9. Batticuori
«Buongiorno» dico entrando in cucina, continuando a stropicciarmi gli occhi.
È lunedì, ma il ricordo dello scorso pomeriggio è ancora talmente vivo in me che non faccio altro che pensare a me e Niccolò sfrecciare in macchina felici per le vie di Roma illuminate dal sole del primo pomeriggio e dalle luci dei lampioni per accendere le vie buie durante il sorgere della luna.
Abbiamo infatti trascorso insieme l'intero pomeriggio e parte della sera, abbiamo mangiato un semplice panino con la porchetta seduti su una panchina, cosa che non sono abituata a fare e che forse nemmeno avevo mai fatto. Abbiamo parlato, parlato e parlato per ore, abbiamo iniziato a conoscerci e a scoprire cose l'uno dell'altro prima totalmente sconosciute ed impensabili e abbiamo riso a crepapelle nell'ascoltare alcune vicende della nostra, anche se breve vita, decisamente esilaranti.Ci siamo salutati poi quando l'orario sul display dei nostri cellulari segnava mezzanotte meno venti. Era dalle due che eravamo fuori casa, da quando avevo abbandonato con un semplice messaggio tutta la mia famiglia, nonni compresi, per raggiungere quel ragazzo che ho sempre considerato decisamente insopportabile, ma maledettamente bello.
Restava maledettamente bello, soprattutto con la luce della luna che gli illuminava il volto mentre guidava attento per le vie di Roma con quel sorriso che rare volte ho visto, ma l'idea che ne fossi io la causa lo rendeva, se possibile, ancora più bello. Quello che era cambiato era invece il primo aggettivo che gli avevo attribuito: decisamente insopportabile. Per quanto poco lo abbia potuto conoscere in un pomeriggio soltanto, ho scoperto che Niccolò non è affatto ciò che vuole dimostrare. In qualche ora ho conosciuto un ragazzo simpatico, contrariamente a come si era posto a me negli anni, sensibile su certi aspetti ma anche un ragazzo che sa ascoltare e sostenere determinati argomenti senza risultare troppo invadente.«Sei fortunata che tua madre è andata via da poco...l'ho sentita davvero arrabbiata, che è successo ieri, problemi col pranzo?» domanda curiosa Anna sedendosi di fronte a me poggiando le mani sul marmo bianco della penisola. Le ho severamente proibito di fare qualsiasi cosa la mattina, almeno per quanto riguarda me stessa: sono grande e vaccinata, prepararmi una tazza di latte e tirar fuori un pacco di biscotti non mi uccide sicuramente.
«Se intendi il cibo, era come sempre buonissimo.» sorrido, mettendo il pentolino sul fuoco per scaldare il latte, per poi aprire il cassetto delle meraviglie, così mi è sempre piaciuto chiamare lo spazio dedicato a tutti i dolci e biscotti. Nonostante l'ampia possibilità di scelta data la grande quantità di cibo, i miei occhi si posano sempre e solo sullo stesso pacchetto.
I Batticuori sono i miei biscotti preferiti da quando ho cinque anni. Pensavo che se mi avesse vista mangiare quei dolci a forma di cuore al cioccolato il principe azzurro sarebbe arrivato da me col cavallo bianco e mi avrebbe portata con sé nel suo castello.
Forse guardavo troppi cartoni animati durante l'infanzia, penso.«Come sempre ti ringrazio.» mi sorride di rimando lei. «Quindi se il cibo non centra niente come mai tua madre era così arrabbiata?» continua, sempre più curiosa. Non ho alcuna intenzione di dire ad Anna che sono scappata con suo figlio, in primo luogo perché non so se Niccolò sarebbe d'accordo, e se così non fosse farli litigare è l'ultima cosa che vorrei, specialmente se la causa sono io.
«Sai come sono i pranzi con i nonni...ad un certo punto non ce la facevo più e me ne sono andata.» spiego con nonchalance mentre poso la tazza di latte fumante sulla tovaglietta e dopo aver gettato il pentolino in lavastoviglie mi accomodo di fronte agli occhi spalancati di Anna.
«E cos'hai fatto?» domanda stupita.
«Ho fatto solo un giro, sono tornata a casa che mamma ormai dormiva quindi forse è per questo che stamani era così arrabbiata.» dico lasciando cadere il biscotto nella tazza, recuperandolo poi con il cucchiaino dopo pochi secondi.
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Piccola Stella | Ultimo
FanfictionLudovica de Santis ha diciannove anni e la vita che tutti desiderano: una bella casa nel quartiere più bello di Roma, una famiglia abbastanza unita e ottimi voti a scuola. Pratica danza da ormai dodici anni eppure questa sembra essere l'unico spirag...