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18. Fidati di tuo fratello

«Non mi scappi più, raccontami tutto.» dice mio fratello entrando senza preavviso nella mia stanza, sedendosi sul letto di fronte a me.

Alla fine io e Niccolò ci siamo addormentati sul divano con il dvd di Peter Pan che si è ripetuto all'infinito per tutta la notte. Subito appena svegli ci siamo preparati e abbiamo lasciato casa sua, diretti verso il centro della città. Era troppo tardi e non ce l'avrei mai fatta ad arrivare a scuola in tempo, per di più non avevo con me lo zaino con i libri. Così abbiamo mandato a quel paese la scuola e ci siamo diretti verso uno dei bar della capitale per fare colazione insieme, parlando del più e del meno. Ho parlato con Niccolò in questi due giorni come non ho mai fatto con nessuno ed ho scoperto cose su di lui, sulla sua carriera e la sua musica che mai mi sarei aspettata.
Una volta tornata a casa mi sono diretta nella mia stanza, fortunatamente entrambi i miei genitori sono a lavoro e quindi non c'è stato bisogno di impalcare chissà che strane storie dal momento che non sapranno mai della mia assenza o, come meglio si dice, buca.
L'unico a cui non sono potuta sfuggire è stato Lorenzo, che si è subito precipitato nella mia stanza. Dopotutto abbiamo un discorso in sospeso già da tempo.

«La scorsa sera quando sei tornato Niccolò mi ha scritto dopo cena dicendomi che era fuori casa ed io l'ho raggiunto, siamo andati a fare un giro per Roma ma poi abbiamo discusso. Dopo poco lui si è scusato per messaggio, e lunedì mi è venuto a prendere fuori scuola per portarmi nel quartiere dov'è nato per conoscere il suo migliore amico. Ieri è venuto a prendermi fuori dall'accademia, non avevo molta voglia di tornare a casa e così mi ha portato da lui, abbiamo mangiato, guardato un film e ci siamo addormentati.» faccio un breve riassunto di questi ultimi di giorni, di fronte all'espressione sbigottita di mio fratello che mi guarda con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta.
«Mi stai dicendo che ti ha portato a casa sua?» come immaginavo l'unica cosa che gli è rimasta in mente del mio racconto è il fatto di essere stata a casa di Niccolò, e chissà quante strane idee si starà facendo. Lorenzo è stato sempre molto protettivo nei miei confronti, anche se sempre nei giusti limiti. Con lui ho sempre potuto parlare di tutto, di cose di cui con un genitori non è facile confrontarsi senza cadere nell'imbarazzo. 
«Sì ma tranquillo, non è successo niente. Abbiamo solo guardato Peter Pan.» dico sorridendo al ricordo dei nostri corpi abbracciati sul divano.
«Peter Pan?» domanda, forse stupito dal fatto che un ventitreenne guardi ancora i cartoni animati.
«È il suo film preferito, ed è anche il titolo di uno dei suoi album.» lo informo. Anche se davanti a Niccolò faccio finta di non sapere niente della sua musica, sono a conoscenza di tutto ciò che riguarda Ultimo, come se avessi inghiottito la pagina Wikipedia, oltre a conoscere i testi di ogni sua canzone, di ogni suo album. 

