52. Casa
NICCOLÒ
Scendo dal muletto che mi ha accompagnato dall'ingresso del palco fino ai camerini. Sono avvolto da un asciugamano bianco a coprire il mio volto estremamente stanco. Sono sfinito, ma immensamente soddisfatto di ciò che sono, che siamo, riusciti a creare stasera.
Non ho nemmeno il tempo di capire cosa stia succedendo che sento una presenza piombarmi addosso, fiondandosi tra le mie braccia e stringendomi a sé. Non ho bisogno di abbassare lo sguardo per capire di chi si tratta, lo percepisco dal mondo in cui mi tiene forte, come se avesse paura di farmi scappare.
Accarezzo piano i suoi capelli, depositandovi un bacio sopra. Si separa da me quanto basta per guardarmi negli occhi. Stessa cosa faccio io, la guardo come se non esistesse cosa più bella di lei. Ed è vero.«Nicco io...non so che dire, è stata una serata piena di emozioni che non so descrivere...è stato magico. Tu sei stato magico. Sono fiera di te, amore.» afferma, non riuscendo a trovare le parole giuste per descrivere la serata. A dire il vero anch'io mi trovo in difficoltà, soprattutto dopo aver sentito il nomignolo con cui mi ha chiamato, ma a cui dato il mix di emozioni che ho dentro, non faccio troppo caso. Non credo basti un solo aggettivo che possa racchiudere tutte le emozioni che ho provato nel vedere il mio pubblico, nel sentir cantare 64.000 persone le canzoni che scrivevo in camera mia quando scappavo da scuola e il mondo era un punto nero.
«Facciamo che me faccio 'na bella doccia, poi andiamo a casa e mi racconti tutto.» anch'io sono impaziente di stare con Ludovica, voglio che mi racconti tutte le emozioni che ha provato questa sera sotto al palco quando ho cantato Piccola Stella, quando ha sentito le sue canzoni preferite, se si è sentita a disagio nell'ascoltare invece quelle dedicate a Federica e come si è sentita quando sono sceso dal palco, dedicandole davanti a tutti la mia canzone inedita, senza vergogna. Voglio tutto questo ma sento che se prima non faccio una doccia potrei morire da un momento all'altro.
«A casa..?» mi guarda, corrucciando la fronte.
«A casa mia. Tra qualche oretta ci raggiungeranno anche gli altri.» specifico, mi hanno promesso una grande sorpresa a fine concerto. «Prima vanno a bere qualcosa a Trastevere ma io ho rifiutato subito, sapevo che sarei stato troppo stanco e poi ho voglia di stare con te, di sapere le tue impressioni sul tuo mio primo concerto.» sorride alla mia frase, mentre le sue guance si tingono leggermente di rosso. Amo vedere che nonostante siano passati mesi, nonostante mi abbia mostrato se stessa al cento per cento sotto ogni forma si imbarazzi ancora quando le dico qualcosa di dolce o le faccio qualche complimento. È ciò che la rende pura, e se possibile, ancora più bella.
*
«Quando hai cantato La Stella Più Fragile Dell'Universo sono scoppiata, sai quanto mi piaccia.» si porta le mani sul volto, sorridendo imbarazzata. Questo suo lato così tenero mi fa letteralmente impazzire.
«L'ho cantata pensando a te.» ammetto, passando una mano sui suoi capelli, dolcemente. So quanto sia importante per lei quella canzone, quanto desiderasse che qualcuno gliela dedicasse, ed io stasera l'ho fatto, le ho dedicato ogni singola parola.
Senza dire niente mi abbraccia, poggiando la testa sulla mia spalla. Siamo sdraiati sul divano, in attesa dell'arrivo dei ragazzi.«Hai realizzato uno dei miei sogni.» dice piano, facendomi inevitabilmente sorridere. Amo vederla felice, e ancor di più sapere che la causa del suo sorriso sono io. Ed ho capito che farei qualsiasi cosa pur renderla così raggiante, pur di vedere quel sorriso che tanto amo sempre sulle sue labbra.
«Sbaglio o poco fa mi hai chiamato amore?» mi torna in mente questo piccolo dettaglio, su cui prima non ho avuto il tempo di soffermarmi. Tutto sudato e reduce dal mio primo Olimpico l'unica cosa a cui pensavo era una bella doccia e un po' di riposo per mettere a fuoco tutto ciò che era successo. Ma ora che sono sul divano, con la testa di Ludovica poggiata sul mio petto, mi è ben facile concentrarmi anche sui piccoli dettagli come questo.
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Piccola Stella | Ultimo
FanfictionLudovica de Santis ha diciannove anni e la vita che tutti desiderano: una bella casa nel quartiere più bello di Roma, una famiglia abbastanza unita e ottimi voti a scuola. Pratica danza da ormai dodici anni eppure questa sembra essere l'unico spirag...