THOMAS
Non capii niente, all'improvviso fu come vedere pellicole scorrere una dopo l'altra, formando un film del tutto inaspettato. Poi mi resi conto che non si trattava affatto di un film, nessuna finzione, quella era la vita reale. Avevo visto l'inizio, l'entrata serena di mia madre che io e Beth avevamo accolto con amore, l'invito ad Hope nel parlare con colei che un tempo era sua madre, riuscii a convincerla per giunta. Poi ci fu la volta dell'arrivo di Hope a casa mia, non era serena ma sembrava intenzionata a farla parlare, l'ascoltò e scoprì che sua madre, defunta da ormai troppi anni, era in realtà viva. Era stata una rivelazione che aveva suscitato in tutti del gran stupore e molte domande, ma quello che sarebbe accaduto dopo, non l'avrebbe immaginato nessuno di noi. Dal nulla, sbucarono fuori troppi uomini per contarli sulle dita, uomini che avevano preso di mira tutta la sua famiglia, tutta tranne mia madre. Allora capii che era stata lei, proprio lei a portare quegli omoni armati in casa mia, che per giunta mi aggredirono, ammazzandomi di botte. Mi resi conto, mentre perdevo i sensi e Hope veniva portata via in ostaggio, che non conoscevo affatto mia madre. O che semplicemente aveva smesso di esserlo da tempo. Una madre non avrebbe ammazzato suo figlio, tantomeno avrebbe assistito alla sua morte senza muovere un solo dito, senza un battito di ciglia. Mi sentii una fitta alla nuca quando cercai di alzarmi e impedire al medico di fare altre domande tipiche dei medici. Stavo bene adesso, non c'era bisogno di sapere davvero tutto quello che quell'uomo chiedeva di sapere eppure nessuno fermava le sue incessanti domande. Da due ore ero sveglio, soltanto due e già mi avevano sottoposto ad un interrogatorio che parve essere infinito. <<Allora Thomas, un'ultima domanda e ho finito. Cosa ricordi esattamente?>>, non era né facile né complicato dirlo. Ricordavo perfettamente l'ultimo colpo incassato, che non riuscii ad evitare nemmeno volendo. Un uomo, uno in particolare, si era accanito su di me e mi aveva conciato davvero male. Tuttavia, non risposi d'impulso, poiché dalla poltrona di fronte al divano, Damon mi guardava e quello sguardo voleva dire solo una cosa: il medico non sapeva ciò che era successo e non doveva saperlo. <<Non ne sono sicuro, ricordo la sagoma di Damon o forse quella di Philip correre in mio aiuto. Ma non saprei dirlo con certezza, ho ricordi sfocati e confusi>>, risposi reggendo il gioco che aveva messo in mezzo sicuramente il mio futuro cognatino.
Certe volte dubitavo delle sue parole, aveva una tale abilità nel mentire che avrebbe potuto benissimo farlo anche con noi e non ce ne saremmo resi conto per niente. <<Capisco. Le consiglio massimo riposo Thomas, ha un polso fratturato, fortunatamente nulla di grave e due costole rotte>>, non avevo notato prima d'ora la fascia che portavo al collo. Reggeva il braccio altrettanto fasciato, non era gesso quindi non era niente di preoccupante, adesso dovevano solo preoccuparsi di trovare Hope, io sicuramente non ero in grado di farlo, viste le mie condizioni. <<La ringrazio dottore per il suo aiuto, l'accompagno fuori>>, intervenne Damon trascinandoselo via, meglio così, non ero mai stato un bravo attore e quel medico sapeva essere davvero irritante. <<Cosa faremo adesso? Come troviamo mia sorella?>>, chiesi non appena ebbi la certezza che il medico fosse andato via, Damon rientrò e sembrò riflettere a lungo su come procedere con cautela. <<Ho messo una micro-cip addosso ad Hope quando l'ho salutata, non dovrebbero notarla ma noi possiamo rintracciarla così>>, be' era un fottuto bastardo furbo. <<Non sarà così semplice, dobbiamo prima dare loro il tempo di arrivare alla vera destinazione e sperare che non l'abbiano scoperta, poi rintracceremo il luogo e lo studieremo>>, intervenne Philip con determinazione, entrando nel mio campo visivo, assieme ad Elisabeth che subito mi venne incontro. Mi strinse così forte da farmi male ma non le dissi niente, ero fortunato ad averla nella mia vita, così tanto che il dolore non lo sentivo più. <<Non volevo farti spaventare, mi dispiace non sono bravo nel difendermi>>, le dissi cercando di calmare gli spasmi del suo corpo. Tremava quasi come una foglia, stava piangendo e non era cosa da tutti i giorni, soprattutto per lei. <<Non è colpa tua, credevo che ti avrei perso di nuovo. Non farlo mai più, mi sono sentita morire dentro>>, disse singhiozzando, oh mia dolce Beth. <<Non accadrà mai più, hai la mia parola amore mio>>, il momento dolce e sentimentale durò poco, Damon ci interruppe dopo un tenero bacio. <<Ok, basta smancerie, avrete molto tempo dopo che abbiamo attuato il piano ma adesso mi serve concentrazione. Thomas non prendertela ma fisicamente sei fuori uso quindi resterai qui e tramite cellulare mi guiderai verso il luogo indicato dal micro-cip.

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All is lost.🌚
RomansaSEQUEL DI "NOTHING IS LOST".🌻 Hope ha deciso di cambiare vita nel momento in cui ha scoperto di essere in dolce attesa mentre, il suo grande amore, non aveva alcun ricordo di lei. Si è trasferita in Italia, ha cresciuto i suoi figli come meglio pot...