Dopo attimi di silenzio Lorenzo riprende parola, spiazzandomi completamente. «Ti piace tanto, vero?»
Alzo timidamente il volto, dapprima abbassato, incontrando il suo su cui è dipinto un piccolo sorriso, né ammiccante o strafottente, solo un sorriso dolce, da fratello maggiore. Non è la prima volta che me lo chiede, se ne accorse la sera stessa in cui è tornato a Roma. Stavolta però è diverso, abbiamo trascorso tanto tempo insieme in situazioni che non si addicono molto a due semplici amici. È tutto cambiato, i miei sentimenti sono cambiati e si sono nettamente amplificati. «Da cosa lo capisci?» domando abbassando nuovamente lo sguardo mentre un sorrisetto lascia involontariamente il mio volto.
«Dal modo in cui ne parli, non appena qualcuno fa il suo nome ti si illuminano gli occhi. Non ti ho mai vista così per un ragazzo, ora ad esempio sei imbarazzatissima.» mi prende in giro ridendo, mentre con una mano accarezza la mia guancia. «Se ti piace così perché non glielo dici? A sentire i tuoi racconti anche lui sembra pazzo di te, e non poco.»
Immediatamente mi tiro su, regalando a mio fratello uno sguardo a dir poco scioccato, come a dirgli che è un pazzo. «Ma sei pazzo? Pensa che figura ci farei se lui non ricambiasse. Rischierei solamente di rovinare una bella amicizia che si è creata.» tengo veramente molto al bel rapporto che si è creato tra me e Niccolò, e se dovesse sciogliersi solamente a causa dei miei sentimenti non ricambiati non me lo perdonerei mai.
«Ti posso dire che uno che si comporta così ha ben altro in mente che semplice amicizia, fidati di tuo fratello.» Lorenzo alza un sopracciglio, guardandomi con aria di chi la sa lunga.
Sbuffo sonoramente, stendendomi completamente sul letto. «È che ho paura.» ammetto. «Metti caso Niccolò provi lo stesso per me, stare con lui sarebbe troppo difficile. Volendo o no Niccolò è un cantante famoso in tutta Italia, ha fatto un tour e sicuramente ne farà altri, molto più grandi, lunghi ed impegnativi. Non ci vedremmo mai, dovrei far fronte a tutti i commenti negativi che riceverei...io non so se sono adatta per reggere tutte queste cose.» spiego, portandomi una mano sul volto. 

Lorenzo mi afferra una mano, costringendomi ad alzarmi e a guardarlo negli occhi. «Sai quanti cantanti famosi al mondo ci sono, e sai che praticamente tutti hanno una fidanzata sempre viva e vegeta? A te interessa Niccolò, non Ultimo. Lascia il personaggio e la carriera da parte, lascia tutti i commenti negativi che riceverai da parte perché sarebbe assolutamente normale, ci sono passate tutte! Magari ci saranno periodi in cui non vi vedrete spesso, ma questo non farà che aumentare il desiderio di stringervi di nuovo, anche se tu potrai sempre accompagnarlo nei suoi concerti!» gli sorrido. È la persona che mi conosce meglio di tutti al mondo, eppure non ci vediamo praticamente mai se non quelle poche volte all'anno da quando si è trasferito.

 Apprezzo veramente tanto il fatto che provi sempre a tranquillizzarmi e che per me ci sia sempre, eppure la cosa di cui stiamo parlando non ha alcun senso, perché non accadrà mai.

«Ti ringrazio Lore, ma stiamo parlando di una cosa che non esiste. Io e Niccolò non ci siamo nemmeno mai baciati, e se avesse voluto farlo l'avrebbe fatto in questi giorni. Perciò non c'è niente a cui pensare.» siamo stati sempre da soli in questi giorni, mi ha portata persino a casa sua. Se avesse voluto anche solo darmi un bacio, l'avrebbe fatto senza alcun problema perché ogni momento era adatto, l'atmosfera era sempre perfetta. Ma non l'ha fatto, neanche ci ha mai provato.
«Come vuoi tu, ne riparleremo.» alza le spalle, avvicinandosi poi a me per depositarmi un bacio tra i capelli. «Anna ci aspetta giù per pranzare, andiamo.» mi informa ed insieme scendiamo le scale per dirigerci verso la cucina dove Anna ci aspetta con due piatti di pasta fumanti ed un sorriso a trentadue denti sul volto.


Dopo la nottata passata con Niccolò, Lorenzo fa un bell'interrogatorio alla sua sorellina con lo scopo di capire più a fondo i suoi sentimenti, molto più definiti rispetto a qualche giorno prima. A Ludovica Niccolò piace, e anche parecchio...ma sarà lo stesso per il cantante? Non so se avete notato ma questi capitoli sono più corti rispetto ai primi, spero comunque che vi piacciano :)🤍

Piccola Stella | UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora