DAMON
Era stato indescrivibile e non parlavo solo del bacio, parlavo dell'insieme e di quanto quel 'ti amo' abbia fatto impazzire il mio cuore, che da tempo, sembrava fermo. Aveva bisogno di Hope per tornare a pompare come prima, era il sangue e l'ossigeno che alimentava i battiti del mio cuore. Ed era mia, finalmente, dopo tutti questi anni, era di nuovo mia. Avevano ragione, mi dissero "il tempo non cancella" , ed era vero, il tempo non era stato in grado di cancellare quell'amore che ci aveva legati da giovani, il tempo non era stato in grado di dividere i nostri cuori. A malincuore mi staccai dalle sue tenere labbra, sapevano di ciliegia, quel gusto che le apparteneva da sempre, non era cambiato. <<E adesso che si fa?>>, chiese dopo un'infinità di tempo in cui avevo osservato ogni minimo particolare del suo viso. Aveva un nuovo neo sulla guancia sinistra, era quasi nascosto dai capelli. Era leggermente truccata, il che lasciava più spazio alla sua bellezza naturale, di mostrarsi. Mi avvicinai, come un lupo in cerca alla sua preda e l'annusai. Era ancora il mio profumo preferito il suo, e adesso potevo sentirlo ancora. Non era cambiato, non del tutto. Aveva sempre un odore singolare, delicato ma stravolgente. Riconobbi l'odore dei girasoli, mentre con il naso le sfioravo il collo, un brivido le percorse il corpo. <<Che stai facendo? Hai il naso freddo>>, si era giustificata così per aver rabbrividito, ma sapevo che il freddo c'entrava ben poco. <<Sto annusando il profumo più buono del mondo. Ma ha qualcosa di diverso, non è più un mix di girasoli e lavanda, ma non capisco cosa sia cambiato>>, <<è pesca, girasoli e pesca. Venendo in Italia non avevo la profumeria di Los Angeles al quale mi affidavo ogni volta, così ho cercato una soluzione e ho trovato quest'unico negozio che dava l'opportunità di crearti il tuo profumo>>, <<be' allora perché non crearne uno identico a quello che utilizzavi prima?>>. Mi allontanai quanto bastava per guardarla, le nostre mani erano unite, non sapevo nemmeno quando era successo. Sapevo però che quel gesto mi riscaldava il cuore, sapevo di averne bisogno. <<Perché avevo cambiato casa, città e vita. Mi serviva qualcosa di nuovo anche nel mio profumo, ma non avrei mai abbandonato i miei amatissimi girasoli>>, feci l'errore di guardarla negli occhi e mi persi in quest'ultimi. Luccicavano, avevano quella luce che la caratterizzava ma che, non le avevo visto, fino ad ora.
Nemmeno con lui, nemmeno con suo marito brillava così tanto. Un ricordo tornò alla mente, quel ricordo in cui le dissi che brillava di luce propria, e che ne aveva così tanta, da offuscare chiunque altro. Ricordavo che rispose dicendomi che non era vero, che la sua luce ero io e che brillava grazie a me. Disse che lei era un girasole, uno dei più belli secondo il mio parere, e che come ogni girasole, per vivere aveva bisogno del sole, ed io ero il suo. Lì per lì lo trovai insensato, stupido quasi, ma adesso potevo capire perché pensava quelle cose. Solo che si sbagliava, non ero io ad essere il sole, era lei. Io ero semplicemente quel girasole che viveva grazie a lei, e quando andò via, mi resi conto che aveva torto. <<Lasciami dire che è sempre e comunque il mio profumo preferito, anche se con qualche sfumatura diversa>>, non disse nulla se non un flebile 'grazie' e in seguito un piccolo sorriso. Quel dannato sorriso che avevo pensato tanto, che la notte non mi faceva dormire. Quel sorriso era di nuovo davanti a me, e cosa più assurda ma importante, non era la mia immaginazione. C'era davvero. <<Non hai risposto alla mia domanda>>, mi fece notare, anche se in quel momento non ricordavo nemmeno quale fosse la domanda. <<Scusami, ero distratto per ovvie ragioni. Cosa mi avevi chiesto?>>, <<ti ho chiesto adesso cosa faremo, insomma i bambini sono ancora nelle sue mani chissà dove, e noi... Be' di quello ce ne occuperemo dopo>>, aveva ragione, la cosa più importante al momento era mettere in salvo i ragazzi. Adesso c'era tutto il tempo a nostra disposizione per recuperare. <<Direi di proseguire con l'effetto sorpresa visto che non sappiamo dove siano. Prendi il cellulare e chiamalo, così come se fosse una chiamata qualsiasi. Poi gli accenni del tuo ritorno in Italia e vedi come reagisce, successivamente vedremo cosa dire, tanto puoi mettere il 'muto' e posso suggerirti cosa dire>>, se non avremmo risolto nulla così, non ci restava altro che attaccare per primi, anche se non sapevamo esattamente dov'era. <<Va bene>>, ci dirigemmo in auto un'ulteriore volta e per non dare nell'occhio, misi in moto e guidai a caso in giro per Milano.
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All is lost.🌚
RomanceSEQUEL DI "NOTHING IS LOST".🌻 Hope ha deciso di cambiare vita nel momento in cui ha scoperto di essere in dolce attesa mentre, il suo grande amore, non aveva alcun ricordo di lei. Si è trasferita in Italia, ha cresciuto i suoi figli come meglio pot...