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43. Piccola stella

«No, non ce la faccio. Me ne vado.» è la decima volta che sento questa frase, ed è la decima volta che Niccolò esce dalla porta, rientrando subito dopo.

È sabato, questa mattina è venuto a prendermi fuori da scuola per portarmi a casa sua. Abbiamo pranzato, guardato un film e poi ci siamo iniziati a preparare per la cena che si terrà questa sera a casa mia. È la prima volta che esco con Niccolò senza dire una bugia, o quasi. Mio padre è al corrente di tutto e ha deciso di coprirmi con mia madre, la quale sa solamente che questa sera a cena avremmo una persona importante per me e che attualmente sono in biblioteca a studiare con delle amiche. Anna invece è rimasta un po' più stranita quando mio padre l'ha gentilmente invitata con tutta la sua famiglia, penso proprio che anche lei sospetti qualcosa ma come mio padre è rimasta in silenzio in quanto priva di prove certe.

«Stai tranquillo Nic, andrà tutto bene.» gli dico sicura, avvicinandomi per sistemargli la camicia, che per il nervoso ha finito per stropicciare tutta.

«La fai facile, tu. Ci sarà la tua famiglia che ti adora, e anche mia stravede per te.» dice freddo e scontroso. So che non è lui a parlare ma il suo stato d'animo, al momento molto negativo. Per questo non me la prendo anzi, faccio una piccola risatina guadagnandomi un'occhiataccia da parte sua. Un cantante che eh è esibito di fronte a centinaia di persone adesso teme una semplice cena con i miei genitori.

«Ti devo ricordare che ci saranno anche tuo padre e i tuoi fratelli? Tu almeno la mia famiglia già la conosci e sai che mio padre e Riccardo ti adorano, io non conosco nessuno tranne Anna e Valerio.» mio padre ha voluto fare le cose in grande invitando anche Sandro, Lorenzo e Valerio non facendo altro che aumentare la mia ansia. Oltre che alla paura della reazione di mia madre così facendo si è aggiunta la paura di non piacere alla famiglia di Niccolò, almeno già conosco uno dei due fratelli.

«Hai ragione, scusa.» afferma, scostandosi dal mio tocco per sedersi sul letto. «Cosa stiamo facendo? Non è troppo affrettato?» si prende la testa tra le mani, sospirando.
Non nego di esserci rimasta male, è da una settimana che non penso altro che a questa cena, immaginando ogni singolo particolare. C'è voluto del tempo per convincere Niccolò che fosse una buona idea, sapevo che sarebbe stato difficile ma pensavo che ormai si fosse convinto definitivamente. Ma evidentemente mi sbagliavo.

Mi avvicino a lui, sedendogli di fianco, ma non faccio in tempo ad aprire bocca che subito riprende a parlare, stavolta guardandomi negli occhi.
«Voglio dire, io sono felice di uscire finalmente allo scoperto ed essere libero di venirti a prendere sotto casa e non entrare più dalla finestra come un ladro. Ma come ci presentiamo stasera? Non ci siamo mai dati un'etichetta...» stavolta sono io a zittirlo.

«Non ci siamo mai dati un'etichetta perché non vogliamo dare un nome ad una cosa troppo grande.» da quando Niccolò ha confessato di amarmi ho capito che le etichette non sono importanti, ciò che conta veramente è sapere che io amo lui così come lui ama me, tutto il resto non conta. «Ci presenteremo semplicemente come due ragazzi che si amano.» gli afferro la mano, mentre lui si volta verso di me con sguardo stralunato, stranito, come se non capisse.

Subito la sicurezza nei miei occhi muore, perché mi guarda così?
«Perché noi ci amiamo, vero?» gli domando, spaventata. Il modo in cui mi ha guardata mi ha fatto pensare per un attimo di essermi sognata il momento in cui mi ha confessato i suoi sentimenti. Ma poi mi sorride e il mio cuore riprende a battere normalmente.

«Certo che sì, scema.» dice prima di tirarmi a sé per baciarmi dolcemente. «Ora andiamo, non voglio dare una brutta impressione arrivando in ritardo alla prima cena.» non è la prima volta che Niccolò cena in casa mia o con la mia famiglia, ma è la prima volta che succede da quando entrambi abbiamo i sentimenti più chiari, e questo rende tutto ancora più speciale e spaventoso di quanto lo fosse la prima volta che è successo.

Piccola Stella | UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora