36. Ora che ho te
Sono rimasta senza parole di fronte all'affermazione di Gianmarco, ma il mio stupore non mi ha di certo impedito di accettare. Ho detto a mia madre di non sentirmi molto bene, le ho detto che non avendo le chiavi di casa mi sarei fermata da Benedetta dove avrei trascorso la notte. Quando le ho detto che sarei andata via con Gianmarco però i suoi occhi si sono illuminati, come se le avessi appena messo in mano l'ultima borsa di Celine di cui parlava poco fa con le altre donne. Anche mio padre era d'accordo, contrariamente a mio fratello non molto entusiasta del fatto che me ne andassi lasciandolo da solo. L'ho abbracciato forte riempiendolo di baci sussurrandogli all'orecchio la mia vera destinazione. I suoi occhi si sono illuminati ed un sorriso si è fatto spazio sul suo volto. Mi ha giurato di tenere la bocca cucita e una volta salutato gli amici dei nostri genitori io ed il ragazzo ci siamo catapultati nella sua macchina. A differenza mia che devo ancora aprire il libro della patente, Gianmarco poco dopo aver compiuto diciotto anni si è iscritto a scuola guida e pochi mesi dopo già vantava di avere la patente tra le mani.
«E menomale che era un ragazzetto di San Basilio!» esclama Gianmarco arrivando di fronte alla casa di Niccolò. Rido alla sua affermazione, magari un giorno gli dirò che il misterioso ragazzo da cui mi ha portata è Ultimo, il cantante arrivato ingiustamente secondo allo scorso festival di Sanremo.
«Grazie ancora Gian, senza di te non sarei qui.» dico con un sorriso scendendo di macchina, seguita dal ragazzo.
«Figurati, voglio che tu sia felice con il ragazzo che ami.» non mi trattengo dal sorridere ma soprattutto non mi trattengo da stringerlo in un abbraccio. Solo così posso dimostrargli la mia gratitudine. È la prima volta che abbraccio Gianmarco in tutti questi anni che ci conosciamo.
«Ludovica?» una voce interrompe il nostro abbraccio. Mi volto e Niccolò mi appare davanti, con una t-shirt nera, nonostante le basse temperature, e un paio di pantaloni della tuta. Ha un'espressione indecifrabile. Non ha mai visto Gianmarco ma penso abbia intuito all'istante che il ragazzo abbracciato a me fosse lui.
«Nic!» gli sorrido, abbandonando la presa del ragazzo per gettarmi tra le sue braccia, che mi avvolgono con titubanza. «Ti presento Gianmarco, mi ha accompagnata lui fino a qua.» gli spiego, cercando di non far fraintendere niente a Niccolò che ha ancora uno sguardo carico d'astio. Non si avvicina nemmeno a Gianmarco, è come se fosse incollato all'asfalto.
«Mi avevi detto che vivesse di musica, ma non che era Ultimo! È un piacere conoscerti.» sorride Gianmarco non consapevole della delicatezza della situazione. Niccolò infatti non fa nemmeno un passo avanti per stringere la mano che il ragazzo davanti a lui gli ha allungato.
«Scusate, io vado dentro.» riesce solamente a dire prima di voltarsi e rientrare in casa, lasciando però aperto il cancello che permette l'ingresso.
«Scusalo Gian, non so cosa gli sia preso.» dico sinceramente.
«È geloso.» spalanco gli occhi. Dopo tutto quello che è successo tra noi, pensa davvero che possa provare dei sentimenti per un altro? Per un ragazzo dal quale mi sono addirittura fatta accompagnare qua e che gli ho presentato? Gli ho detto che lo amo, ha ancora dubbi?
«Non è possibile.» penso a voce alta, guardando il punto in cui qualche secondo fa Niccolò è scomparso.
«Vai da lui e spiegagli come stanno le cose, ci vediamo domani a scuola.» afferma prima di farmi un veloce cenno di saluto con la mano e montare in macchina.
Supero il cancello, chiudendolo, e mi addentro nella grande casa stile rustico alla ricerca del ragazzo il cui solo nome mi fa battere forte il cuore. Dove sei, Niccolò? Come in risposta sento una dolce melodia provenire da una stanza al piano terra. Cerco di seguire questa musica entrando in una zona della casa in cui non ero mai stata prima. Noto una porta semiaperta dalla quale proviene la melodia e sbirciando noto un pianoforte a coda bianco e di spalle la figura di Niccolò intento a schiacciare i tasti.
STAI LEGGENDO
Piccola Stella | Ultimo
FanfictionLudovica de Santis ha diciannove anni e la vita che tutti desiderano: una bella casa nel quartiere più bello di Roma, una famiglia abbastanza unita e ottimi voti a scuola. Pratica danza da ormai dodici anni eppure questa sembra essere l'unico spirag...