Capitolo 1

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"dai Maria!" Sabrina ridacchiava dandole un bacio sulle labbra, cercando di divincolarsi dalla presa salda delle mani dell'altra sui suoi polsi.
La pressava col suo corpo sulla porta del camerino, lontano dagli sguardi di tutti e dalle telecamere puntate addosso per ore, sorrideva, le accarezzava i capelli, le lasciava baci teneri sulla pelle che ogni volta che le stava accanto si accaldava e si arrossava.
La sensazione più bella che potesse provare da quando riusciva a ricordare.
"Eddai che non ti faccio niente" ridacchiava con lei, punzecchiandola e prendendola per i fianchi, lasciandole i polsi, ogni volta che stavano sole, ossessionata dalle sue forme, dai suoi fianchi rotondi, dal suo seno che cadeva leggermente a causa degli anni e anche della semplice forma.
Ma quanto le piaceva nonostante tutto... Anzi forse era proprio quello il motivo per cui le piaceva così tanto.
Sabrina era così femminile, così piacevole da avere accanto fisicamente e non solo.
Si morse il labbro sorridendo estasiata e completamente persa in quello che stava guardando.

"Maria?! Ooh?"
Mi giro di scatto sentendo una voce che mi chiama.
Chissà da quanto mi chiamava.
"Maria ma non mi avevi sentito chiamarti dal fondo del corridoio??" mi sorride inclinando la testa.
No che non l'avevo sentito... Io pensavo a tutt'altro veramente, anche ora che mi stava parlando io c'ero e non c'ero.
"ma che fai fissi la porta del camerino?"
Rudy mi prende in giro, come sempre.
Sorrido abbassando lo sguardo, lui può permetterselo, glielo concedo come lui fa con me.
"ma no mi ero fermata a ragionare e per caso ho fissato la porta"
Mi porto una mano fra i capelli scuotendoli e cercando di non far notare l'imbarazzo.
"aspetti Sabrina?"
Non mi fa altre domande al riguardo, forse ha notato l'imbarazzo... O forse sa che non amo questo genere di domande.
Mi capita spesso di fermarmi a riflettere fissando punti a caso del mondo ultimamente.
Nessuno però sa cosa immagino, a cosa penso, cosa vedo davanti ai miei occhi in quei momenti così intimi che mi prendono alla sprovvista.
"mh? Ah si, si volevo veder se è pronta"
Rudy annuisce tranquillamente e mi passa davanti.
"ok allora io intanto vado dilà a sistemare il microfono, cominciamo fra poco?" sorride tranquillo e io mi rilasso un po'.
Non so se ha notato o no le mie guance rosse e il mio imbarazzo, ma in ogni caso lo ringrazio mentalmente per aver fatto finta di nulla.
Annuisco e gli sorrido.
Ci salutiamo e mi rigiro verso la porta di quel camerino.
Batto le palpebre un paio di volte cercando di concentrarmi e poi busso.
Non mi apre lei, non vedo i suoi capelli lunghi e castani, ma un ciuffo biondo e due occhi azzurri.
Stringe un pennello in mano e una matita.
"ciao" mi sorride.
Boh, sembra più un ghigno che un sorriso... Mi convinco di essere io paranoica e faccio un passo avanti.
"posso entrare?" la domanda è retorica... Certo che posso entrare, ma cerco di esser cortese perché non siamo molto in confidenza io e lei.
"AO ma chi è? Se so gli autori dí pure di star tranquilli che so pronta in du minuti"
Sento la sua voce e mi vien da sorridere istintivamente.
"no no, è... " mi squadra e io ancora non capisco se sono io oppure le sto proprio sulle scatole "...Maria"
"aaaaah strano che la signora se faccia viva prima della registrazione, di solito io vengo prelevata da qua e messa sulla seggiola come l'ultima delle figlie della serva"
Rido.
Lei mi fa così ridere... Sempre... Mi fa star bene.
"ciao cafoncella! Posso entrare? "
"intanto cafoncella ce chiami tu sorella"
"che non ho"
"che non hai ma ce la chiami lo stesso, comunque puoi entrá si, si"
Sorrido soddisfatta e la donna che è venuta ad aprire si scosta dopo avermi guardata ancora dalla testa ai piedi.
La vedo, si guarda allo specchio e si tira leggermente la pelle del viso ai lati sbuffando in po'.
Non si gira a guardarmi, sa che sono lì dietro che la osservo.
"sei bella non c'è bisogno che fai così"
Si lascia le guance e sento la porta chiudersi dietro di noi.
Istintivamente mi avvicino come se avessi paura che l'altra possa avvicinarsi a lei prima di me e non lasciarmi più spazio per interagire con Sabrina.
"so piena de rughe"
Sorrido mettendomi dietro di lei con le mani sulle sue spalle.
Le porto i capelli all'indietro giocandoci un po' mentre lo faccio e poi le accarezzo le guance.
"sei bellissima"
"so vecchia..."
I passi dell'altra si avvicinano e io lo percepisco.
Se avessi le orecchie come i miei cani si sarebbero viste muoversi e girarsi all'indietro per controllare quel rumore che mi infastidisce.
"questo non significa che tu non sia bella"
Le poso un bacio sulla guancia e già mi sento morire.
Mi sento la pelle bollente e spero che nessuno in quella stanza se ne sia accorto.
Lei arrossisce un po' e abbassa lo sguardo.
So che le fanno piacere i miei complimenti... Ma non per lo stesso motivo per cui io amo farglieli.
Credo.
Però ne sono abbastanza certa.
Non so se esiste persona più etero di lei.
Forse la persona che mi ha aperto la porta e che ora ci ha raggiunte e si è fermata dietro di noi e ci guarda dallo specchio non gradisce questa mia vicinanza con Sabrina e mi chiedo cosa mai io abbia fatto di strano.
Ma sarò io paranoica di sicuro perché finisco sempre per far così.
Mi convinco delle cose e poi penso siano la realtà.
"te piace sto vestito? E Marí rispondi bene eh!" mi guarda dallo specchio e unisce l'indice e il pollice a formare un piccolo cerchietto come a volermi rimarcare che 'devo rispondere bene'.
"ma che significa rispondi bene" mi viene da ridere.
Quanto è adorabile.
Le porgo la mano e la faccio alzare per guardarla bene mentre lei si lamenta dicendomi di non rompere 'er cazzo'.
Fingo di essere sola con lei in quella stanza altrimenti non riuscirei a rispondere bene come vorrei.
"ti sta bene il blu... Sei... Molto bella..."
Mi mordo il labbro.
Si ma cazzo, non sono riuscita a trattenermi e l'ho fatto.
Lei fa un giro su sé stessa e i veli blu volano lontano dalle sue gambe assieme ai suoi capelli che si staccano dalle spalle.
Ha un fermaglio a forma di farfalla a tenerle i capelli solo sulla parte superiore della testa, il resto cade delicatamente lungo il suo corpo.
Sono cresciuti di nuovo... E io li trovo così belli... Così sexy... Mi chiedo cosa si provi a svegliarsi la mattina con quei capelli sparsi addosso.
Con quelle ciocche posate delicatamente sul mio seno scoperto dopo aver passato la sera a far l'amore.
"ah te piace? Menomale vah... Dai hai risposto bene"
Annuisco distrattamente e quando ritorno in me mi rendo conto di quanto cazzo sono rincoglionita per lei.

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