatto niente di insensato, solo per paura. Lo salutai e riposi in lui tutta la fiducia e la speranza che possedevo, perché nel caso in cui le cose si fossero messe male, avrei avuto bisogno di lui e dovevo solo sperare che lui, avesse l'opportunità per aiutarmi. Con il cuore in gola feci tutto quello che dovevo fare prima del volo, scrissi un messaggio ad Alessio e capii che non era molto distante da dove ero io, così mi incamminai per raggiungerli. Sentii le gambe cedermi quasi, quando vidi Alessio ma era solo, non c'era traccia dei bambini. Mi avvicinai con passo svelto e feci un respiro profondo per ricordare a me stessa che non doveva sospettare niente, mio marito. <<Hey amore>>, dissi gettandomi tra le sue braccia per salutarlo come una moglie saluterebbe suo marito dopo un mese di distanza, <<ben tornata amore>>, rispose senza scomporsi anzi, mi rubò un bacio. Mi guardai intorno e proprio quando stavo per chiedergli dove fossero i bambini, abbassando lo sguardo li vidi davanti a me, a dormire sui sedili. Abel era seduto composto e la sua mano era posata sulle spalle di suo fratello Arthur, che era seduto accanto a lui. In braccio ad entrambi c'era la piccola Alice, con il viso sulle gambe di Abel, che con la mano libera sembrava accarezzarle il viso. Fu la cosa più bella e dolce che vidi in vita mia. <<Si sono addormentati per noia credo, stavamo aspettando il volo che a tal proposito, arriva tra un quarto d'ora. Credo che dovresti svegliarli>>, mi avvolse tra le sue braccia e posò un bacio tra i miei capelli, mentre guardavamo con ammirazione la scena perfetta dei miei figli, finalmente ero con loro. <<Sì, credo che sia arrivato il momento di salutare i miei bambini e stringerli tra le mie braccia>>, annuii e mi allontanai con la scusa di svegliare i piccoli, poiché mi faceva ribrezzo anche solo il suo respiro sul mio collo. <<Alice tesoro, svegliati è tardi>>, accarezzai il viso della piccola me, e aspettai senza riscontrare risultati, se non un debole mugolio. <<Alice dai non fare i capricci>>, <<mamma non voglio andare a scuola>>. Poverina, non si ricordava nemmeno che erano iniziate ormai le vacanze di Natale, quindi le scuole erano chiuse.
<<Amore non devi andare a scuola, è chiusa! Dobbiamo prendere un aereo>>, <<sì mamma>>, fu in quel momento che si rese conto di parlare realmente con me e si alzò di scatto, spalancando i suoi occhi dolci. <<Mamma! Sei tornata!>>, mi saltò addosso e l'afferrai subito, facendole fare una piccola giravolta. <<Si amore mio, sono qui>>, sentii dei movimenti attorno a me e quando alzai lo sguardo dal viso di Alice, mi accorsi che anche i miei due ometti erano svegli e ci stavano osservando con un sorriso in volto. Quando posai la piccola, i miei ragazzi si avvicinarono e mi abbracciarono insieme. <<Mamma finalmente sei tornata>>, Arthur mi strinse forte a sé, come se avesse paura che non fosse vero. <<Be' potevi almeno avvisare che saresti andata via>>, Abel non fu così tanto dolce come il suo gemello, ma capivo la sua rabbia. Ero partita senza dire niente a nessuno dei miei figli, non li avevo nemmeno salutati. <<Hai ragione tesoro e vi chiedo scusa, a tutti voi. È stata una partenza improvvisa e non avevo tempo>>, Arthur che era il più tranquillo tra i due, mi strinse ancor di più. <<Non importa mamma, adesso sei qui con noi>>, ero felice che la pensasse così, ma temevo il rancore di Abel. <<Bene, adesso che la mamma è qui, non c'è bisogno più di partire, vero papà?>>, quel papà che aveva detto con tutta l'innocenza e calma del mondo, mi fece rabbrividire e mi fece pensare a quanto sarebbe bello che chiamassero il loro vero papà, in questo modo. <<In realtà no, dobbiamo partire lo stesso Abel ne abbiamo parlato già prima>>, non capii il motivo di quel volo, ma, a quanto pareva, aveva abbastanza fretta, voleva partire al più presto e io volevo scoprire il perché. <<Certo ne abbiamo parlato prima, tu ne hai parlato prima! Ti ho detto che non voglio lasciare i miei amici, e per stroncare la conversazione mi hai dato uno schiaffo!>>. Si era permesso di alzare le mani su mio figlio? Non doveva farlo. Mi girai di scatto nella sua direzione, con ancora Alice e Arthur ancorati sulla mia vita, e lo uccisi con lo sguardo.
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All is lost.🌚
RomanceSEQUEL DI "NOTHING IS LOST".🌻 Hope ha deciso di cambiare vita nel momento in cui ha scoperto di essere in dolce attesa mentre, il suo grande amore, non aveva alcun ricordo di lei. Si è trasferita in Italia, ha cresciuto i suoi figli come meglio pot...