Chapter 41: Il verde inglese degli Spencer

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[Army Dreamers di Kate Bush]

"Four men in uniform
To carry home my little soldier"

"Four men in uniform To carry home my little soldier"

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Chapter 41: Il verde inglese degli Spencer

Adele

Mia madre aveva già fatto la sua scelta. La decisione era stata presa senza consultarmi, come spesso accadeva in casa nostra: lo stylist avrebbe portato una selezione di dodici abiti, tutti rigorosamente nelle sfumature del verde inglese, da cui avrei dovuto scegliere quello da indossare per la cena di stasera. Non si trattava di un verde qualunque, ma di una tonalità che nella mia famiglia assumeva un significato particolare. Venendo da una famiglia di artisti, avevo imparato che i colori non sono mai solo colori; sono stati d'animo catturati su una tela. E così, il verde nella mia casa non era mai solo verde, perché quello era il verde degli Spencer. Come il blu, il blu acciaio, così diceva mia madre, era sempre stato il colore dei Lancaster.

Ogni anno, dal giorno in cui avevo compiuto tredici anni, questa scena si ripeteva. Un rituale, ormai, che mi vedeva sempre nella stessa posizione: seduta nella poltrona rivestita di velluto della mia cabina armadio, mentre lo stylist, con la sua voce pacata e professionale, mi illustrava i pro e i contro di ogni abito. Come sempre, avrei dovuto provare, scartare, riprovare, finché non avessi trovato quello giusto. Ma quel processo, che per chiunque altro sarebbe potuto sembrare frivolo, per me era una specie di battaglia silenziosa, un confronto con l'immagine di me stessa che avrei voluto proiettare al mondo.

Il primo abito che mi porse era un lungo vestito in seta, che accarezzava ogni curva del mio corpo, delineandolo con precisione. Era perfetto, forse troppo perfetto. Il tessuto scivolava sulla mia pelle come burro, ma sentivo che mi avrebbe reso prigioniera di una scomodità che non ero disposta a tollerare per tutta la sera. Non dopo che venivo praticamente da una giornata tremenda.

Il secondo abito era altrettanto sofisticato, con un taglio a sirena che sembrava disegnato per esaltare ogni centimetro del mio corpo. Troppo audace, troppo appariscente, troppo tutto. Non volevo che l'abito parlasse più forte di me, e poi quella sera ci sarebbe stato Elliot, non volevo che pensasse che fossi lì per attirare la sua attenzione. Lo restituii allo stylist con un cenno deciso, cercando di nascondere la frustrazione che montava dentro di me.

E poi c'era il terzo. Non appena lo vidi, qualcosa cambiò. Era diverso da tutti gli altri: un abito interamente realizzato in pizzo verde, leggero e trasparente, con una scollatura a barca che si posava delicatamente sulle spalle, lasciando intravedere la pelle sottostante. Il tessuto cadeva dritto sui fianchi, senza stringere né costringere, come se fosse stato concepito per abbracciare il mio corpo senza soffocarlo. Lo indossai e mi guardai allo specchio, sentendo una calma inaspettata scendere su di me. Era sexy? Sì, forse un po' lo era, ma non troppo.

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