❝Sotto la maschera perfetta, si nasconde sempre un desiderio proibito: benvenuti al Wicked.❞
Trama:
Adelaide Spencer e Theodore Lancaster sono i due migliori studenti del corso PPE a Oxford e acerrimi rivali accademici. Adelaide, di una prestigiosa...
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(Se scorri sopra, c'è una canzone)
❛ ━━･❪ ❁ ❫ ･━━ ❜ Chapter O: Il fuoco di Prometeo
"Prometeo portò il fuoco agli uomini e in tal modo trasformò una forma selvaggia in una forma umana." - Karl Marx
Theo
Se avessi saputo prima l'effetto catastrofico che Adele avrebbe avuto su di me, sulla mia vita, quella sera sarei salito sulla mia Phantom, avrei spinto il piede contro l'acceleratore e sarei andato via; lasciandomi tutto alle spalle.
I Portishead, lo Château Margaux, l'odore pungente delle sue fotografie appena stampate, i suoi occhi da cerbiatta che mi scrutano e che mi fanno dimenticare di essere Theodore Louis Lancaster.
'E com'è che ti fa sentire, Theodore?' Vi starete sicuramente chiedendo e io vi lascio una risposta semplice e banale: Nessuno. Lei, ma sorcièrette, mi cuce addosso una vulnerabilità del tutto imbarazzante, e adesso non pensate di me come un tipo con una mascolinità pregiudiziale, uso l'aggettivo imbarazzante esclusivamente perché la vulnerabilità non è ammessa a uno come me.
Chiedeteglielo a mio padre lui, da buon uomo d'affari cinico e calcolatore, ve lo saprebbe spiegare meglio, ma in chiave sintetica: ai Lancaster non è permesso essere tangibili tantomeno per una donna, donna la cui famiglia è inoltre in rivalità con la mia.
Un Natale, proprio lui, durante la nostra solita cena alla Manor House, mi regalò un libro. Io ne fui subito contento, giacché mio padre non era avvezzo a certi affetti, lo presi in mano come se fosse fatto di cristallo e lessi subito il titolo sulla copertina: 'Così parlò Zarathustra'. Non avevo ancora affrontato nulla di quel filosofo, non ero che appena un liceale, mi ci vollero ben quindici giorni per capire il fine ultimo di quel gesto, che all'impatto reputai affettuosamente paterno, lo decifrai quando mi imbattei al capitolo intitolato "Del matrimonio e dei figli".
"Ma io ti domando: sei tu tal uomo che possa desiderare un figlio? Sei tu il vittorioso, il sacrificator di te stesso, il dominatore dei sensi, il sire delle tue proprie virtù? Questo io ti domando.
O il tuo desiderio t'è suggerito dalla bestia che è in te, dal bisogno? O dalla solitudine? O dal malcontento di te stesso?"
Quel regalo, che tanto mi pareva affectueux, era più un avvertimento, un mettermi in guardia sulle mie future mosse. La mia indole, dapprima sensibile e propensa al fiabesco, si trasformò in quello che sono adesso:Theodore Louis Lancaster, anche soprannominato "Il principino di Kensington" o anche "Il testa di cazzo che non richiama mai", scusate la licenza poetica, ma capirete che sono una persona alquanto onesta e priva di filtri.
Ritornando ad Adele, vi ho detto che la sua famiglia è rivale della mia, è vero, solo che è più una rivalità platonica, data dall'ingordigia e dall'insicurezza di mio padre. Tra i ricchi di Londra, tutti si conoscono, la famiglia Spencer è nota sia per le loro ricchezze ma soprattutto per l'essere difformi dalla loro classe sociale: raramente frequentano gli Affair mondani o presenziano agli eventi di beneficienza, tranne ovviamente se sono loro ad organizzarli, e poi sono anche degli artisti. Gli artisti ripudiano quelli come noi, anche se si ritrovano nella merda fino al collo di questa società, anche se hanno gli stessi soldi, loro faranno sempre in modo di sembrare "quelli diversi" o "quelli che la ricchezza non li ha cambiati".
