Chapter 16: I sussurri di Eros

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[🎧 Valentine di Måneskin]

"Valentine, my decline
Is so much better with you"

"Valentine, my declineIs so much better with you"

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Chapter 16: I sussurri di Eros.

Adele.

Mi allontanai dal confessionale con il cuore che batteva così forte che sembrava volesse uscire dal petto, come se lì dentro ci avessero posizionato una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Non potevo credere che avesse osato "baciarmi" – se così si poteva definire – eppure lo aveva fatto senza neanche darmi il tempo di metabolizzarlo.

La sua versione dei fatti riguardo alla serata con Olivia e Archie sembrava slegata da ogni logica, come se le sue parole fossero un fiume impetuoso pronto a sommergermi, trasmettendo una sincerità mai vista prima, anche se in un delirio incomprensibile. Tutto ciò non faceva che crollare il senso di ciò che credevo di sapere su di lui.

E poi, considerando il suo distacco nel narrare l'episodio con la sua ragazza e mio fratello, quel bacio per lui doveva essere solo un altro pezzo del suo gioco. Questa consapevolezza mi riempiva di rabbia. Theodore trattava le persone come pedine, spostandole senza curarsi delle conseguenze, come se tutto fosse un gioco per il suo divertimento personale mentre per gli altri era la realtà. E la realtà bruciava e creava danni.

«Dove credi di andare?» mi chiese, la sua voce riecheggiava dietro di me mentre avanzavo frettolosamente verso l'uscita.

«Non lo so, ma di sicuro lontano da te» risposi con determinazione.

La voce della donna che stava all'ingresso ci interruppe «Signor Lancaster, è già di ritorno?» chiese, ma le parole sembrarono disperdersi nell'aria, ignorate da Theo, il cui unico scopo sembrava essere inseguirmi come un predatore in agguato.

Mi afferrò per un braccio, costringendomi a voltarmi verso di lui. Il suo sguardo era freddo, controllato, eppure bruciava di una determinazione feroce.

«Ti riaccompagno io», disse, la voce tagliente come una lama.

«Non c'è bisogno, posso chiamare un taxi» ribattei, conscia della mia fragilità, ma decisa a difendermi.

«Non chiamerai un taxi, Adele», la sua voce era un comando, imperativo e gelido.

«Non tornerò con te, Theodore», risposi con fermezza, sapendo che le mie parole non avrebbero fatto breccia nel suo cuore orgoglioso.

Si avvicinò a me «Invece sì», mormorò, prima di sollevare il mio corpo con una forza che mi lasciò senza fiato. Era come se fossi di nuovo a casa sua, quando mi costrinse ad entrare dentro la doccia. Quell'uomo odiava quando gli si diceva di no. «Sei troppo testarda per i miei gusti».

Rêverie di Mezzanotte - 𝘽𝙇𝙐𝙀 𝙇𝙊𝙏𝙐𝙎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora