Chapter 15: Basium, osculum, savium

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[🎧 I'm Not In Love di Kelsey Lu]

"I'm not in love so don't forget it
It's just a silly phase I'm going through"

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Chapter 15: Basium, osculum, savium

Theo.

Adelaide Spencer era diventata il mio incubo dai capelli castani.

Faceva e diceva cose che non riuscivo a sopportare.

Il modo in cui articolava il mio nome, ad esempio: Theo-dore. Lo spezzava sempre in due sillabe. La sua lingua compiva movimenti strani, irresistibili, che attiravano la mia attenzione in modo quasi ossessivo. Non c'era spazio per abbreviazioni o familiarità, era sempre Theo-dore. E ogni volta, una tentazione malsana mi assaliva: quella di prenderle le labbra irriverenti, stringerle con forza tra le dita e zittirla per sempre.

E poi c'era il suo modo di vestire, un concetto totalmente estraneo alla sobrietà. Adelaide non passava mai inosservata ad Oxford, si muoveva attraverso la folla con un'eleganza sfacciata, una presenza che gridava ribellione. Comunque, non mi erano mai piaciute le donne come lei. Erano troppo impertinenti per i miei gusti.

Quella donna non conosceva la paura, o almeno non la mostrava mai. Il suo spirito indomito mi faceva incazzare. Era così anche da bambina, voleva avere sempre tutto lei, ma adesso... solo la settimana prima mi ero reso conto che adesso era una donna. Il pensiero che Adelaide Spencer potesse avere una qualche relazione platonica, sessuale, amorosa, non era proprio arrivata dentro il mio cervello del cazzo.

Per me era Adele. Era sempre e solo Adele. 

Adele con i suoi dannati dibattiti che non facevano altro che infastidirmi, politica, ambiente, una monotonia senza fine. Lei, sempre col naso tra i libri, sfacciata come se fosse l'unica a capire qualcosa.

E poi c'erano le sue calze. Oh, quelle calze maledette. Le avevo contate tutte, le avevo memorizzate, ogni singolo modello. Colorate, le più strambe che avessi mai visto, fino al polpaccio, con i merletti che sembravano dire "guardami, sono qui". E poi quelle che salivano sulle cosce, come se volessero sfidare la gravità stessa. E io le osservavo tutte, una dopo l'altra, come un dannato collezionista ossessivo.

Era Adele, cazzo, e io non sapevo cosa farmene di lei, ma allo stesso tempo non riuscivo a immaginare la mia vita senza di lei e pensarla come una vera donna tra le braccia di qualcuno.

No, per me, Theodore Lancaster non era mai stata una donna. Eppure, nemmeno dieci giorni prima, tutto aveva acquisito un nuovo significato. Avevo finalmente capito che dietro il faccino angelico di quella strega si celava un intricato segreto di cui ero stato completamente ignaro.

Torniamo indietro.

Avevo questo sospetto maledettamente persistente che tra Adele e Beaumont ci fosse qualcosa di più di semplice cortesia. La tensione tra loro era palpabile, o forse ero solo io che la conoscevo così bene da capire quando qualcosa era diverso. Le sue ciglia battevano come ali in preda a un turbine, un nervosismo palpabile che lei cercava malamente di nascondere. Ma io lo vedevo, cazzo, io vedo tutto.

Rêverie di Mezzanotte - 𝘽𝙇𝙐𝙀 𝙇𝙊𝙏𝙐𝙎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora