54- Peggio del previsto.

22 1 0
                                    

DAMON

Osservai il liquido abbandonare la bottiglia proprio come una cascata, Elisabeth Brown aveva non pochi difetti, ma quello che odiavo di più, era senz'altro il suo cercare conforto nell'alcool anziché in un amico. Poteva non essere la persona più buona del mondo, ma tenevo a lei in modo particolare, forse sentivo la mancanza di mia sorella così tanto da farle da fratello maggiore o semplicemente, era riuscita a farsi voler bene, anche da uno come me, ai tempi in cui ero un uomo cupo, scontroso e pericoloso. <<Ma che fai! Questo si chiama spreco, in Africa pagherebbero oro per berlo e tu lo butti così!>>, <<Beth, in Africa vorrebbero l'acqua non la vodka, forse hai le idee confuse>>, alzai gli occhi al cielo, infastidito dal suo sguardo, era brilla e aveva bevuto una mezza bottiglia, in effetti mi aspettavo che fosse messa peggio. <<Sarà, ma resta uno spreco>>, si avvicinò come per assicurarsi che fosse realmente vuota la bottiglia che avevo abbandonato nel lavello, non era il momento di perdere la lucidità, poteva succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento e avevo bisogno del suo aiuto, con i miei figli naturalmente, perché nessuno di loro sarebbe venuto con me di persona, neanche Philip. Non avevo intenzione di esporli a un tale pericolo, ognuno di loro aveva già affrontato delle situazioni in cui non dovevano neppure trovarsi, adesso era mio compito impedire che questo accadesse ancora. <<Sai essere davvero uno stronzo quando ti ci impegni, Parker>>, acida come un limone, si allontanò dalla cucina e mi raggiunse in salotto, dove c'era il povero Thomas ferito, disteso sul divano sul quale volevo sedermi, avevo dimenticato che non era possibile farlo. Presi posto sulla poltrona in pelle beige accanto al divano, guardai Elisabeth che fece altrettanto, solo che il suo sguardo era decisamente più duro ed esprimeva quanto in quel momento mi stesse odiando per ciò che avevo fatto. <<Tutto bene voi due?>>, Thomas guardò intensamente prima la sua ragazza, poi il suo sguardo si posò su di me, <<tutto splendido>>, commentai abbassando lo sguardo per guardare il cellulare, mi era arrivato un messaggio da un numero che non avevo nella rubrica e che non conoscevo. "Non scomodarti, non riuscirai a trovarla. Furbo, ma non così tanto, un micro-cip non è difficile notarlo", cazzo doveva essere la pazza che aveva portato via Hope. Mi avvicinai a Thomas, doveva sapere il numero di sua madre, <<conosci questo numero?>>, per non fargli leggere il messaggio, avevo cliccato sul contatto, non volevo ancora allarmarli.

<<No, perché è successo qualcosa?>>, non era per niente un buon segno, ma dovevo rintracciare quel telefono, forse era l'unico modo per trovare il luogo in cui, probabilmente in questo momento, stavano torturando Hope, la mia piccola Hope. <<Non è successo niente, vado a fare una telefonata>>, mi voltai, non avrei potuto mentire ad Elisabeth allo stesso modo, lei aveva imparato a conoscermi e avrebbe capito solo guardandomi. Decisi che, per essere sicuro che nessuno ascoltasse la conversazione, dovevo uscire dal palazzo e così feci, mi fermai vicino ad un bar ancora aperto e composi il numero di uno dei miei uomini, mi servivano al più presto qui. <<Ascolta Timmy, abbiamo un problema>>, alcuni dei miei uomini erano rimasti a Los Angeles, solo i migliori erano su un aereo diretti a Napoli, ma dovevo rimanere qualcuno a gestire i Black Angels nel modo giusto in mia assenza e del mio sostituto ufficiale, e Timmy era quello più adatto e più abile con i computer, se c'era qualcuno capace di rintracciare quel cellulare, era sicuramente lui. <<Capo, cosa succede?>>, tutti i ragazzi mi chiamavano in quel modo, eppure avevo sempre insistito nel farmi chiamare semplicemente Damon, perché infondo, anche se avevo fatto tante cose orribili per avere quella posizione e per aprire le mie porte, non mi ci ero mai sentito capo. <<Ho ricevuto un messaggio, si sono accorti che Hope aveva un micro-cip addosso. Non potrò più rintracciarla, a meno che tu non mi aiuti a capire di chi è il numero dal quale hanno mandato il messaggio>>, <<certo che posso farlo, mandami il numero>>, sapevo che non si sarebbe tirato indietro, era l'unico ragazzo che sapeva fare qualsiasi cosa, eccellente in ogni campo. <<Bene, mettiti subito al lavoro Tommy, devi trovarlo il prima possibile e già che ci sei, cerca di trovarmi la posizione esatta, così sarà più facile trovarla>>, <<certo, dammi almeno una mezz'ora e ti invierò tutto>>, be' era modesto, avrebbe anche potuto metterci meno di trenta minuti, era davvero un piccolo genio, forse sprecato per la vita che aveva deciso di condurre, ma aveva cervello.

All is lost.🌚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora