Chapter 32: La caccia

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[ You Put a Spell on Me di Austin Giorgio]

You put a spell on me
I'm losing my mind
You better stop these games
It's a matter of time
Before I hunt you down

You put a spell on meI'm losing my mindYou better stop these gamesIt's a matter of timeBefore I hunt you down

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Chapter 32: La caccia

Theo

Prima che Archie decidesse di usare la spilla per costringere la sua ragazza a filmare un video a luci rosse nella stanza di Apopi, con l'intento di ricattare non solo lei, ma anche il suo vero fidanzato e la sua famiglia, incredibilmente influente —strano da dire da parte mia, lo so— le controregole del Cor Cordium non esistevano.

Fui io a proporre e a implementarle, con l'obiettivo di prevenire situazioni come questa e altre ancora peggiori. Volevo proteggere il nostro mondo, mantenere un equilibrio, anche se alcuni potrebbero aver interpretato le mie azioni come una mossa egoistica per proteggere il mio potere, la mia posizione, e il mio ex migliore amico, in questo caso.

Archie aveva oltrepassato ogni limite, aveva abusato della sua autorità da Akhenaton per scopi personali, e questo non poteva essere tollerato. Le contro regole erano una misura necessaria, un modo per ristabilire l'ordine e garantire che il Wicked rimanesse un luogo di influenza, ma anche di rispetto e integrità.
Non avrei permesso che la nostra società segreta diventasse uno strumento di ricatti e manipolazioni. Non così, almeno. Le contro regole erano la mia risposta, un modo per assicurare che il controllo  fosse esercitato responsabilmente e che i membri del gioco fossero protetti da abusi di potere di questo genere.

Non sto certo affermando di essere un buon samaritano in tutta questa storia, perché la mia mente è altrettanto oscura e contorta di quella di Archibald. Il fatto che io sia in possesso di quel video–e di altri ancora– mi rende complice delle sue azioni, e non posso negare la mia colpevolezza. E se a questo aggiungiamo il fatto che ho manipolato sua sorella nel mio gioco, diventando una pedina nella caduta di Archibald, allora potrei essere considerato persino più colpevole di lui.

E ora, mentre mi trovavo inginocchiato davanti ad Adelaide Spencer, cercando di nascondere la verità sul fatto che suo fratello avesse quasi ucciso un uomo e sul mio ruolo nell'insabbiare l'incidente, non potevo fare a meno di chiedermi come avrebbe reagito lui vedendo questa scena. Forse mi avrebbe considerato un ipocrita, un uomo che predicava le contro regole ma le sfruttava per fini altrettanto discutibili. Oppure, avrebbe potuto vedermi come un complice, uno che continuava a proteggerlo dalle conseguenze delle sue azioni, anche dopo che avevamo avuto la nostra ultima e unica discussione violenta. Ma c'era una cosa certa: Archibald Spencer non sarebbe mai scomparso del tutto dalla mia vita perché continuavamo a essere due facce della stessa medaglia.

Rêverie di Mezzanotte - 𝘽𝙇𝙐𝙀 𝙇𝙊𝙏𝙐𝙎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora